Diabete: semaglutide fa perdere peso, arrivano conferme


I pazienti con diabete di tipo 2 obesi o in sovrappeso hanno perso quasi 10 kg in media con un’iniezione settimanale dell’ipoglicemizzante semaglutide

I pazienti con diabete di tipo 2 obesi o in sovrappeso hanno perso quasi 10 kg in media con un'iniezione settimanale dell'ipoglicemizzante semaglutide

I pazienti con diabete di tipo 2 obesi o in sovrappeso trattati con un’iniezione settimanale dell’ipoglicemizzante semaglutide sono stati in grado di ottenere una perdita di peso media di quasi 10 kg e un miglioramento della salute generale. I risultati di un nuovo studio appena pubblicato su Lancet confermano quanto già emerso nel trial STEP1, pubblicato nel mese di febbraio sul New England Journal of Medicine.

Essere in sovrappeso o obesi contribuisce in modo significativo al diabete di tipo 2. Molti pazienti riescono a gestire la malattia seguendo una dieta sana, facendo esercizio fisico regolare e assumendo farmaci per raggiungere un buon controllo glicemico, ma un numero significativo di persone non ottengono miglioramenti nonostante la terapia.

Semaglutide è un agonista del recettore GLP-1, una versione sintetica di un ormone fisiologico che agisce sui centri dell’appetito nel cervello e nell’intestino, producendo sensazioni di sazietà. Il farmaco è stato approvato nel dicembre 2017 nella sua forma iniettabile (0,5 mg e 1 mg) per il trattamento diabete di tipo 2 e la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori tra cui infarto, ictus e morte negli adulti con diabete di tipo 2 con malattia cardiaca nota.

Uno studio del programma clinico STEP
Questo studio multicentrico globale di fase III fa parte del programma di sviluppo STEP (Semaglutide Treatment Effect for people with obesity Program), condotto in 149 siti in 12 paesi in Nord America, Europa, Sud America, Medio Oriente, Sud Africa e Asia. Ha coinvolto circa 1.200 pazienti con diabete di tipo 2 che non stavano ottenendo un controllo sufficiente della glicemia con la dieta e l’esercizio fisico, o con l’assunzione di metformina e altri farmaci ipoglicemizzanti per la gestione della malattia.

I soggetti arruolati erano adulti con un indice di massa corporea (BMI) di almeno 27 kg/m2, livelli di emoglobina glicata del 7-10% e una diagnosi di diabete di tipo 2 almeno 180 giorni prima dello screening. Sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1:1 a ricevere per via sottocutanea semaglutide 2,4 mg o semaglutide 1,0 mg (la dose approvata per il trattamento del diabete) oppure placebo, una volta alla settimana per 68 settimane, in aggiunta a un intervento sullo stile di vita.

Gli endpoint co-primari erano la variazione percentuale del peso corporeo e il raggiungimento di una riduzione del peso di almeno il 5% dopo 68 settimane per semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo. La sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.

Riduzione del peso e benefici sulla salute in generale
La variazione stimata del peso corporeo medio dal basale alla settimana 68 è stata pari una riduzione del 9,6% con semaglutide 2,4 mg rispetto al −3,4% con il placebo, con una differenza di 6,2 punti percentuali (p<0,0001). Alla settimana 68, rispetto al placebo un numero superiore di pazienti sottoposti alla dose da 2,4 mg ha ottenuto riduzioni di peso di almeno il 5% (rispettivamente 28,5% vs 68,8%, p<0,0001) e un miglioramento significativo nel controllo della glicemia. Oltre un quarto è riuscito a perdere più del 15% del peso, un risultato decisamente superiore rispetto a quanto osservato con qualsiasi altro farmaco utilizzato sui soggetti diabetici.

«Questi risultati sono entusiasmanti e rappresentano una nuova era nella gestione del peso nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2. Stabiliscono un vero cambio di paradigma nella nostra capacità di trattare l’obesità, con risultati che si avvicinano a quelli raggiungibili con la chirurgia più invasiva» ha commentato il primo autore dello studio Melanie Davies, professore di Medicina del Diabete presso la University of Leicester e co-direttore del Leicester Diabetes Center, in UK. «Inoltre è davvero incoraggiante che, insieme alla perdita di peso, abbiamo osservato miglioramenti della salute in generale, con un incremento significativo nei punteggi di funzionamento fisico, pressione sanguigna e controllo della glicemia».

Gli effetti collaterali sono stati più frequenti con semaglutide 2,4 mg (87,6% dei pazienti) e 1,0 mg (81,8%) rispetto al placebo (76,9%). Gli eventi avversi gastrointestinali, per lo più di grado lieve/moderato, sono stati riportati dal 63,5% dei partecipanti trattati con la dose di 2,4 mg, dal 57,5% con semaglutide 1 mg e dal 34,3% di quelli sottoposti a placebo.

Bibliografia

Davies M et al. Semaglutide 2·4 mg once a week in adults with overweight or obesity, and type 2 diabetes (STEP 2): a randomised, double-blind, double-dummy, placebo-controlled, phase 3 trial. Lancet. 2021 Mar 2;S0140-6736(21)00213-0.

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