Fabio Pugliese in libreria con “Ecco chi è Stato!”


Fuori “Ecco chi è Stato!”, il libro di Fabio Pugliese sulla Statale 106, la “strada della morte”: un volume di inchiesta, denuncia, dolore per le vittime di una carneficina infinita

ecco chi è stato

Un’opera di “inchiesta” e di denuncia, ma anche uno “scrigno” di sentimenti forti, “un urlo di rabbia” come lo definisce nel prologo Piero Sansonetti, il direttore del quotidiano “Il Riformista”, un pegno d’amore per una terra splendida ma dalle mille problematiche irrisolte, un atto di dolore per le tante, troppe vite spezzate lungo quell’interminabile nastro di asfalto, un intreccio di storie toccanti e persino poetiche originatesi da quell’epicentro narrativo.

Esce il nuovo libro dell’ing. Fabio Pugliese, “Ecco chi è Stato!”, il volume si può già acquistare on line dal sito della Casa Editrice Editoo ma sarà presto disponibile anche su Amazon. Si tratta del secondo volume scritto dal fondatore, già presidente e anima dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, profondo conoscitore delle tematiche legate alla SS 106 “Jonica”, con particolare riferimento al suo preminente tratto calabro, attento osservatore e studioso del problema, grazie al suo impegno e alle sue battaglie per cercare di risolverne le ataviche carenze infrastrutturali, all’origine di innumerevoli tragedie, Fabio Pugliese è oggi considerato un riferimento anche per molti media, locali e nazionali, che intendano analizzare la situazione di uno dei punti neri della viabilità nazionale.

Un fronte caldo nel quale nell’ultimo decennio sono maturate diverse novità che meritavano un aggiornamento e un approfondimento. Nella prima parte del testo l’autore si ricollega al precedente libro, “Chi è stato? – Un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese”, il primo in assoluto realizzato sulla famigerata arteria, contestualizzando la Statale 106 “Jonica” in Calabria, ripercorrendone la storia drammatica e spiegando cos’è oggi. La narrazione entra quindi nel vivo con la seconda parte nella quale si dimostra perché è difficile realizzare un’infrastruttura in Calabria e si rendono noti i nomi dei “turisti di Ferrara” che hanno duramente “osteggiato” il progetto di ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico oggi in corso di costruzione in provincia di Cosenza. Nell’ultima parte del libro, la terza, si raccontano tante storie umane connesse alla 106, che poi rappresentano anche una risposta alla domanda che in tanti hanno posto in questi anni all’autore impegnato Fabio Pugliese: “perché lo fai?”.

«Questo libro – afferma l’autore Fabio Pugliese – vuole ricordare a uno a uno tutte quelle donne e uomini, giovani e anziani, pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e camionisti che hanno esalato il loro ultimo respiro sulla SS106, per rendere loro dignità e conforto ai loro familiari, nella speranza che il loro sacrificio ed il loro dolore non sia stato del tutto vano, che questa scia di sangue che ancora scorre possa smuovere le coscienze, soprattutto nelle istituzioni».

“Ecco chi è stato!” promette dunque di non lasciare indifferenti i lettori e garantisce spunti importanti di riflessione su una questione da sempre irrisolta e che in Calabria è legata al dolore di tante, troppe persone che sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” hanno perso i loro cari.

Nel libro vengono riportati i numeri aggiornati delle vittime della Statale 106 in Calabria insieme alle foto dei tratti più pericolosi. Uno spazio importante nel libro è dedicato a molte vittime della Statale 106 ed alle loro Famiglie. Alle Forze dell’Ordine ed all’impegno dei rappresentanti politici grazie al quale è ormai in costruzione il Megalotto 3, e tanto altro ancora…

L’opera è edita da “Editoo”, il brand che cura le pubblicazioni di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che collabora da tempo con l’Associazione “Basta Vittime”, ne sostiene la causa e ha accolto con estremo piacere la proposta e la sfida di concentrarsi anche dal punto di vista “editoriale” su una questione così sentita e su un territorio così prezioso com’è quello calabrese.