Per gli studenti positivi al Covid stop alla quarantena


Per gli studenti positivi niente più quarantena: in arrivo autosorveglianza. Nelle prossime ore è in arrivo una circolare che uniformerebbe le regole tra scuole primarie e secondarie

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“In arrivo, nelle prossime ore, una circolare che uniformerebbe le regole tra le scuole primarie e secondarie. Se scatta la didattica a distanza, per la positività di più studenti, si arriverebbe quindi all’autosorveglianza degli studenti positivi e non più alla quarantena. La novità riguarderebbe anche il ritorno in classe dei guariti e vaccinati: solo con tampone e non più con certificato del medico“. È quanto apprende l’agenzia Dire (www.dire.it) sulle decisioni che assumerà la direzione generale della prevenzione del ministero della Salute.

I DUE NODI DA RISOLVERE

Tra domani, venerdì, e la prossima settimana potrebbe dunque arrivare la circolare a firma di Gianni Rezza, dg della prevenzione, che contribuirebbe a risolvere almeno due problemi: il caos tamponi per le famiglie che devono far testare i propri figli vaccinati, e il lavoro di certificazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, i quali, ad oggi, rilasciano il certificato medico al fine del ritorno in classe.

LA DAD RESTA ANCHE PER I VACCINATI

Una vittoria anche per le Regioni, che vedono scendere la curva dei contagi in modo significativo, ma meno per quanto riguarda la curva dei contagi nelle fasce di età pediatrica, tanto da aver costretto molti studenti alla didattica a distanza, da casa. Lontana, almeno per ora, l’esclusione della Dad per gli studenti vaccinati a cui ha fatto riferimento il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, secondo il quale, per questa misura “serve modificare dei Dpcm e quindi serve un Consiglio dei ministri che potrebbe arrivare dopo il voto per il Quirinale, all’inizio della settimana prossima”.

IL COVID COME L’INFLUENZA

Se la circolare vedrà la luce, come sembra certo in queste ore, il Covid-19 verrà trattato come una normale influenza. In ballo restano le altre richieste delle Regioni, tra queste l’eliminazione del sistema dei colori in base agli indicatori dell’epidemia. Resterebbe il livello di attenzione sulle strutture ospedaliere determinato dai ricoveri e della terapie intensive e che fanno scattare la zona rossa.