Colite ulcerosa: Commissione Ue approva ozanimod


Bristol Myers Squibb ottiene l’approvazione della Commissione Europea per l’utilizzo di ozanimod negli adulti con colite ulcerosa in fase attiva da moderata a severa

Crohn e colite ulcerosa, arriva in Italia vedolizumab in somministrazione sottocutanea: la terapia di mantenimento è ora disponibile in due modalità

Bristol Myers Squibb (NYSE:BMY), annuncia che la Commissione Europea ha autorizzato l’indicazione di ozanimod nel trattamento degli adulti con colite ulcerosa in fase attiva da moderata a severa, che hanno avuto una risposta inadeguata, una perdita di risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o ad un agente biologico. Ozanimod, un farmaco orale da assumere una volta al giorno, è un modulatore del recettore della   sfingosina 1-fosfato (S1P) che si lega selettivamente con grande affinità ai sottotipi 1 (S1P1) e 5 (S1P5) del recettore. Ozanimod è il primo e unico modulatore orale del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P) approvato per la colite ulcerosa, e rappresenta una nuova opportunità per trattare questa malattia cronica immunomediata.

“Con l’odierna approvazione di ozanimod per la colite ulcerosa da parte della Commissione Europea, pazienti e medici hanno ora a disposizione un’opzione terapeutica orale da assumere una volta al giorno per aiutare ad affrontare questa malattia invalidante, con un profilo di efficacia e di sicurezza dimostrato e con un meccanismo di azione diverso dalle altre terapie disponibili,” dichiara Jonathan Sadeh, M.D., MSc., senior vice president di Immunology and Fibrosis Development, in Bristol Myers Squibb. “Siamo orgogliosi della nostra eredità nelle scienze transformative e nei farmaci innovativi che ci ha portato fino a questo punto e non vediamo l’ora di poter fornire ai pazienti idonei in Europa una nuova terapia che offre un notevole sollievo dai sintomi e una remissione clinica duratura.”

L’approvazione si basa sui dati di True North, uno studio cardine di Fase 3 per la valutazione di ozanimod rispetto al placebo come terapia di induzione e di mantenimento nei pazienti adulti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa. I principali risultati dello studio sono i seguenti:

  • Durante l’induzione alla settimana 10 (ozanimod N=429 versus placebo N=216) lo studio ha soddisfatto l’endpoint primario di remissione clinicaa(18% versus 6%, p<0.0001) oltre agli endpoint secondari, tra cui la risposta clinicab (48% versus 26%, p<0.0001), il miglioramento endoscopicoc (27% versus 12%, p<0.0001) e il miglioramento endoscopico-istologico della mucosad (13% versus 4%, p<0.001) con ozanimod rispetto al placebo, rispettivamente.
  • Durante il mantenimento alla settimana 52 (ozanimod N=230 versus placebo N=227) lo studio ha soddisfatto l’endpoint primario di remissione clinicaa(37% versus 19%, p<0.0001) e gli endpoint secondari principali, tra cui la risposta clinica (60% versus 41%, p<0.0001), il miglioramento endoscopico (46% versus 26%, p<0.001), la remissione clinica libera da corticosteroidie (32% versus 17%, p<0.001) e il miglioramento endoscopico-istologico della mucosa (30% versus 14%, p<0.001) con ozanimod rispetto al placebo, rispettivamente. Nei pazienti trattati con ozanimod sono stati osservati diminuzione del sanguinamento rettale e della frequenza delle evacuazioni già alla settimana 2 (cioè una settimana dopo il completamento della titolazione del dosaggio di 7 giorni richiesta).
  • Nelle fasi di induzione e di mantenimento dello studio True North, il profilo di sicurezza globale è risultato coerente con quello già conosciuto per ozanimod e per i pazienti con colite ulcerosa da moderata a severa.

“I risultati dello studio True North mostrano che ozanimod ha confermato un’efficacia significativa e durevole nei pazienti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa, per gli  endpoint multipli principali come il miglioramento clinico, la guarigione endoscopica e delle mucose e la remissione clinica,” afferma il dott. Silvio Danese, M.D., Direttore, Gastroenterologia e Endoscopia, IRCCS, Ospedale San Raffaele e Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “I risultati relativi al miglioramento endoscopico e alla remissione istologica sono particolarmente importanti perchè sono molto difficili da raggiungere e indicano che ozanimod ha il potenziale per diventare un’opzione terapeutica efficace e sicura per i medici che curano i pazienti adulti con questa malattia cronica e grave.”

“In Europa, più di 3 milioni di persone sono colpite da una malattia infiammatoria intestinale come la colite ulcerosa, che rappresenta una forma problematica e spesso invalidante,” sostiene Luisa Avedano, CEO, European Federation of Crohn’s & Ulcerative Colitis Associations. “Sono soddisfatta perchè abbiamo a disposizione una nuova opzione terapeutica orale per i pazienti e i loro caregivers nella gestione dei sintomi di una malattia che può avere un impatto così pesante sulla qualità di vita.”

L’azienda ringrazia i pazienti e i ricercatori coinvolti nello studio clinico True North.

Lo studio True North
True North è uno studio multicentrico randomizzato di Fase 3, in doppio cieco, controllato con placebo che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di 0,92 mg di ozanimod in pazienti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa, che avevano una risposta inadeguata o erano intolleranti a uno di questi principi: aminosalicilati orali, corticosteroidi, immunomodulatori o un agente biologico. I pazienti dovevano essere trattati con aminosalicilati orali e/o corticosteroidi prima e durante il periodo di induzione. Il 30% dei pazienti aveva precedentemente fallito o era intollerante agli anti-TNF. Tra questi, il 63% aveva ricevuto almeno due agenti biologici, compresi gli anti-TNF. Al momento dell’arruolamento l’età media era 42 anni, il 60% era costituito da uomini e la durata media della malattia era 7 anni; le caratteristiche dei pazienti erano ben bilanciate nei gruppi di trattamento. Nello studio di induzione di 10 settimane (UC Study 1) 645 pazienti sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere ozanimod (n=429) o placebo (n=216), il 94% e l’89% dei quali, rispettivamente, avevano completato lo studio di induzione. Nella fase di induzione non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza.

Nello studio di mantenimento (UC Study 2), 457 pazienti trattati con ozanimod sia nello studio 1 o in un braccio in aperto, che avevano ottenuto una risposta clinica alla settimana 10, sono stati ri-randomizzati 1:1 al trattamento sia con 0,92 mg di ozanimod (n=230) che con placebo (n=227) per 42 settimane (UC Study 2) per un totale di 52 settimane di trattamento. Gli aminosalicilati concomitanti dovevano rimanere stabili nelle 52 settimane. I pazienti trattati con corticosteroidi concomitanti dovevano interrompere progressivamente la dose all’entrata nello studio di mantenimento. Di questi, l’80% e il 54,6% dei pazienti che avevano ricevuto ozanimod e placebo, rispettivamente, hanno completato lo studio. Nella fase di mantenimento il profilo di sicurezza globale è risultato coerente con quello già conosciuto di ozanimod nei pazienti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa. Per maggiori informazioni sullo studio True North consultare www.clinicaltrials.gov, NCT02435992.

I risultati clinici dello studio True North, sono stati pubblicati a settembre nel volume 30 del New England Journal of Medicine con il titolo “Ozanimod as Induction and Maintenance Therapy for Ulcerative Colitis”.

I pazienti eleggibili sono stati arruolati in uno studio di estensione in aperto, che è in corso ed è stato progettato per determinare il profilo a lungo termine di ozanimod per il trattamento della colite ulcerosa attiva da moderata a severa. Tra i pazienti ammessi allo studio, la remissione clinica, la risposta clinica, il miglioramento endoscopico e la remissione sintomatica sono stati generalmente mantenuti fino alla settimana 142. Nello studio di estensione, nei pazienti con colite ulcerosa non sono stati individuati problemi di sicurezza. Per maggiori informazioni sullo studio di estensione in aperto consultare www.clinicaltrials.gov, NCT02531126

La colite ulcerosa
La colite ulcerosa, una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (IBD), è caratterizzata da una risposta immunitaria anormale e prolungata che dà origine a infiammazione e ulcere (piaghe) nella mucosa (rivestimento interno) dell’intestino crasso (colon) o del retto. I sintomi comprendono sangue nelle feci, diarrea grave e dolore addominale frequente. La colite ulcerosa ha un impatto importante sulla qualità di vita correlata alla salute legata alle capacità fisiche, al benessere sociale ed emotivo e alle capacità di studio/lavorative. Molti pazienti non raggiungono una risposta adeguata o non rispondono affatto alle attuali terapie a disposizione. Si stima che circa 12,6 milioni di persone al mondo soffrano di una malattia cronica infiammatoria dell’intestino (IBD).

 Ozanimod
Ozanimod è un modulatore orale del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P) che si lega con grande affinità ai ai sottotipi 1 e 5 del recettore. Ozanimod inibisce la capacità dei linfociti di fuoriuscire dai linfonodi, riducendo la quantità di linfociti nel sangue periferico. Il meccanismo con cui ozanimod  esercita i suoi effetti terapeutici nella colite ulcerosa è sconosciuto, ma potrebbe coinvolgere la riduzione della migrazione dei linfociti nell’intestino.

L’azienda continua la valutazione di ozanimod in uno studio di estensione in aperto tuttora in corso e progettato per determinare il profilo a lungo termine di ozanimod per il trattamento della colite ulcerosa attiva da moderata a severa. L’azienda sta inoltre valutando ozanimod per il trattamento della malattia di Crohn in fase attiva da moderata a severa nello studio clinico di Fase 3 YELLOWSTONE, in corso.

Il 27 maggio 2021 l’Agenzia Americana del Farmaco (FDA) ha approvato ozanimod per il trattamento dei pazienti adulti con colite ulcerosa in fase attiva da moderata a severa e a marzo 2020 per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (RMS). A maggio 2020 la Commissione Europea ha approvato ozanimod  per il trattamento di pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS) con malattia in fase attiva come definito da caratteristiche cliniche o di imaging.

Bristol Myers Squibb: un percorso pionieristico in immunologia per trasformare la vita dei pazienti
Bristol Myers Squibb è ispirata da un’unica visione: trasformare la vita delle persone attraverso la scienza. Nelle persone affette da malattie immunomediate, la realtà invalidante dei sintomi cronici persistenti e della progressione della malattia può mettere a dura prova il loro benessere fisico, emotivo e sociale, rendendo i compiti semplici e la vita quotidiana una vera sfida. Forte della conoscenza del sistema immunitario sviluppata in più di 20 anni di esperienza, e della passione per aiutare i pazienti, l’azienda continua a perseguire una scienza pionieristica con l’obiettivo di fornire soluzioni significative che affrontino bisogni insoddisfatti in reumatologia, gastroenterologia, dermatologia e sclerosi multipla. Attraverso la scienza cerchiamo di adattare le terapie alle esigenze individuali, migliorare i risultati e aumentare le opzioni di trattamento, sforzandoci di identificare i meccanismi che permettano di ottenere la remissione a lungo termine – e forse anche le cure – in futuro. Stabilendo partnership con ricercatori, pazienti e operatori sanitari per fornire trattamenti innovativi, Bristol Myers Squibb è impegnata a portare l’assistenza ai pazienti a nuovi standard e a offrire ciò che conta di più: la promessa di vivere una vita migliore.

aClinical remission is defined as: rectal bleeding subscore = 0, stool frequency subscore = 0 or 1 (and a decrease from baseline in the stool frequency subscore of ≥ 1 point), and endoscopy subscore = 0 or 1 without friability.
bClinical response is defined as a reduction from baseline in the 3-component Mayo score of ≥ 2 points and ≥ 35%, and a reduction from baseline in the rectal bleeding subscore of ≥ 1 point or an absolute rectal bleeding subscore of 0 or 1.
cEndoscopic improvement is defined as a Mayo endoscopy subscore of 0 or 1 without friability.
dEndoscopic-histologic mucosal improvement is defined as both Mayo endoscopic subscore of 0 or 1 without friability and histologic improvement of colonic tissue (defined as no neutrophils in the epithelial crypts or lamina propria and no increase in eosinophils, no crypt destruction, and no erosions, ulcerations, or granulation tissue, i.e., Geboes <2.0).
eCorticosteroid-free remission is defined as clinical remission at Week 52 while off corticosteroids for ≥ 12 weeks.