Dolore cronico, antidepressivi e genetica sono legati


Dolore cronico e depressione: uno studio australiano evidenzia l’importanza della componente genetica nella risposta agli antidepressivi

Dolore cronico, antidepressivi e genetica sono legati

Uno studio australiano evidenzia l’importanza della componente genetica nella risposta agli antidepressivi in pazienti con presenza contemporanea di depressione e dolore cronico.  Esisterebbe dunque un sottotipo di depressione difficile da trattare caratterizzato da dolore cronico comorbido. Lo studio è stato pubblicato sull’ Australian and New Zealand Journal of Psychiatry.

Il dolore cronico e la depressione sono disturbi altamente comorbidi e quando si associano rendono ancora più complicato il trattamento. L’Australian Genetics of Depression Study ha dimostrato che la presenza di dolore cronico è associata a una maggiore gravità della depressione, a una minore efficacia del trattamento antidepressivo (sertralina, escitalopram, venlafaxina) e a una prognosi peggiore.

Spesso i pazienti che presentano sia dolore cronico che depressione vengono esclusi dagli studi clinici e per tale motivo, non avendo dati a disposizione, anche le linee guida di trattamento non riportano terapie specifiche.

L’attuale studio mirava a valutare se l’associazione osservata tra dolore cronico e peggiore risposta agli antidepressivi possa essere mediata da fattori genetici in un campione di 12.863 partecipanti allo studio australiano genome wide association study.

I punteggi di rischio poligenico (PRS), sia per il dolore multisito che per la depressione maggiore, sono stati calcolati utilizzando statistiche riassuntive da studi di associazione su tutto il genoma. Sono state impiegate regressioni cumulative collegate per valutare l’associazione tra i punteggi di rischio poligenico e l’efficacia del trattamento antidepressivo in 10 diversi farmaci.

Lo studio ha considerato in totale 12.863 persone con diagnosi di disturbo depressivo maggiore che erano in trattamento con un antidepressivo (sertralina, escitalopram, vanlafaxina, fluoxetina, citalopram, desvenlafaxina, duloxetina, mirtazapina, amitriptilina, paroxetina). Di questi 5.809 avevano dolore cronico, 3784 non avevano dolore cronico e di 3270 non si aveva una informazione chiara.

I pazienti hanno giudicato il loro trattamento antidepressivo buono, moderatamente buono o scarso mentre il dolore era giudicato su una scala apposita da 1 a 10.

Le regressioni logistiche a effetti misti hanno mostrato che la propensione genetica individuale al dolore cronico, ma non alla depressione maggiore, era significativamente associata al dolore cronico riferito dal paziente, mentre  l’associazione non era significativa con la depressione (PainPRS OR=1,17 [1,12, 1,22]; MDPRS OR=1,01 [0,98, 1,06]).

Sono state trovate anche associazioni significative tra la minore efficacia antidepressiva e il rischio genetico per il dolore cronico o per la depressione maggiore.

Tuttavia, un modello completamente aggiustato ha mostrato che l’effetto di PainPRS (adjOR=0,93 [0,90, 0,96]) era indipendente da MDPRS (adjOR=0,96 [0,93, 0,99]).

Andando all’analisi per tipo di antidepressivo, sono state evidenziate associazioni significative tra PRS depressione, risposta migliore ad amitriptilina e peggiore a venlafaxina e PRS dolore peggiore risposta a sertralina ed escitalopram.

Sono state eseguite analisi di sensibilità per valutare la robustezza di questi risultati. Dopo aggiustamento per le misure di gravità della depressione (cioè età di insorgenza; numero di episodi depressivi; intervallo tra l’età al momento della partecipazione allo studio e all’esordio della depressione), le associazioni tra PainPRS e dolore cronico riferito dal paziente con una minore efficacia antidepressiva sono rimaste significative (0,95 [0,92), 0,98] e 0,84 [0,78, 0,90], rispettivamente).

Questi risultati suggeriscono che il rischio genetico per il dolore cronico rappresenta una minore efficacia antidepressiva, indipendentemente dal rischio genetico per la depressione maggiore.

Questi risultati, insieme a prove convergenti indipendenti da altri studi, indicano un sottotipo di depressione difficile da trattare caratterizzato da dolore cronico comorbido.

Questa scoperta giustifica ulteriori indagini sulle implicazioni per le strutture nosologiche a base biologica nella medicina del dolore e nella psichiatria.

Bibliografia

Adrián I Campos et al., Genetic risk for chronic pain is associated with lower antidepressant effectiveness: Converging evidence for a depression subtype Aust N Z J Psychiatry. 2021 Jul 16;48674211031491. doi: 10.1177/00048674211031491. leggi