The Great American Rail-Trail: Usa coast to coast in bici


The Great American Rail-Trail: tutti gli USA Coast to Coast su due ruote. Il percorso è in gran parte costruito in cima o accanto a linee ferroviarie abbandonate

The Great American Rail-Trail: Usa coast to coast in bici

Ti piace la sensazione del vento tra i capelli? Sei alla ricerca di una nuova avventura? Gli Stati Uniti hanno la risposta che fa per te: pedala! A te basterà una bicicletta, al resto ci penseranno i canali, i fiumi, i borghi, i boschi, i sentieri, i viottoli, le strade del territorio americano.

Si chiama ‘The Great American Rail-Trail’ ed è un percorso di seimila chilometri su due ruote che attraversa tutti gli States: da Washington DC allo Stato di Washington, dal Maryland verso ovest, passando per dodici Stati, dove vivono 50 milioni di persone. Il nome deriva dalla sua collocazione: come spiega la BBC, è in gran parte costruito in cima o accanto a linee ferroviarie abbandonate con superfici che vanno dal pietrisco all’asfalto liscio. Questo grande progetto è il sogno di molti da diverso tempo: sono cinquant’anni che aleggia nell’aria.

A partire dal maggio 2019, dopo oltre 250 incontri per stabilire la rotta e gli interventi –sono stati studiati trecento tracciati diversi -, l’idea si è fatta concreta, grazie alla ‘Rails-to-Trails Conservancy’, no-profit con sede a Washington DC, che ha annunciato al pubblico un percorso ufficiale della The Great American Rail-Trail, quando era già completato per più della metà. Secondo l’organizzazione, l’itinerario potrebbe far fatturare 138 miliardi di dollari, in gran parte a favore delle comunità locali. Del resto, uno studio di RTC testimonia che in primavera l’uso di sentieri negli USA è aumentato del 200%, soprattutto a causa del coronavirus. Si prevede difatti, come riporta ancora la BBC, che il boom delle attività all’aperto a distanza fisica come il ciclismo e l’escursionismo durerà per anni. Sono stati raccolti più di 18 milioni di dollari in donazioni, per finanziare la costruzione di collegamenti tra più di 125 sentieri preesistenti. In Maryland, Illinois e Pennsylvania l’86 % del tracciato è aperto. Però per chi non abita in quelle zone non c’è da preoccuparsi, la pandemia sarà finita entro il termine totale dei lavori e si potrà viaggiare anche per prendere parte a questa impresa: la data di scadenza prevista è il 2040.

Per restare aggiornati sui progressi e sull’avanzamento dell’opera si può consultare una mappa interattiva online, sul sito railstotrails.org. E nel frattempo? Come già accennato, ci sono pezzi già percorribili, tanto per scaldarsi. Si parte a est, dal centro di Washington Dc e si passa lungo i canali di Georgetown, poi si sale verso nord ovest, direzione Maryland. Qui si costeggia il fiume Ohio e i vecchi insediamenti dove trovavano
rifornimenti i soldati della Guerra civile. Dopo miniere, cascate e ruscelli, arriviamo a Cumberland. L’ideale sarebbe pedalare per quattro ore dopo una colazione alle 7 del mattino e poi riprendere dopo una pausa per mangiare, fare altre quattro ore e infine accamparsi per la notte. Cosa si può vedere lungo la via? Il fiume Potomac, le Blue Ridge Mountains, il comune di Harpers Ferry, in West Virginia, con soli 286 abitanti censiti nel 2010, il punto più a nord raggiunto all’epoca dai sudisti. E poi ancora il villaggio degli Amish di Swartzentruber – qui rifiutano ogni moderna tecnologia e parlano un misto di tedesco e inglese arcaico -, il Mississippi, le distese di Illinois, Montana, Nebraska, Wyoming e Idaho, Couer d’Alene, l’Olympic National Park, una delle più grandi foreste pluviali d’America, i cedri dell’Alaska (40 metri di altezza) e gli abeti argentati del Pacifico (superano gli 80 metri). Si possono incontrare anche le tribù di nativi Duwamish, Nisqually e Suquamish. Sì, perché questo è un tragitto anche per riscoprire la cultura di un popolo e le bellezze della natura.

Ryan Gardill, un biker che insieme a un amico ha percorso ad agosto 563,27 chilometri in cinque giorni, dalla Pennsylvania occidentale a Washington DC, ha commentato alla Dire Giovani (www.diregiovani.it): “Il sentiero mi ha collegato alla storia rivoluzionaria e industriale, poiché ogni città è piena di aree storiche”.