Diabete: nuovo farmaco riduce emoglobina glicata


Diabete di tipo 1: nuovo farmaco orale sperimentale, in monosomministrazione giornaliera, riduce l’emoglobina glicata senza ipoglicemia

Diabete di tipo 1: nuovo farmaco orale sperimentale, in monosomministrazione giornaliera, riduce l'emoglobina glicata senza ipoglicemia

Negli adulti con diabete di tipo 1 un nuovo farmaco orale sperimentale in monosomministrazione giornaliera, aggiunto alla terapia insulinica ottimizzata, ha dimostrato di ridurre i livelli di emoglobina glicata rispetto al placebo più insulina, senza comportare eventi ipoglicemici. I risultati dello studio di fase II Simplici-T1 sono stati presentati al congresso virtuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2020 dalla compagnia biotech vTv Therapeutics, che sta sviluppando il prodotto.

TTP399 è un nuovo agente orale che attiva selettivamente la glucochinasi, un regolatore chiave del metabolismo del glucosio a livello epatico. La sua attivazione ha dimostrato di aumentare l’utilizzo del glucosio, riducendone a sua volta i livelli ematici. Nell’annunciare i risultati della sperimentazione, i ricercatori hanno affermato TTP399 era associato a una riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c) sottratta dal placebo dello 0,32% dopo 12 settimane.

vTv Therapeutics (vTv) è un’azienda farmaceutica focalizzata sul trattamento delle malattie metaboliche per ridurre al minimo le loro complicazioni a lungo termine attraverso la protezione degli organi coinvolti. Dispone di una pipeline innovativa di candidati farmaci a piccole molecole in fase clinica e preclinica per il trattamento di un’ampia gamma di malattie come il diabete di tipo 1 e l’Alzheimer.

Uno studio di fase II
Simplici-T1 è un trial randomizzato e in doppio cieco che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di TTP399 alla dose di 800 mg in 85 adulti con diabete di tipo 1 in aggiunta alla terapia insulinica. L’endpoint primario era la variazione della HbA1c alla settimana 12. È stato condotto in due parti con lo stesso protocollo per valutare la sicurezza e l’efficacia del farmaco: un trattamento per 12 settimane in monosomministrazione giornaliera dopo un’ottimizzazione dell’insulina di più settimane e un periodo di run-in con placebo.

Per la prima fase sono stati arruolati 19 partecipanti in terapia con pompa per insulina e monitor continuo per il glucosio. Per la seconda fase i ricercatori hanno arruolato 85 pazienti sottoposti a terapia con pompa insulinica o più iniezioni giornaliere, mentre i dispositivi per il monitoraggio continuo del glucosio erano consentiti solo in quanti li utilizzavano da almeno 3 mesi prima dell’inizio dello studio.

Riduzione della HbA1c dopo 12 settimane
Per valutare gli effetti della terapia sono stati utilizzati due approcci statistici. L’analisi primaria ha valutato l’effetto sulla HbA1c indipendentemente dall’aderenza al trattamento o da notevoli cambiamenti nella somministrazione di insulina. Su queste basi lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario dimostrando miglioramenti nella HbA1c rispetto al placebo alla settimana 12 (p=0,03).

Per eliminare la possibilità che la riduzione della HbA1c fosse determinata dalla somministrazione di un eccesso di insulina (maggiore di 3 U al giorno), è stata condotta un’analisi aggiuntiva, secondo la quale i partecipanti sottoposti a TTP399 hanno ottenuto una riduzione media dello 0,21% di HbA1c e quelli assegnati al placebo un aumento dello 0,11%, quindi con una riduzione sottratta dal placebo dello 0,32% (p=0,001). Il livello basale medio era del 7,6% dopo il periodo di ottimizzazione dell’insulina.

Il tempo giornaliero trascorso nell’intervallo raccomandato di glucosio è migliorato di circa 2 ore tra i soggetti in trattamento attivo rispetto al placebo (p=0,03), che hanno anche ridotto la loro dose giornaliera totale di bolo insulinico durante i pasti di una media dell’11% rispetto al basale contro il 3% nel gruppo placebo (p=0,02).

Meno eventi ipoglicemici
Il farmaco è stato ben tollerato, senza differenze tra i gruppi negli eventi avversi emergenti dal trattamento. Non si sono verificati episodi di chetoacidosi diabetica (DKA), nessuna ipoglicemia grave nel gruppo attivo e un caso nel gruppo placebo.

TTP399 ha ridotto gli eventi ipoglicemici gravi e sintomatici del 40% rispetto al placebo, con il 20% dei partecipanti assegnati al placebo e il 12% di quelli in trattamento attivo che hanno manifestato almeno un evento ipoglicemico grave o sintomatico.

«Potrebbe essere la prima terapia aggiuntiva in grado di aiutare le persone a migliorare il controllo glicemico senza aumentare il rischio di ipoglicemia», ha commentato Carmen Valcarce, responsabile scientifico di vTv Therapeutics. «La paura dell’ipoglicemia impedisce ai pazienti di raggiungere i propri obiettivi glicemici prefissati».

«Questo nuovo farmaco aggiunge un ulteriore strumento per quanti soffrono di diabete di tipo 1, che al momento hanno solo l’insulina, che è complicata da usare» ha concluso. «Potrebbe semplificare il trattamento e ridurre il rischio di ipoglicemia aiutando i pazienti a raggiungere il target glicemico, e questo a sua volta ridurrà il rischio di complicanze a lungo termine».

Bibliografia

Valcarce C et al. Abstract #50. Presented at: EASD Annual Meeting; Sept. 21-25, 2020 (virtual meeting).