Asma severo: meno riacutizzazioni con tezepelumab


Asma severo non controllato: tezepelumab riduce significativamente le riacutizzazioni di malattia secondo nuovi risultati scientifici

Asma severo non controllato: tezepelumab riduce significativamente le riacutizzazioni di malattia secondo nuovi risultati scientifici

Amgen e AstraZeneca hanno presentato i risultati completi dello studio NAVIGATOR sull’impiego di tezepelumab, anticorpo monoclonale sperimentale anti-TSLP, nell’asma severo.

NAVIGATOR, come è noto, è lo studio di fase 3 che ha dimostrato come tezepelumab, anticorpo monoclonale sperimentale anti-TSLP, aggiunto allo standard terapeutico, soddisfi l’endpoint primario, determinando una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante (-56%) del tasso annuale di riacutizzazioni asmatiche annuali in una popolazione complessiva di pazienti con asma severo, indipendentemente dalla conta eosinofilica.

Il risultato è considerato molto importante dai portavoce delle due aziende in quanto, ad oggi, fino al 50% dei pazienti con asma severo non eosinofilico presentano opzioni limitate di trattament

Nel corso del congresso AAAAI2021, è stato presentato un poster che ha dettagliato i risultati di un’analisi pre-specificata del sottogruppo di pazienti con conta eosinofili al basale <300 cellule/microlitro. In questa analisi è emerso come il farmaco abbia indotto anche in questo caso una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante (-41%) (p<0,001) del tasso di riacutizzazioni asmatiche annuali.

Non solo: riduzioni clinicamente significative di questo parametro sono state osservate anche in due sottogruppi aggiuntivi.

Nello specifico, è stata documentata una riduzione del tasso di riacutizzazioni asmatiche annuali pari a:
1) -39% nei pazienti con conta eosinofili iniziale inferiore a 150 cellule/microlitro
2) -70% nei8 pazienti con conta eosinofili pari o superiore a 300 cellule/microlitro

Inoltre, sono state rilevate riduzioni clinicamente significative del tasso di riacutizzazioni asmatiche annuali nei pazienti trattati con questo farmaco indipendentemente dallo stato allergico e dai livelli di FeNO, due biomarker utilizzati dai clinici per indirizzare le scelte di trattamento.

Tezepelumab si è è dimostrato in grado di indurre miglioramenti statisticamente significativi di alcuni endpoint secondari chiave rispetto al placebo (misurazioni di funzione polmonare, controllo dell’asma, qualità della vita legata allo stato di salute).

Per quanto concerne la safety, non sono state osservate variazioni clinicamente significative tra tezepelumab e placebo. Gli eventi avversi più frequentemente documentati sono stati la nasofaringite, le infezioni a carico del tratto respiratorio superiore e la cefalea.

Informazioni su tezepelumab
Tezepelumab è il primo esponente di una nuova categoria di possibili agenti farmacologici anti-asma, avente come bersaglio la linfopoietina timica stromale (TSLP), una proteina della famiglia delle citochine alla quale viene riconosciuto un importante ruolo nella maturazione delle cellule T.

Nello specifico, tezepelumab è un anticorpo monoclonale umanizzato allestito allo scopo di legarsi in modo specifico alla TSLP umana, prevenendone l’interazione con il suo complesso recettoriale. Il blocco di TSLP ottenuto con tezepelumab sarebbe in grado di prevenire il rilascio di citochine pro-inflammatorie da parte delle cellule del sistema immunitario “marcate” dalla presenza di TSLP.
Per la sua attività che si esplica “a monte” della cascata infiammatoria, tezepelumab potrebbe essere utile in un’ampia popolazione di pazienti con asma severo non controllato, compresi quelli la cui condizione asmatica non è guidata dall’infiammazione T2.

Due anni fa La Fda ha concesso al farmaco biologico la designazione di farmaco “breakthrough” per la cura dell’asma severo, accelerando cosi l’iter registrativo del farmaco.

La designazione di Breakthrough Therapy si basa sui dati dello studio di Fase IIb PATHWAY pubblicati nel 2017 che hanno mostrato una riduzione tra il 61 per cento e il 71 per cento, a seconda della dose, del tasso annuale di esacerbazioni dell’asma rispetto al placebo in una vasta popolazione di pazienti affetti da asma grave, indipendentemente dal fenotipo del paziente, incluso lo stato del biomarcatore di Tipo 2 (T2).

Le terapie biologiche attualmente disponibili mirano solo all’infiammazione guidata da T2. Tezepelumab è un potenziale farmaco ‘first in class’ che blocca la linfopoietina stromale timica (TSLP) – un modulatore a monte delle vie infiammatorie multiple.

Considerazioni conclusive
Nel commentare i risultati, lo sperimentatore principale dello studio NAVIGATOR ha sottolineato come “…tezepelumab si candidi a diventare un trattamento per un’ampia popolazione di pazienti con asma severo indipendentemente dal tipo di infiammazione, compresi quelli con e senza un fenotipo eosinofilico.

Lo studio NAVIGATOR, insieme allo studio SOURCE, fa parte del programma di studi clinici PATHFINDER, finalizzato alla registrazione del farmaco candidato nel trattamento dell’asma. Il programma include anche trial di safety a lungo termine.

Lo studio SOURCE aveva valutato l’efficacia e la sicurezza di tezepelumab, anticorpo monoclonale sperimentale anti-TSLP, rispetto a placebo, in 150 pazienti asmatici severi necessitanti di terapia di mantenimento con corticosteroidi orali (OCS) al top della terapia standard (SoC).

I risultati, in parte deludenti, dello studio SOURCE, presentati all’inizio dell’anno (3), non hanno cambiato i piani di ricerca delle  aziende responsabili dello sviluppo di tezepelumab: “Sulla base delle evidenze fin qui disponibili – ha dichiarato Mene Pengalos, Executive Vice-President del settore R&D biofarmaceutico di AZ – compresi i risultati convicenti sulla riduzione delle riacutizzazioni asmatiche osservati nello studio di fase 2 NAVIGATOR e in quello di fase 2b PATHWAY, siamo fiduciosi sulle potenzialità terapeutiche di tezepelumab nel migliorare un ampio spettro di popolazione di pazienti affetti da asma severo”.

“Le nostre analisi iniziali dei dati dello studio SOURCE nell’asma corticosteroide-dipendente – continua – indicano che il disegno del trial potrebbe aver contribuito al risultato osservato dell’endpoint primario. Per queste ragioni, siamo in procinto di analizzare ulteriormente i dati dello studio SOURCE e di condividere questi risultati con la comunità medica scientifica al più presto”.