L’oleandro è velenoso e non cura il Coronavirus


L’oleandro è velenoso e non cura il Covid-19. L’allarme dei medici: “L’automedicazione potrebbe avere gravi conseguenze”

L'oleandro è velenoso e non cura il Coronavirus

L’oleandro non è una cura miracolosa contro il Coronavirusnon ci sono infatti evidenze scientifiche che l’oleandrina, la sostanza che si ricava dalla pianta, sia efficace contro il COVID-19. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), sulla sua pagina anti-bufale “Dottore, ma è vero che…?” smentisce infatti la ‘notizia’ che dalla fine di agosto circola negli Stati Uniti. Un’informazione infondata ma particolarmente pericolosa, perché l’oleandro è notoriamente velenoso, e tentativi di ‘automedicazione’, legati ai suoi presunti effetti anti-COVID, potrebbero avere gravi conseguenze.

Tutto nasce da un articolo pubblicato in pre-print (ovvero non ancora validato scientificamente) che riportava come l’oleandrina, una sostanza chimica contenuta nella pianta dell’oleandro, attraverso un esperimento effettuato in provetta, avesse “inibito significativamente la replicazione del virus SARS-CoV-2”.

L’oleandrina infatti, come affermano i ricercatori, aveva già dimostrato in precedenza la sua attività inibitoria contro diversi virus. Pertanto, gli autori suggeriscono di testare la sostanza chimica presente nell’oleandro “su modelli animali e su esseri umani esposti a infezioni” per determinare quale sia l’utilità di tale composto nel controllo della pandemia. Come riporta Giada Savini sul sito della FNOMCeO, queste affermazioni hanno allarmato molti scienziati, perché secondo un articolo del New York Times “nessuno studio ha dimostrato che l’oleandrina sia sicura o efficace come trattamento per il Coronavirus”.

Il test sulle cellule in vitro è solo il primo passo e i risultati devono essere seguiti da test sugli animali. Ci sono molti farmaci come questo che sembrano promettenti durante i test iniziali, ma poi falliscono per una serie di motivi”, ha affermato Scott Weaver, virologo presso l’Università del Texas Medical Branch e fra gli autori dello studio. Inoltre, “lo studio solleva anche domande sulla sicurezza del farmaco”, ha aggiunto Melissa Halliday Gittinger, tossicologa presso il Georgia Poison Center e docente presso la Emory University School of Medicine. “Una dose di appena 0,02 microgrammi per millilitro può essere fatale”. L’articolo in pre-print, afferma l’esperta, “non offre una dose consigliata per le persone, ma alcuni dei test effettuati in laboratorio hanno utilizzato concentrazioni sostanzialmente più elevate”.

Il Nerium oleander, comunemente noto come oleandro, è responsabile di molti casi di avvelenamento, poiché è tossico in ogni sua parte: se ingerito, i glicosidi cardioattivi presenti nella pianta (ovvero i composti organici responsabili della tossicità) sono in grado di alterare il ritmo cardiaco provocando aritmie di varia natura, portando a esiti fatali sia negli animali sia nell’uomo.

Alcuni esperti negli Stati Uniti si sono detti preoccupati sia per eventuali casi di ‘automedicazione’, sia per il possibile sviluppo di integratori contenenti oleandrina. Gli integratori non sono infatti regolamentati dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, come accade invece per i farmaci.