Aspergillosi polmonare cronica: pubblicato nuovo consensus


Aspergillosi polmonare cronica: pubblicati sulla rivista European Respiratory Journal i risultati di una consensus del network internazionale CAPnet

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Sono stati pubblicati sulla rivista European Respiratory Journal i risultati di una consensus del network internazionale CAPnet sulla definizione degli outcome di trattamento nell’aspergillosi polmonare cronica (CPA). Fino ad ora, infatti, nonostante le linee guida correnti sulla diagnosi e la gestione della CPA fornissero i criteri diagnostici per identificare questa condizione, non fornivano ancora nessuna definizione chiara degli outcome di trattamento.

A causa di questa mancanza di standardizzazione degli endpoint, si è avuto un numero limitato di trial clinici randomizzati sul trattamento antifungino nella CPA. Non solo: al di là di alcuni ampi studi non randomizzati, fino ad ora non vi erano dati di elevata qualità sul trattamento della CPA.

L’implementazione di una consensus sulle definizioni degli outcome di trattamento nella CPA rappresenta una delle quattro priorità di ricerca alla base di CPAnet, un network scientifico internazionale nato nel 2017 e finanziato dalla European Respiratory Society (ERS) nel 2020.

Cenni sulla metodologia applicata nella consensus
Il documento scaturito da questa consensus è il risultato di un panel di 29 ricercatori ed esperti di fama internazionale ed include delle definizioni dettagliati degli outcome di trattamento seguenti:
– Guarigione (definita come completamento della terapia per la CPA e in base al soddisfacimento di 3 criteri specifici nell’arco di un biennio che includono: il miglioramento del punteggio RSS (Respiratory Symptom Score); la guarigione microbiologica, definita dal riscontro di colture negative per la presenza del microrganismo in questione; la risposta radiografica sostenuta al trattamento
– Trattamento completo
– Risposta radiografica al trattamento
– Deterioramento radiografico in risposta al trattamento
– Miglioramento sierologico
– Deterioramento sierologico
– Risposta complessiva al trattamento
– Stabiilità complessiva sotto trattatmento
– Insuccesso terapeutico
– Evento letale
– Morte dovuta a CPA
– Pazienti persi al follow-up

Gli esperti e i ricercatori che hanno sviluppato le definizioni agli outcome di trattamento sopra indicati hanno valutato la risposta al trattamento su 3 livelli: 1) risposta clinica valutata mediante il punteggio “Respiratory Symptom Score”, che prende in considerazione 6 sintomi cardinali: tosse, dispnea, catarro, emottisi, dolore toracico e risvegli notturni; 2) risposta microbiologica, definita sulla base della negatività delle colture fungine; 3) risposta radiografica, definita in base alla valutazione dello spessore della parete cavitaria e di quello della pleura.

Alcune considerazioni sulle definizioni di outcome di trattamento
Gli autori del documento di consenso hanno notato che “…la definizione di “guarigione clinica” nella CPA è complicata dalla persistenza di sintomi legati alla sottostante malattia polmonare non legata a CPA” e che pertanto essa si basa su un miglioramento di almeno il 25% del Respiratory Symptom Score.

Inoltre, è stato osservato che la definizione di guarigione in presenza di CPA è ulteriormente ostacolata dal fatto che non esiste uno standard relativo alla durata del trattamento in presenza di CPA, eccezion fatta per la durata minima di 6 mesi raccomandata nelle linee guida europee e in quelle Usa per il trattamento della CPA.

E’ stato anche sottolineato come potrebbe rivelarsi difficile da dimostrare la guarigione microbiologica in presenza di CPA dato che le colture di Aspergillo mancano sia di sensitività che di specificità. Un altro limite rilevante è il fatto che le variazioni radiografiche necessitano di attenta valutazione e che i parametri di qualità delle immagini ottenute alla Tac possono variare.

Sono necessari, pertanto, studi ulteriori per definire le variabili più rilevanti dell’imaging mediante Tac per valutare la risposta al trattamento.

Nel complesso, quindi, stando agli estensori di questo documento, le definizioni di outcome di trattamento sono da considerare un primo passo verso l’ottenimento di dati prospettici di qualità sulla CPA, insieme alla priorità emersa di sviluppare, grazie alla loro implementazione, nuovi trial clinici randomizzati sul trattamento della CPA.

Cenni sull’aspergillosi polmonare cronica
La CPA è una complicanza non frequente ma temibile di molte malattie respiratorie, manifestandosi in pazienti lievemente o per nulla immunocompromessi.
Colpisca quasi 3 milioni di persone nel mondo, una stima sicuramente sottostimata in ragione del mancato reporting di questa patologia.

La morbi- mortalità per CPA è elevata, con tassi di sopravvivenza a 5 anni compresi tra il 15% e il 60%, in ragione della presenza di comorbilità e dell’età.

La diagnosi di CPA viene posta, solitamente, sulla base di una combinazione di criteri clinici, radiografici e microbiologici – tutti presenti da almeno 3 mesi – nonché dall’assenza di una diagnosi alternativa.

La forma più comune di CPA è l’aspergillosi polmonare cavitaria cronica (CCPA), oltre ad altre entità nosologiche come l’aspergillosi polmonare fibrosante cronica (CFPA), i noduli aspergillari e l’aspergilloma singolo.

L’aspergillosi polmonare invasive subacute (SAIA), detta anche aspergillosi polmonare necrotizzante cronica, si manifesta solitamente in pazienti moderatamente immunocompromessi e si caratterizza per un decorso clinico più rapidamente progressivo (<3 mesi).

Bibliografia
Van Braeckel E et al. Treatment outcome definitions in chronic pulmonary aspergillosis: a CPAnet consensus statement. Eur Respir J. 2022 Mar 2:2102950. doi: 10.1183/13993003.02950-2021. Epub ahead of print.
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