Codacons denuncia Malika Chalhy per truffa


Il caso di Malika Chalhy e della Mercedes: il Codacons presenta un esposto per la possibile fattispecie di truffa aggravata

malika chaly

Dopo lo scandalo della raccolta fondi avviata da Fedez e che ha portato ad una sanzione da 1,5 milioni di euro nei confronti di Gofundme, ancora una volta il settore della solidarietà finisce nell’occhio del ciclone, con la nuova vicenda che vede coinvolta Malika Chalhy. E su cui ora dovrà pronunciarsi la magistratura, chiamata in causa da un esposto del Codacons per la possibile fattispecie di truffa aggravata.

“Dallo scorso anno abbiamo iniziato una battaglia contro le raccolte fondi ingannevoli e poco trasparenti, come quella promossa da Fedez e che ha portato ad una sanzione da parte dell’Antitrust per commissioni occulte – spiega l’associazione –. La vicenda di Malika dimostra ancora una volta come nel settore regni l’anarchia: chiunque può chiedere soldi ai cittadini attraverso piattaforme come Gofundme, ma poi non c’è alcun controllo sulla reale destinazione dei soldi raccolti, e le stesse società che ospitano le campagne di solidarietà declinano qualsiasi responsabilità per eventuali usi non conformi dei fondi donati dai cittadini”.

“Pertanto sul caso di Malika Chalhy abbiamo deciso di presentare un esposto alle Procure della Repubblica di Milano e Firenze, affinché avviino una indagine sulla vicenda alla luce della possibile fattispecie di truffa aggravata, accertando i fatti e le relative responsabilità anche nei confronti dei gestori delle piattaforme che ospitano le raccolte fondi, per omissione di controllo e concorso in eventuali reati che saranno ravvisati” conclude il Codacons.

La storia di Malika

Come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it) fino a qualche ora fa Malika Chalhy era la ragazza cacciata di casa perché omosessuale. Con la sua storia, la ventiduenne Toscana ha commosso e smosso coscienze, coinvolgendo migliaia di persone che hanno deciso di aiutarla per regalarle una vita nuova. Sono oltre 140mila gli euro raccolti su GoFundMe, in una staffetta di solidarietà nata per ridarle dignità, supporto psicologico e consentirle di affrontare ingenti spese legali. Oggi però Malika Chalhy è la ragazza in Mercedes. Con quei soldi donati si è trasferita a Milano, ha preso un appartamento in affitto, si è comprata i vestiti che non aveva più e ‘si è tolta uno sfizio’.

Uno ‘sfizio’ (la Mercedes Classe A) che le sta costando caro, un passo falso che sta esponendo nuovamente la sua dignità (in pasto a stampa e social). In tutta questa storia Malika sembra non essere sola, con lei c’è Roberta, un’agente/portavoce che – evidentemente – la sta accompagnando in un viaggio più grande di lei.

Da giugno ad oggi Malika è sbarcata su Instagram dove contiamo circa 96mila follower, è stata ospite di trasmissioni televisive ed è stata tra le voci e i volti del DDL ZAN. La sua storia è finita su tutti i giornali, diventando il simbolo di un profondo spaccato sociale. Dall’oggi al domani Malika si è (o è stata) sovraesposta.

Sappiamo poco o nulla del suo passato, del suo vissuto e del suo background ma ora si apre il tipico scenario in cui chi l’aveva ‘salvata’ diventa l’ennesimo carnefice. Dalla sua è innegabile una totale inconsapevolezza di fronte a un mondo più grande di lei. Le parole sono importanti, questo ‘sfizio’ è stato un incredibile incidente in un percorso a ostacoli ancora decisamente in salita. Le scelte lo sono ancora di più, corrispondono ai fatti e diventano un boomerang in casi come questo, dove si è investito il denaro di chi ha fatto ‘beneficenza’. Ma i trascorsi di Malika non li conosce davvero nessuno, chiunque abbia avuto a che fare con giovani dal passato difficile sa però che scivolare, farsi ancora più male e finire dove non si dovrebbe è purtroppo per loro molto facile.

E allora sarebbe meglio evitarle l’ennesima gogna e farla precipitare. Questa ragazza alle prese con una vicenda dolorosissima ha sbagliato e lo ha detto.

Il nostro augurio è che su quella Mercedes Malika Chalhy possa trovare la giusta direzione, con persone e esperienze che possano farla crescere come ogni ventenne dovrebbe.