Il Cocoricò di Riccione raccoglie fondi per riaprire


Il Cocoricò di Riccione raccoglie fondi per riaprire, anche come museo della disco: in palio per i sostenitori la possibilità di vedere il proprio nome inciso sul nuovo “Wall of fame” del locale

Piramide Cocoricò Riccione

Il Cocoricò cambia volto, rimanendo tempio della musica elettronica. La nuova gestione del club sui colli di Riccione lancia la campagna di crowdfunding su ‘Produzioni dal basso’ (piattaforma di raccolta fondi online). In palio per i sostenitori ci sono “premi irripetibili nella loro unicità”, si legge in un comunicato stampa, come la possibilità di vedere il proprio nome inciso sul nuovo ‘Wall of fame’ del Cocoricò e un golden ticket che varrà da abbonamento a vita alle serate del locale. Si cercano risorse per ultimare la ristrutturazione del locale, ma anche da investire nel ‘Museo discocratico’ (Mudi), il primo in Italia ospitato da una discoteca.

Come tutti i locali della riviera, anche il Cocoricò è stato penalizzato dalla pandemia e ha dovuto fermare le danze sotto la famosa piramide di vetro attiva dalla fine degli anni ’80. Ora i nuovi gestori, Enrico Galli e Antonella Bonicalzi, guardano al futuro e progettano la riapertura, lanciando l’idea del Mudi, in linea con la vocazione ‘multidisciplinare’ della discoteca romagnola, che sotto la storica direzione artistica di Loris Ricciardi ha ospitato, in passato, anche gruppi teatrali di avanguardia, come Societas Raffaello Sanzio e il Teatro della Valdoca.

Le iniziative del museo, che vanno dalle performance di teatro alle esposizioni di pittura, saranno organizzate in concomitanza coi concerti, cercando di rinverdire i fasti che resero famoso il Cocoricò, attirando artisti e celebrità di ogni genere, oltre ai massimi esponenti della musica elettronica degli ultimi 40 anni. Le informazioni sul nuovo calendario del club e su come aderire alla campagna di finanziamento sono sul sito di ‘Produzioni dal basso’.