Cibo sostenibile: i consumatori sono favorevoli


Indagine Beuc tra i consumatori sull’impatto che la spesa alimentare di ciascuno può avere sull’ambiente: sette su dieci favorevoli al cibo sostenibile

Cibo sostenibile: i consumatori sono favorevoli

Beuc, l’organizzazione con sede a Bruxelles che riunisce 45 organizzazioni europee di consumatori in 32 Paesi, ha promosso un’indagine tra i consumatori sull’impatto che la spesa alimentare di ciascuno può avere sull’ambiente.

Per l’Italia, Altroconsumo ha coinvolto un campione di 1.025 individui tra i 18 e i 74 anni. L’analisi dice che gli italiani si mostrano fortemente propensi ad adottare comportamenti che contribuiscano alla salvaguardia del pianeta e ben il 76% dei soggetti dichiara di fare attenzione all’impatto ambientale delle proprie scelte alimentari con il 68% che sostiene di essere disposto a cambiare le abitudini sbagliate favorendo comportamenti più green. Due consumatori italiani su 3, spiega Garantitaly, sarebbero disposti ad acquistare solo frutta e verdura di stagione, mentre il 55% acquisterebbe più verdura e prodotti a base vegetale.

Il 29% degli intervistati spenderebbe di più per alimenti sostenibili.  Alcune domande riguardavano specificatamente il consumo di carne rossa: il 7% ha smesso di mangiarla e il 45% ne ha ridotto il consumo.

Molte persone lamentano che i prodotti più sostenibili hanno un costo maggiore (44%), le etichette sulle confezioni non sono chiare riguardo ai metodi di produzione e all’origine della materia prima (41%) e per il 66% degli intervistati sarebbe cruciale l’obbligo di utilizzo sulle confezioni di un’etichetta chiara sulla sostenibilità dei prodotti alimentari.

Il 62% degli intervistati reputa necessario dare incentivi agli allevatori e agli agricoltori per produrre in maniera più green. Importante anche agire sui processi produttivi in sé: il 55% dei soggetti richiede l’introduzione di norme sulla sostenibilità più rigide per i produttori.

Per Altroconsumo sarebbe importante un’azione concreta da parte di governi e Unione Europea attraverso campagne di promozione di un’alimentazione sana e sostenibile.