Manifestazioni assiali artrite psoriasica: secukinumab efficace


Secukinumab efficace nella gestione delle manifestazioni assiali dell’artrite psoriasica: ecco i risultati dello studio MAXIMIZE

Secukinumab efficace nella gestione delle manifestazioni assiali dell'artrite psoriasica: ecco i risultati dello studio MAXIMIZE

Nei pazienti affetti da artrite psoriasica con manifestazioni assiali, l’anticorpo monoclonale secukinumab ha comportato miglioramenti significativi nei segni e sintomi della malattia e nella psoriasi ungueale, oltre che nelle lesioni MRI infiammatorie della colonna vertebrale e delle articolazioni sacroiliache. I risultati dello studio di fase IIIb MAXIMIZE sono stati presentati sotto forma di poster al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020.

L’artrite psoriasica è una malattia reumatica infiammatoria, appartenente al gruppo delle spondiloartriti, caratterizzata dalla presenza di manifestazioni articolari a carattere infiammatorio, periferiche e/o assiali (colonna vertenrale e articolazioni sacro-iliache, presente nel il 25-70% dei casi). Colpisce circa il 20-30% dei pazienti con psoriasi, il 25-70% dei quali può avere una malattia assiale e fino all’80% presenta lesioni alle unghie, considerate potenziali predittori dello sviluppo di artrite psoriasica.

Ha una prevalenza nella popolazione generale dello 0,3-1% (in Italia colpisce oltre 100mila persone), senza differenze tra i sessi. I familiari dei pazienti con artrite psoriasica hanno una probabilità quaranta volte superiore di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione generale.

Può colpire i soggetti di tutte le età, con un picco di incidenza fra i 30-40 anni. Nella maggioranza dei casi (85%) la psoriasi precede l’artrite, nel 5-10% dei casi le patologie hanno un esordio concomitante, mentre nel 5-10% dei casi l’artrite precede la psoriasi. La malattia è caratterizzata da dolore, gonfiore, calore e rigidità delle articolazioni interessate. Se non trattata è invalidante e compromette la qualità di vita di chi ne soffre.

Al congresso EADV sono stati riportati i risultati di efficacia e sicurezza fino alla settimana 52 dello studio MAXIMIZE, il primo trial controllato e randomizzato che ha valutato l’efficacia di un farmaco biologico nel trattamento delle manifestazioni assiali nell’artrite psoriasica.

Il trial MAXIMIZE
Si tratta di uno studio di fase IIIb, in doppio cieco, controllato con placebo, multicentrico, della durata di 52 settimane, che ha coinvolto 498 pazienti randomizzati in rapporto 1:1:1 a ricevere secukinumab per via sottocutanea alla dose di 300 o 150 mg oppure o placebo ogni settimana per 4 settimane e successivamente ogni 4 settimane. Alla settimana 12 i soggetti sottoposti a placebo sono stati nuovamente randomizzati in rapporto 1:1 al trattamento con secukinumab 300 o 150 mg.

Sono stati arruolati pazienti di età superiore ai 18 anni con diagnosi di artrite psoriasica e classificati secondo i criteri CASPAR, con malattia spinale attiva definita da un punteggio Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index ≥4 (BASDAI, range 0-10), dolore spinale con punteggio ≥40/100 sulla base della scala visuo-analogica VAS e risposta inadeguata ad almeno due farmaci antinfiammatori non steroidei.

Sono stati esclusi i soggetti che avevano fatto uso in precedenza di farmaci biologici anti-reumatici modificanti la malattia (come inibitori del fattore di necrosi tumorale, ustekinumab, inibitori dell’interleuchina (IL) -17 e inibitori della IL-23), altre condizioni infiammatorie attive in corso, trattamento corrente con DMARD sintetici convenzionali diversi dal metotrexato e quanti assumevano analgesici oppioidi ad alta potenza.

Endpoint dello studio

  • Gli endpoint primario e secondario chiave erano la risposta ASAS20 (Assessment in SpondyloArthritis international Society 20%) con secukinumab alle due dosi di 300 e 150 mg alla settimana 12, dove la risposta ASAS20 era definita come un miglioramento di almeno il 20% e di almeno 1 unità su una scala a 10 punti in almeno tre dei quattro domini ASAS (ossia il Patient’s Global Assessment of Disease Activity – PtGA dell’attività della malattia e del dolore lombare infiammatorio, il Bath Ankylosing Spondylitis Functional Index – BASFI e la media delle ultime due domande del Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index – BASDAI a sei domande)
  • Altri endpoint secondari comprendevano le valutazioni della risposta ASAS40 e la variazione media dal basale nel dolore spinale misurato dalla scala analogico-visiva VAS
  • L’edema del midollo osseo della colonna vertebrale e delle articolazioni sacroiliache è stato valutato con i punteggi Berlin MRI al basale e alle settimane 12 e 52. La misurazione dell’infiammazione, dell’edema del midollo osseo e dell’erosione è stata analizzata tramite il punteggio Berlin MRI
  • Il punteggio del modified Nail Psoriasis Severity Index (mNAPSI) era un endpoint esplorativo delle analisi statistiche alle settimane 12 e 52
  • I dati di sicurezza hanno incluso tutti i pazienti che avevano assunto almeno una dose del farmaco durante l’intero periodo di trattamento

Raggiunti gli endpoint primari e secondari
Su 498 pazienti randomizzati, 425 (85%) hanno completato lo studio fino alla settimana 52. I tassi di ritenzione (definiti come la percentuale di pazienti che non hanno interrotto il trattamento attivo) alla settimana 52 sono stati dell’83% con secukinumab 300 mg, 86% con 150 mg, 89% con placebo-secukinumab 300 mg e 91% con placebo-secukinumab 150 mg.

  • Sono stati raggiunti gli endpoint primari e secondari chiave. Le percentuali di risposta ASAS20 alla settimana 12 sono state del 62,9% (secukinumab 300 mg, p<0,0001) e del 66,3% (150 mg, p<0,0001) rispetto al 31,2% con il placebo, mentre alla settimana 52 per i gruppi secukinumab 300 e 150 mg erano rispettivamente dell’81,3% e dell’80,1% (Figura 1)
  • Alla settimana 12 sono stati ottenuti miglioramenti significativi con secukinumab rispetto al placebo in altri endpoint secondari ed esplorativi, con miglioramenti sostenuti fino alla settimana 52
  • La percentuale di pazienti che ha raggiunto un punteggio mNAPSI ≤2 con secukinumab è aumentata fino alla settimana 52 (Figura 2)


Figura 1. Risposta ASAS20 sostenuta nel corso di 52 settimane

Figura 2. Risoluzione della psoriasi ungueale nel corso di 52 settimane

 «Secukinumab alle dosi 300 e 150 mg ha comportato miglioramenti significativi nei segni e sintomi della malattia e nella psoriasi ungueale nei pazienti affetti da artrite psoriasica con manifestazioni assiali, oltre che nelle lesioni MRI infiammatorie della colonna vertebrale e delle articolazioni sacroiliache» hanno concluso gli autori. «Il profilo di sicurezza di secukinumab è stato coerente con quanto emerso nei trial precedenti».

Baraliakos X et al. Secukinumab Demonstrates Efficacy in Managing the Axial Manifestations of Psoriatic Arthritis: Results from the Randomised Controlled Trial, MAXIMISE. Poster 0371 Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.