I consumatori del bio cercano pasta con grano italiano


Indagine rivela che il consumatore biologico dichiara di prestare attenzione all’origine italiana del grano e della pasta

Indagine rivela che il consumatore biologico dichiara di prestare attenzione all’origine italiana del grano e della pasta

L’Università Politecnica delle Marche ha realizzato uno studio promosso dal Consorzio Marche Biologiche nell’ambito del progetto “Biodiversity2food”: realizzato su un campione molto profilato composto da consumatori di prodotti biologici provenienti da tutte le regioni italiane, di età compresa tra i 16 e i 66 anni, lo studio aveva l’obiettivo di aiutare le aziende del settore ad essere più competitive, rispondendo in modo efficace alle aspettative di chi sceglie il bio.

Ne è emerso che, nello scegliere un pacco di pasta, il consumatore biologico dichiara di prestare attenzione all’origine del grano e della pasta; in particolare chiede che il grano abbia un’origine italiana e che la pasta sia anch’essa prodotta all’interno dei confini nazionali, meglio ancora se locale. Lo studio evidenzia che l’attributo “locale” è anche associato ad una percezione di qualità superiore.

Rispetto alle informazioni presenti in confezione, il consumatore chiede etichette chiare e ben visibili; inoltre, c’è una preferenza per i pacchi che evocano la tradizione, l’artigianalità e i sapori antichi e genuini, mantenendo intatta la semplicità e l’estetica del design.

«Questi risultati – commenta il professor Raffaele Zanoli, coordinatore del Laboratorio analisi del consumatore dell’Università Politecnica delle Marche – forniscono ai pastifici biologici l’opportunità di identificare meglio i segmenti sui quali puntare. Posizionare bene il prodotto potrebbe fornire a queste aziende l’opportunità di garantirsi una fetta nel mercato biologico della pasta ben più ampia incrementando i ricavi».

«Il mercato del biologico – dice Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche – presenta oggi notevoli opportunità; per coglierle è fondamentale che come produttori si riesca a far percepire meglio la grande qualità del biologico marchigiano. Per questo, come Consorzio, mettiamo in campo quegli strumenti che aiutano le nostre aziende ad arrivare al consumatore nel modo più efficace».