Rientro a scuola il 7 gennaio: caos e polemiche


Caos e polemiche per il rientro a scuola il 7 gennaio, i presidi: “No a scaglionamenti irragionevoli”. Salvini attacca Azzolina, in Puglia verso il rinvio delle lezioni

Rientro a scuola il 7 gennaio: caos e polemiche

“Con l’avvicinarsi della data del 7 gennaio, e quindi del ritorno a scuola degli studenti delle superiori, assistiamo a numerose polemiche tra Regioni e Governo sulla opportunita’ o meno di tale ripresa. Ci si deve basare sulle evidenze scientifiche rappresentate dal CTS e quindi si’ alla riapertura in presenza ma solo se non ci sono rischi per l’incolumita’ di studenti e personale. La frequenza deve essere ripristinata ma senza turnazioni dannose per l’organizzazione di vita e di studio dei ragazzi, limitando al massimo l’ampiezza degli scaglionamenti”. Lo dice Antonello Giannelli, presidente Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalita’ della scuola).

“Fondamentale requisito- aggiunge- e’ che sui mezzi di trasporto vengano rispettate adeguate misure di sicurezza. Dentro le scuole le regole vengono rispettate e il rischio di contagi e’ minimo, come attestato da studi internazionali. Chiediamo da mesi che anche fuori dagli istituti scolastici le regole vengano rispettate e che si pratichi uno screening capillare e continuo tramite tamponi rapidi”.

Conclude Giannelli, come spiega la Dire (www.dire.it): “Un’ulteriore richiesta di buonsenso e’ che il passaggio delle presenze dal 50% al 75% sia graduale e demandato alle decisioni delle singole scuole. Costringerle a continue riorganizzazioni orarie e’ deleterio per la qualita’ della didattica. In questo modo invece sarebbe possibile seguire correttamente l’evoluzione della situazione epidemiologica nelle varie zone. Va rispettato il ruolo di garanti della sicurezza dei dirigenti scolastici senza imporre loro soluzioni preconfezionate e maldestre”.

Salvini: “In queste condizioni i miei figli non li manderei”

“Tra meno di una settimana ci sara’ l’apertura delle scuole. Che cosa ha fatto la ministra Azzolina per rendere sicuro questo ritorno a scuola? La scuola e’ la spina dorsale, midollo, cervello, e’ il futuro del nostro paese”. Lo dice Matteo Salvini in diretta su Instagram.

“Finche’ Azzolina – aggiunge – dice che per cambiare aria basta aprire le finestre… A nord e a sud a gennaio fa freddo, a Roma fa freddo, in mezza Italia nevica. E noi per cambiare l’aria nelle aule apriamo le finestre: non prendono il virus ma la polmonite. In queste condizioni io i miei figli a scuola non ce li manderei. Stessi autobus, metro, tram treni, stesse cattedre vuote. Non si puo’ giocare sulla pelle degli studenti, degli insegnanti e famiglie”.

Puglia verso il rinvio delle lezioni in presenza

“Siamo certi che le istituzioni scolastiche insieme con la Regione Puglia, nell’ambito delle reciproche competenze, continueranno a dimostrare l’ottima capacita’ organizzativa di cui hanno gia’ dato prova negli scorsi mesi”. Lo dichiarano il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e gli assessori regionali a Trasporti, Istruzione e Sanita’ dopo l’incontro in videoconferenza con Anna Cammalleri, direttore dell’Ufficio scolastico regionale e i sindacati sul tema della riapertura delle scuole il 7 gennaio.

Le rappresentanze sindacali all’unanimita’ hanno chiesto di rinviare l’avvio delle lezioni in presenza di una settimana o 15 giorni e di stabilire per tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado la didattica a distanza. Emiliano si riserva, alla luce di queste richieste, di decidere anche sulla base dei segnali che verranno dal Governo nazionale nelle prossime ore.

“Si lavora senza interruzione, anche di domenica, per trovare le soluzioni piu’ giuste”, continuano i rappresentanti della Giunta regionale ed Emiliano che concludono ringraziando “i sindacati e l’ufficio scolastico regionale- dichiarano al termine della riunione il presidente e i componenti della giunta- per il clima costruttivo con cui hanno affrontato i temi connessi alla ripresa a gennaio delle attivita’ didattiche per il primo e secondo ciclo”.

Azzolina: “Non possiamo arrenderci”

“Il nostro impegno non si ferma, va avanti, nella consapevolezza che vanno tenuti insieme il diritto fondamentale alla salute e quello all’Istruzione, entrambi strettamente connessi, come sappiamo, con il futuro dei nostri ragazzi e del Paese intero”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una risposta alla lettera che il Consiglio superiore della Pubblica istruzione le ha inviato in occasione del termine del suo mandato quinquennale.

È a scuola e in nessun altro luogo che si gioca la partita piu’ importante – aggiunge Azzolina -. È fra i banchi che si costruisce, mattone dopo mattone, il futuro di ciascuna e ciascuno, il futuro della Nazione. Per questo sulla scuola non possiamo arrenderci e dobbiamo, ciascuno degli attori coinvolti, operare uniti, ricordandoci sempre del peso specifico che questa Istituzione ha nel percorso di ogni bambina e bambino, delle ragazze e dei ragazzi, nella vita del Paese. Arretrare sulla scuola, significa rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire. Per questo non lo faremo”.