Sclerosi: AIFA approva rimborsabilità di siponimod


AIFA ha dato il via libera alla rimborsabilità di siponimod, prima terapia orale indicata per la sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) con malattia con segni di attività

Identificato un nuovo bersaglio terapeutico contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica: è il TNFRSF21, noto anche come death receptor-6 (DR6)

Due notizie positive per le persone con sclerosi multipla (SM). Con la Gazzetta Ufficiale n. 88 AIFA ha dato il via libera alla rimborsabilità di siponimod, prima terapia orale indicata per la sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) con malattia con segni di attività. Questo risultato arriva poco dopo l’approvazione EMA di un’altra terapia per la sclerosi multipla: ofatumumab, trattamento mirato alle cellule B indicato per pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante (SMR).

Due approvazioni importanti che testimoniamo l’impegno di Novartis nello sviluppo di terapie in grado di rispondere alle esigenze ancora insoddisfatte delle persone con SM nelle diverse forme di malattia e stadio di disabilità.

La sclerosi multipla è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale e può causare l’interruzione dei segnali tra il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici, portando a una vasta gamma di sintomi. Secondo la più vasta indagine globale sulla malattia, pubblicata dalla Federazione Internazionale Sclerosi Multipla (MSIF), le malattie neurologiche, di cui la sclerosi multipla fa parte, sono tra le più impattanti nella popolazione italiana: si posizionano infatti come la terza causa di morte, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori, e la terza causa di disabilità.

Secondo il Barometro della SM in Italia redatto dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, in Italia oltre 126mila persone in Italia sono costrette a convivere con il decorso cronico della patologia. Per questo l’obiettivo è intraprendere un percorso terapeutico adeguato e specifico per la propria forma di SM per rallentarne la progressione e ridurre la disabilità, al fine di migliorare la propria qualità di vita.

Non solo, il rallentamento della progressione della malattia e la riduzione della disabilità ad essa associata rappresentano anche uno sgravio del peso socio-economico della SM oggi quantificato mediamente in 45.000 euro annui per persona con SM che possono raggiungere la cifra di 84.000 euro in caso di sclerosi multipla in stadio avanzato.

Siponimod: un trattamento orale per ritardare la progressione della disabilità e ottenere benefici cognitivi

Lo studio di Fase III EXPAND rappresenta il più ampio studio randomizzato e controllato condotto ad oggi sulla SMSP e ha dimostrato il profilo di efficacia e di sicurezza di siponimod.

I risultati ottenuti hanno confermato che il rischio di progressione della disabilità confermata (CDP) a tre e a sei mesi, nei pazienti con malattia con segni di attività, è stato significativamente ridotto rispettivamente del 31% e del 37% nel gruppo trattato con siponimod in confronto a placebo.

Risultati significativi sono stati anche rilevati per quanto riguarda il tasso annualizzato di recidive (ARR), l’attività della malattia alla risonanza magnetica e la perdita di volume cerebrale. Ulteriori analisi esplorative hanno dimostrato che siponimod può aiutare i pazienti a ritardare in media più di quattro anni l’utilizzo della sedia a rotelle14 e determina inoltre un beneficio importante anche sulle funzioni cognitive dimostrando effetti clinicamente rilevanti sulla velocità di elaborazione cognitiva valutata attraverso il Symbol Digit Modalities Test (SDMT).

Ofatumumab: una terapia mirata, efficace e autosomministrata
Ofatumumab è la prima terapia mirata contro i linfociti B che ha dimostrato un’efficacia superiore e un profilo di sicurezza simile a teriflunomide, a oggi uno dei trattamenti di prima linea per la SM.

I due studi gemelli di Fase III ASCLEPIOS I e II, su cui si basa l’approvazione UE, hanno dimostrato una riduzione delle ricadute annuali di oltre il 50% rispetto a teriflunomide e una riduzione del rischio relativo di progressione della disabilità a 3 mesi superiore al 30%.

Ofatumumab potrà, inoltre, essere autosomministrato una volta al mese direttamente a casa, e si candida quindi a diventare un’opzione di trattamento di prima scelta per i pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla (RMS). Dopo l’approvazione EMA, che segue quella di FDA negli Stati Uniti, si attende quella di AIFA per rendere disponibile il trattamento anche per i pazienti italiani.

Due approvazioni importanti per bisogni finora insoddisfatti

“I bisogni insoddisfatti delle persone con sclerosi multipla riguardano la presa in carico comprensiva e personalizzata, con difficoltà nell’accesso alle terapie, riabilitazione e ausili, ma anche mancate risposte a bisogni di natura sociosanitaria e sociale, quali il lavoro, i trasporti, la partecipazione sociale soprattutto in questo peculiare momento storico – ha commentato Francesco Vacca, Presidente Nazionale AISM Onlus – La disponibilità di nuove terapie specifiche per le diverse forme di malattia, che si inquadrano nello scenario delle opzioni terapeutiche già esistenti, ha quindi il potenziale di ridurre il notevole onere fisico, emotivo e finanziario che la SM ha sulle persone e sulle loro famiglie, andando a migliorare le loro aspettative e  qualità di vita e nuove prospettive di cura sono il risultato significativo del grande impegno che la comunità dei clinici e dei ricercatori dedica, insieme alle persone con sclerosi multipla, alla lotta alla malattia”

“La SM è una patologia complessa che può incidere significativamente sull’autonomia dei pazienti e sui caregiver. E’ importante poter disporre di una gamma di trattamenti con diversi meccanismi di azione e vie di somministrazione, capaci di rispondere ai bisogni delle diverse forme di malattia – ha dichiarato Gaia Panina, ‎Chief Scientific Officer Novartis Italia – L’impegno di Novartis nei confronti dei pazienti con SM è quello di reimmaginare la medicina per migliorare la vita dei pazienti che ne sono affetti, sostenendo l’innovazione e investendo in nuove soluzioni, non solo farmacologiche, in grado di accompagnare e sostenere  clinici e pazienti nel percorso diagnostico-terapeutico”