Alla moda servirà un altro anno per riprendersi


Il settore moda non vede ancora la luce in fondo al tunnel della crisi causata dalla pandemia: per una ripresa servirà ancora tempo

buste shopping saldi moda

Una nuova analisi di mercato realizzata da McKinsey e rilanciata da Business of fashion, mostra che il secondo anno con il Covid-19 potrebbe rivelarsi ancor più difficile per l’industria della moda. Il quadro varia da Paese a Paese e l’ormai prossima Pasqua potrebbe lasciare la vendita di moda al dettaglio in Europa in condizioni peggiori rispetto allo scorso anno.

Rispetto ai livelli del 2019, Germania e Francia hanno registrato le performance migliori, in calo solo del -16-18%, mentre le vendite di moda in Spagna, Italia e alcuni paesi dell’Europa orientale si contraggono di un devastante -30%.

Negli Stati Uniti, le vendite di moda sono crollate del -23%, mentre la Cina si è mostrata capace di riprendersi più rapidamente con un calo solo del -7%.

Come spiega Garantitaly gli acquirenti si sono rivolti all’e-commerce e un gigante come Zalando ha aggiunto i 3 milioni di nuovi acquirenti nel solo terzo trimestre del 2020. Anche qui, la Cina sembra essere un ‘altro pianeta’ e l’e-commerce di moda ha già una quota di mercato superiore al 50% ed è in continua crescita.

Le previsioni per il 2021 sono particolarmente negative in Europa, dove è ipotizzabile che la perdita di vendite possa oscillare tra il -12 e il -24% rispetto al 2019. L’e-commerce continuerà ad avere ottimi risultati, poiché la fiducia dei consumatori dovrebbe rimanere almeno ai livelli del 2020, se non migliore.

Per gli altri mercati maggiori, si prevede che gli Stati Uniti registreranno risultati significativamente migliori nel 2021 rispetto al 2020 pur se le vendite di moda continueranno a scendere: meno che nel 2020, ma comunque sempre tra il -6 e il -16% rispetto al quota del 2019. Una parziale ripresa che sarà in gran parte guidata dal continuo aumento dell’e-commerce, con le vendite di moda online destinate a superare i livelli pre-crisi fino al +40%.

Per la Cina, i marchi di lusso si sono dimostrati notevolmente creativi nei loro sforzi per capitalizzare le opportunità risultanti nel mercato interno creando attrazioni per lo shopping, intrattenimento ed eventi speciali. Inutile invece sperare che i viaggiatori cinesi tornino a fare acquisti nelle capitali mondiali: difficile che questo possa accadere prima del 2022.