Regole concessioni balneari: l’UE striglia l’Italia


Spiagge, l’Unione europea contro l’Italia: “Deve dare concessioni conformi alle norme europee”. La Lega esulta, Magi (Radicali) attacca: “Basta difendere l’indifendibile”

Spiagge, l’Unione europea contro l’Italia: "Deve dare concessioni conformi alle norme europee". La Lega esulta, Magi (Radicali) attacca: "Basta difendere l'indifendibile"

“Per noi è importante che le autorità italiane procedano rapidamente nel mettere in conformità la loro legislazione e le loro pratiche in materia di concessione delle spiagge, con la legislazione dell’Ue e anche con la giurisprudenza della Corte di giustizia”. Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue durante il briefing quotidiano con la stampa.

“È prerogativa delle autorità italiane il modo in cui affronteranno il processo di riforma della concessione delle spiagge”. Infatti, per la Commissione, “ciò che è importante è il contenuto, non la forma di questa riforma”, ha concluso la portavoce.

LEGA: GRAZIE A NOSTRO IMPEGNO SALVATI BALNEARI

Grazie al nostro impegno, sventato pericolo Bolkestein. Un obiettivo che ci eravamo assunti con tanti imprenditori e che abbiamo raggiunto grazie anche all’ascolto costante delle esigenze degli operatori e dei territori. Siamo orgogliosi di aver contribuito a ripagare i tanti sacrifici di coloro che da anni gestiscono con coraggio chilometri di coste e di spiagge italiane, che creano occupazione e contribuiscono al miglioramento del sistema turistico del nostro Paese”. Così i componenti della Lega in commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo alla Camera dei deputati.

MAGI: SU CONCESSIONI INDECENTE DIFENDERE L’INDIFENDIBILE

“In questi tre anni e mezzo di legislatura ho presentato emendamenti in tutte le occasioni possibili (legge di delegazione europea del 2018, legge europea 2018 e 2020, legge di bilancio 2021) per garantire l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime tramite procedure di gara aperte e competitive e ridurre quella proroga insostenibile fino al 2033. Questi emendamenti sono sempre stati respinti dal voto trasversale della quasi totalità della Camera”, così in una nota Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa.

“Il Presidente Draghi sin dal suo primo discorso davanti alle Camere ha posto la giusta enfasi sul valore della concorrenza al servizio della ripresa economica e sui ritardi che il nostro Paese deve recuperare e quello delle concessioni è uno degli ambiti in cui il ritardo è maggiore. È evidente a tutti che l’attuale situazione oltre ad essere illegittima è irragionevole e non più difendibile perché non risponde all’interesse pubblico e alle esigenze di rilancio del settore turistico e getta gli stessi operatori in una situazione di incertezza normativa. Si rischia persino un impatto negativo sull’accesso ai fondi del Next Generation Eu. E’ letteralmente indecente continuare a difendere l’indifendibile anziché lavorare su come adeguarsi al diritto europeo nell’interesse della maggior parte dei cittadini.”, conclude Magi.

FDI: GOVERNO LASCIA BALNEARI NELL’INCERTEZZA

“L’esclusione dei balneari dal Ddl Concorrenza è certamente positiva ma il governo continua a non assumersi la responsabilità di mettere in sicurezza le imprese balneari e rinvia ancora, limitandosi a prevedere la mappatura delle concessioni che già era prevista dalla legge 145/2018. Pur avendo avuto e avendo ancora tutte le possibilità per intervenire, si decide dunque di lasciare la categoria nell’incertezza e in balia delle sentenze dei tribunali e dei diktat della Commissione Ue. Siamo al paradosso che il Pnrr preveda incentivi per i balneari, che però non hanno alcuna certezza di avere il rinnovo delle concessioni”. Lo ha detto il Responsabile Turismo di Fratelli d’Italia, Gianluca Caramanna, intervenendo al convegno organizzato dal Sole 24 Ore dal titolo “Costa veneta: la risorsa del turismo balneare italiano”.

Parlando di forza lavoro, spiega la Dire (www.dire.it), Caramanna ha anche sottolineato che “il reddito di cittadinanza ha creato non poche difficoltà ad aziende che sono prevalentemente stagionali” perché “molta forza lavoro ha preferito stare sul divano che raccogliere le offerte di queste imprese”.