Distress respiratorio acuto: la colpa è del micobioma


Gravità sindrome da distress respiratorio acuto legata a ridotta diversità micobioma secondo uno studio presentato al congresso ERS

Gravità sindrome da distress respiratorio acuto legata a ridotta diversità micobioma secondo uno studio presentato al congresso ERS

Uno studio presentato nel corso del congresso ERS, che sta tenendo i suoi lavori in modalità virtuale causa Covid-19, ha dimostrato che una ridotta diversità del micobioma a livello polmonare è legata ad una maggiore severità di malattia nei pazienti affetti da distress respiratorio acuto (ARDS).

Per quanto sia ancora prematuro trarre delle conclusioni in merito al valore di questa osservazione, non si può escludere che, una volta confermata, possa aprire la strada a nuovi test diagnostici e a migliori trattamenti.

Razionale e disegno dello studio
Molti pazienti Covid-19 sviluppano una sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), una condizione potenzialmente letale nella quale i polmoni non sono in grado di assicurare una sufficiente ossigenazione agli organi vitali dell’organismo.

I pazienti con ARDS sono usualmente sottoposti a terapia ventilatoria per sopperire a questa mancanza di ossigeno.

Il microbioma umano è composto, come è noto, da batteri, virus e funghi. Gli autori dello studio hanno sottolineato, nel presentare il loro lavoro durante una delle conferenze stampa organizzate da ERS prima dell’inizio del Congresso, che fino ad ora i ricercatori del settore si sono concentrati sullo studio degli effetti dei batteri sulla salute umana, in parte in ragione del fatto che il microbioma umano è composto in primis da batteri, ma anche per la presenza di oggettive difficoltà tecniche nell’estrazione di quantità sufficienti di funghi da studiare.

“In termini numerici – hanno spiegato i ricercatori – le cellule fungine sono sorpassate da quelle batteriche a livello esponenziale. Inoltre, mentre ora si è finalmente compreso e acclarato che i polmoni ospitano un microbioma distinto e dinamico, è anche vero che questi organi non rappresentano un ambiente variegato per i microrganismi rispetto all’intestino”.

“Questo studio è nato in quanto l’ARDS è caratterizzata da una reazione iper-infiammatoria del sistema immunitario ed è noto che i miceti possono essere coinvolti nell’attivare e regolare il sistema immunitario. Ad oggi non esistono terapie per il trattamento efficace dell’ARDS e si sa molto poco del perché alcuni pazienti presentino una risposta infiammatoria esagerata. La diversità del microbioma, e specialmente dei miceti, potrebbe giocare un ruolo importante nella comprensione del perché alcuni pazienti vadano incontro ad ARDS e altri no”.

Su questi presupposti è stato implementato questo studio, che ha reclutato 202 pazienti ventilati meccanicamente tra il 2011 e il 2019. Nessuno di questi pazienti era affetto da Covid-19, anche se i ricercatori stanno continuando a reclutare pazienti durante la pandemia, con l’obiettivo di condurre un’analisi specifica di quelli con Covid-19 confermata.

Su 202 pazienti, il 21% aveva una diagnosi di ARDS. L’età media era pari a 50 anni, con una prevalenza di pazienti di sesso femminile (61%). I ricercatori hanno raccolto secrezioni mucose dalla trachea ed estratto DNA da analizzare in laboratorio utilizzando una tecnica di sequenziamento genico avanzata.

Risultati principali
L’analisi ha portato ad identificare 100 tipi differenti di miceti nei polmoni dei pazienti critici intubati. La diversità del micobioma era piuttosto bassa in tutti i campioni analizzati, ma nei campioni nei quali predominava una singola specie, la diversità era molto bassa.

Un ampio numero di pazienti aveva fornito campioni dominati da una singola specie fungina del genere Candida. Il 50% dei campioni di miceti prelevati aveva questa composizione ed è nota la patogenicità di questi miceti.

La diversità del micobioma è risultata minore nei pazienti con ARDS rispetto a quelli non affetti dalla sindrome. Nei pazienti con ARDS è stato osservato che la presenza di shock, sepsi e insufficienza d’organo erano legati ad un danno polmonare di entità maggiore, maggior ricorso a terapia intensiva e livelli elevati di una proteina (pentraxina-3), che è un marker di infiammazione e severità di malattia.

Non solo virus e batteri
Lo studio ha identificato l’esistenza di differenze nella diversità di composizione del micobioma dei pazienti con ARDS. Una ridotta eterogeneità di composizione del micobioma rilevata grazie ai campioni di pazienti con ARDS, insieme ad una maggiore severità di malattia, suggeriscono l’esistenza di una relazione tra il micobioma  polmonare e la cascata infiammatoria associata con ARDS.

Non è noto come si sviluppi la diversità del micobioma, ma è molto probabile che i funghi penetrino nei polmoni attraverso l’inalazione di piccole quantità di saliva.

“Ne consegue – continuano i ricercatori – che, essendo i polmoni la seconda area di superficie mucosale più ampia del corpo umano, i polmoni sono costantemente esposti ai miceti mediante inalazione. I miceti trasportati dall’aria si caratterizzano per una prevalenza elevata, comprendendo fino a 50.000 spore per metro cubo; di conseguenza, il tratto respiratorio è esposto ad un’ampia varietà di questi microorganismi. I miceti inalati possono essere estremamente diversi ed includere specie patogene o meno per l’uomo”.

Riferimenti
Abstract no: OA3722, “Diversity of the lung microbiome is associated with severity of disease in acute respiratory distress syndrome”, by Noel Britton et al; Online from Monday 24 August and presented in the “New insights into mechanical ventilation in the intensive care unit” session at 09.30 hrs CEST on Monday 7 September: https://k4.ersnet.org/prod/v2/Front/Program/Session?e=259&session=12387