Asma: buoni risultati da tezepelumab


Asma: tezepelumab, anticorpo monoclonale sperimentale anti-TSLP aggiunto allo standard terapeutico, ha dato risultati in fase III

Asma: buoni risultati da tezepelumab

Tezepelumab, anticorpo monoclonale sperimentale anti-TSLP, aggiunto allo standard terapeutico, ha soddisfatto l’endpoint primario in un trial di fase 3, determinando una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del tasso annuale di riacutizzazioni asmatiche in una popolazione complessiva di pazienti con asma severo, indipendentemente dalla conta eosinofilica.

Lo hanno annunciato alla stampa con un comunicato Amgen e AstraZeneca, le aziende responsabili dello sviluppo clinico di questo nuovo farmaco.

Il risultato è considerato molto importante dai portavoce delle due aziende in quanto, ad oggi, fino al 50% dei pazienti con asma severo non eosinofilico presentano opzioni limitate di trattamento.

Che cosa è tezepelumab
Tezepelumab è il primo esponente di una nuova categoria di possibili agenti farmacologici anti-asma, avente come bersaglio la linfopoietina timica stromale (TSLP), una proteina della famiglia delle citochine alla quale viene riconosciuto un importante ruolo nella maturazione delle cellule T.

Nello specifico, tezepelumab è un anticorpo monoclonale umanizzato allestito allo scopo di legarsi in modo specifico alla TSLP umana, prevenendone l’interazione con il suo complesso recettoriale. Il blocco di TSLP ottenuto con tezepelumab sarebbe in grado di prevenire il rilascio di citochine pro-inflammatorie da parte delle cellule del sistema immunitario “marcate” dalla presenza di TSLP.

Per la sua attività che si esplica “a monte” della cascata infiammatoria, tezepelumab potrebbe essere utile in un’ampia popolazione di pazienti con asma severo non controllato, compresi quelli la cui condizione asmatica non è guidata dall’infiammazione T2.

Due anni fa La Fda ha concesso al farmaco biologico la designazione di farmaco    “breakthrough” per la cura dell’asma severo, accelerando cosi l’iter registrativo del farmaco.

La designazione di Breakthrough Therapy si basa sui dati dello studio di Fase IIb PATHWAY pubblicati nel 2017 che hanno mostrato una riduzione tra il 61 per cento e il 71 per cento, a seconda della dose, del tasso annuale di esacerbazioni dell’asma rispetto al placebo in una vasta popolazione di pazienti affetti da asma grave, indipendentemente dal fenotipo del paziente, incluso lo stato del biomarcatore di Tipo 2 (T2).

Le terapie biologiche attualmente disponibili mirano solo all’infiammazione guidata da T2. Tezepelumab è un potenziale farmaco ‘first in class’ che blocca la linfopoietina stromale timica (TSLP) – un modulatore a monte delle vie infiammatorie multiple.

Lo studio
NAVIGATOR – questo il nome del trial di fase 3 i cui risultati completi saranno annunciati nei prossimi congressi del settore e con la pubblicazione dei risultati su rivista peer-review – prevedeva che i pazienti reclutati, con asma severo, fossero randomizzato a trattamento con tezepelumab o placebo in aggiunta allo standard terapeutico, rappresentato dall’impiego di steroidi inalatori a dosaggio medio-elevato in aggiunta ad almeno un altro farmaco di controllo dell’asma (in presenza o in assenza di steroidi orali).

Oltre ad avere soddisfatto l’endpoint primario dello studio, i risultati di NAVIGATOR suggeriscono anche un buon profilo di tollerabilità del farmaco, data l’assenza di variazioni di rilievo rispetto al gruppo di controllo, come riporta il comunicato.

Per la sua caratteristiche di essere un farmaco first-in-class e per la mancanza di dati sui profili di rischio di farmaci simili, la disponibilità dei dati di safety si rivelerà essenziale per il futuro di questo farmaco, anche se i dati dei trial di fase 2 avevano già evidenziato un profilo di safety favorevole.

Lo studio di fase 3 NAVIGATOR è uno dei due studi che Amgen e AstraZeneca hanno avviato alla luce dei risultati positivi ottenuti dal farmaco candidato in fase 2.  L’altro studio di fase 3 (SOURCE) è un trial di dimensioni più ridotte avente l’obiettivo di valutare la capacità di tezepelumab di ridurre l’impiego giornaliero di steroidi orali senza pregiudicare il controllo dell’asma. I risultati di questo studio, completato a fine del mese di settembre (a due settimane di distanza dal completamento di NAVIGATOR) sono molto attesi alla luce di questi primi risultati incoraggianti di NAVIGATOR resi noti.