Dermatite atopica: tralokinumab sicuro ed efficace


Tralokinumab sicuro ed efficace nel trattamento della dermatite atopica secondo un’analisi aggregata di cinque studi clinici di Fase II/III

Tralokinumab sicuro ed efficace nel trattamento della dermatite atopica secondo un'analisi aggregata di cinque studi clinici di Fase II/III

Nei pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave, la frequenza complessiva di eventi avversi nella terapia prolungata con tralokinumab è risultata comparabile a quella delle prime 16 settimane di trattamento, con una ridotta frequenza di alcuni effetti collaterali. È quanto emerge da un’analisi aggregata di cinque trial clinici presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020.

La dermatite atopica è un tipo comune di eczema che colpisce fino al 5% degli adulti negli Stati Uniti, in Canada, in Europa e in Giappone. Si tratta di una malattia cutanea cronica e recidivante, caratterizzata da grave prurito, pelle secca, infiammazione immuno-mediata persistente e alterazione della barriera cutanea.

Ha un impatto significativo e negativo sul benessere dei pazienti, principalmente a causa dell’intenso prurito che porta ad avere un sonno disturbato.

Tralokinumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che neutralizza in modo specifico la citochina interleuchina 13 (IL-13), un fattore chiave nell’infiammazione cronica alla base della dermatite atopica degli adulti.

Il farmaco sia in monoterapia che in combinazione con corticosteroidi topici si è rivelato efficace nel trattamento di pazienti con dermatite atopica da moderata a grave nei tre studi registrativi di fase III ECZTRA. Considerata l’importanza di comprendere il profilo di sicurezza delle terapie utilizzate per il trattamento a lungo termine della dermatite atopica, è stata realizzata un’analisi dei dati chiave di sicurezza provenienti da 5 stufi clinici di fase II e III.

«Dal momento che la dermatite atopica è una condizione cronica che affligge chi ne soffre per tutta la vita, gli studi sulla sicurezza di tralokinumab sono fondamentali per aiutare medici e pazienti a valutare nuove potenziali opzioni di trattamento» ha dichiarato Thomas Werfel, Direttore del Dipartimento Clinico di Dermatologia e Allergie presso la Hannover Medical University. «Sono impaziente di esaminare altri dati».

Analisi di cinque trial clinici
Sono stati analizzati i dati aggregati di sicurezza di 5 studi controllati con placebo: i trial di fase III ECZTRA 1 e 2 (tralokinumab in monoterapia) ed ECZTRA 3 (tralokinumab in combinazione con corticosteroidi topici), lo studio ECZTRA 5 di fase II (risposte anticorpali ai vaccini nei pazienti trattati con tralokinumab) e uno studio di fase IIb (valutazione dell’efficacia e sicurezza del farmaco).

La valutazione ha considerato i periodi di trattamento iniziali di 16 settimane (studi ECZTRA) o 12 settimane (trial di fase IIb) e il periodo di mantenimento a lungo termine in aperto della durata di 36 settimane (ECZTRA 1 e 2).

Tralokinumab sicuro sia nel breve che nel lungo termine
Considerando il periodo di trattamento iniziale, il pool di dati includeva pazienti con dermatite atopica trattati con tralokinumab 300 mg (n=1605) o placebo (n=680) ogni 2 settimane. I dati demografici dei partecipanti erano simili tra i bracci di trattamento.

La frequenza complessiva degli eventi avversi è stata simile per il trattamento attivo (66%) e il placebo (67%), principalmente di gravità lieve o moderata. Eventi avversi gravi (SAE) si sono verificati con una frequenza inferiore con tralokinumab (2,1%) rispetto al placebo (2,8%).

La maggior parte degli effetti collaterali è migliorata o si è risolta (rispettivamente 60% e 62%) e la percentuale di quelli che hanno portato alla sospensione del trattamento è stata bassa e simile per tralokinumab e placebo (2,3% vs 2,8%).

Gli eventi avversi più frequenti (≥5% dei pazienti) per tralokinumab e placebo sono stati dermatite atopica (15% vs 26%), infezione virale del tratto respiratorio superiore (16% vs 12%), infezione del tratto respiratorio superiore (5,6% vs 4,8 %) e congiuntivite (5,4% vs 1,9%). L’incidenza della congiuntivite è stata maggiore con tralokinumab rispetto a placebo, ma nel 98% dei casi si è trattato di eventi lievi/moderati che si sono in gran parte risolti durante la sperimentazione, tranne due casi che hanno portato alla sospensione del trattamento.

È stata osservata una minore incidenza di infezioni della pelle che necessitano di un trattamento sistemico con tralokinumab rispetto al placebo (2,6% vs 5,5%). Sia la frequenza dell’eczema erpetico che delle infezioni gravi erano inferiori con l’anticorpo monoclonale piuttosto che con il placebo (0,3% vs 1,5% e 0.6% vs 1.4%).

Il profilo di sicurezza durante il trattamento prolungato in monoterapia da 16 a 52 settimane si è dimostrato coerente con quanto già osservato durante il trattamento iniziale di 16 settimane.

«Tralokinumab è stato ben tollerato sia come monoterapia che in associazione agli steroidi topici nel trattamento della dermatite atopica da moderata a grave» hanno concluso gli autori. «Il profilo di sicurezza durante il trattamento prolungato è stato coerente con quanto rilevato durante il periodo di trattamento iniziale di 16 settimane»

Simpson E et al. Safety of specifically targeting interleukin-13 with tralokinumab in adult patients with moderate-to-severe atopic dermatitis: pooled analysis of five randomised, double-blind, placebo-controlled Phase 3 and Phase 2 trials. Poster 0218 Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.