Dolore a collo e schiena: attività fisica da evitare


Dolore al collo e alla schiena, a volte è meglio evitare l’attività fisica secondo una revisione pubblicata sull’European Journal of Pain

Dolore al collo e alla schiena, a volte è meglio evitare l'attività fisica secondo una revisione pubblicata sull'European Journal of Pain

Negli operai e negli impiegati che svolgono molta attività fisica sul lavoro, come infermieri, addetti alle pulizie e persone con professioni di servizio che stanno in piedi a lungo, un aumento delle pause per riposarsi può proteggere da dolori al collo e dal mal di schiena, mentre un maggiore attività fisica può aumentarne il rischio. Sono gli esiti di una revisione sistematica della letteratura pubblicata sull’European Journal of Pain.

«L’attività fisica regolare è ancora una fattore importante per godere di buona salute e prevenire le malattie. Il nostro messaggio è che le persone che fanno un lavoro fisico possono trarre beneficio dal concedersi delle pause di riposo durante la giornata lavorativa», ha affermato il primo autore dello studio Cecilie Øverås della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) e della University of Southern Denmark’s Department of Sports Science and Clinical Biomechanics. «Questo potrebbe ridurre il rischio di dolore al collo e alla schiena, che è una delle principali cause di disabilità e compromissione della qualità della vita».

Nel corso della vita, circa il 90% delle persone sperimenta uno o più episodi di dolore al collo o alla schiena, che sono le principali cause di disabilità e che potrebbero aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione. Entrambi comportano alti costi sociali ed economici diretti e indiretti e sono spesso causa di assenteismo, riduzione della produttività e pensione di invalidità anticipata.

Le gravi conseguenze negative, sia per la società che per le persone colpite, sottolineano l’importanza di identificare dei fattori modificabili che possano ridurre il rischio e migliorare la prognosi delle due condizioni, hanno premesso gli autori dello studio.

Valutazione oggettiva dell’attività fisica
Le linee guida raccomandano di svolgere attività fisica per gestire il dolore al collo e la lombalgia, ma sono supportate da studi basati su auto-rapporti sull’attività fisica svolta, soggetti a parzialità e a un’errata classificazione. Per questo motivo i ricercatori hanno condotto una revisione sistematica della letteratura con lo scopo di studiare le associazioni tra il comportamento fisico misurato in modo oggettivo e il rischio o la prognosi di dolore al collo o lombalgia.

Lo studio, che fa parte del progetto europeo denominato Back-UP e il cui intento è identificare metodi migliori e più personalizzati per gestire il dolore al collo e alla schiena, ha incluso dieci studi che utilizzavano misurazioni obiettive dell’attività fisica.

«L’auto-segnalazione del comportamento fisico si è rivelata inaffidabile. Di norma, crediamo di restare seduti meno di quanto facciamo realmente. Negli studi che abbiamo esaminato sono state prese misurazioni obiettive nella vita quotidiana delle persone, che riguardavano sia le attività sul lavoro che quelle ricreative. Le valutazioni sono state fatte utilizzando apparecchiature come pedometri e accelerometri, in grado di misurare il consumo di energia in vari tipi di attività, come sedersi, stare in piedi o camminare» ha aggiunto Øverås.

Il tipo di attività fisica è la chiave
La ricerca ha dimostrato che un elevato livello di attività fisica sul lavoro è associato a un aumento delle assenze per malattia. Per questo motivo gli autori ritengono che sia importante trovare un buon equilibrio tra attività e riposo.

Inoltre molte attività possono fare bene a collo e schiena, ma altre possono essere dannose. «Stiamo vedendo che l’attività fisica sul lavoro non riduce necessariamente il rischio di dolore al collo e alla schiena, anzi è il contrario. Mentre quella che viene svolta nel tempo libero sembra avere un effetto positivo» ha continuato Øverås.

«Nei lavori che richiedono molta attività fisica, il modello di movimento è spesso ripetitivo e di bassa intensità, come il sollevamento ripetuto di oggetti o restare spesso in piedi camminando per lunghi periodi. L’attività che si fa durante il tempo libero è generalmente più varia, è divertente e le persone ne possono controllare durata e intensità» ha concluso. «Per salvaguardare la nostra salute, è importante trovare il giusto equilibrio tra attività fisica sul lavoro e nel tempo libero.