Epilessia, risultati positivi da cenobamato


Epilessia, cenobamato migliora il controllo della malattia negli adulti con crisi focali non controllate secondo uno studio pubblicato su Neurology

Epilessia, cenobamato migliora il controllo della malattia negli adulti con crisi focali non controllate secondo uno studio pubblicato su Neurology

Pubblicato su Neurology, il giornale scientifico ufficiale dell’American Academy of Neurology (AAN) uno studio nel quale una percentuale significativamente più elevata di adulti con crisi focali non controllate è stata in grado di raggiungere una totale assenza di crisi (zero crisi) durante la fase di mantenimento dello studio in seguito a trattamento con cenobamato come terapia aggiuntiva rispetto al placebo (28% vs 9%, rispettivamente; p=0,0001).

Sono stati, inoltre, pubblicati su Epilepsia, la rivista ufficiale della International League Against Epilepsy (ILAE), i risultati ad interim di uno studio di sicurezza di fase 3 su cenobamato, condotto in 1339 adulti con crisi focali non controllate (Studio 021). Il report ad interim ha mostrato un alto tasso di retention a sei mesi pari all’83% e, nel corso dello studio, cenobamato come terapia aggiuntiva ha mostrato di essere generalmente sicuro e ben tollerato.

Pubblicazione su Neurology dello Studio 013
In questo studio in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, 222 pazienti con crisi ad esordio focale non controllate, che assumevano da 1 a 3 farmaci anti-crisi (ASM; Anti-Seizure Medication), sono stati randomizzati al trattamento con placebo o cenobamato 200 mg una volta al giorno, al fine di valutare la sicurezza e l’efficacia del farmaco in studio nel corso di un periodo di trattamento in doppio cieco di 12 settimane, che includeva una prima fase di titolazione di 6 settimane ed una seconda fase di mantenimento di altre 6 settimane. In media, i pazienti che sono stati arruolati nello studio presentavano 6,5 crisi al mese al momento della loro inclusione. I principali risultati dello studio hanno evidenziato una riduzione significativamente maggiore della frequenza mediana delle crisi nel gruppo trattato con cenobamato rispetto al gruppo placebo (56% vs 22%, rispettivamente; p<0,0001); oltretutto, un numero significativamente maggiore di pazienti trattati con cenobamato ha raggiunto una riduzione del 50% o superiore della frequenza delle crisi durante il periodo in doppio cieco rispetto ai soggetti del gruppo placebo (50% vs 22%, rispettivamente; p<0,0001). Infine, analisi post-hoc dei dati derivanti dalla fase di mantenimento hanno mostrato che percentuali significativamente maggiori di pazienti trattati con cenobamato rispetto a quelli trattati con placebo hanno raggiunto tassi di riduzione delle crisi ≥75% (39% vs 21%, rispettivamente; p=0,0019), ≥90% (34% vs 9%, rispettivamente; p<0,0001) e del 100% (totale assenza di crisi) (28% vs 9%, rispettivamente; p=0,0001).

Gli eventi avversi emersi durante il trattamento (TEAE; Treatment-Emergent Adverse Event) riportati in oltre il 10% dei pazienti in entrambi i gruppi di trattamento (cenobamato vs placebo) hanno incluso sonnolenza (22% vs 12%, rispettivamente), capogiri (22% vs 17%, rispettivamente), cefalea (12% vs 13%, rispettivamente), nausea (12% vs 5%, rispettivamente) e fatigue (11% vs 6%, rispettivamente). I tassi di interruzione dello studio tra tutti i pazienti randomizzati sono risultati simili nei gruppi cenobamato (n=11, 10%) e placebo (n=10, 9%).

Report ad interim pubblicato su Epilepsia in merito allo studio di sicurezza di fase 3 (Studio 021)
In concomitanza con la pubblicazione su Neurology, è stato pubblicato su Epilepsia un report ad interim dei risultati derivanti da uno studio di sicurezza di fase 3, in aperto, tuttora in corso, condotto con cenobamato su 1339 adulti con crisi focali non controllate. Nel report, non sono stati identificati nuovi problemi di sicurezza circa l’utilizzo di cenobamato come terapia aggiuntiva. Inoltre, è stato osservato un elevato tasso di retention a sei mesi pari all’83%, e nessun caso di DRESS (reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici).

“I risultati di entrambi gli studi suggeriscono che cenobamato può svolgere un ruolo importante nell’alleviare le difficoltà di un gran numero di pazienti epilettici che continuano ad avere crisi nonostante l’uso dei trattamenti disponibili. Questi risultati sono molto incoraggianti per molti pazienti affetti da epilessia ad esordio focale”, ha aggiunto.

Nel marzo 2020, Arvelle ha annunciato che l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha accettato l’applicazione della richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio (MAA) di cenobamato come trattamento aggiuntivo delle crisi epilettiche a esordio focale negli adulti con epilessia. Questa convalida della MAA conferma che la richiesta di applicazione effettuata da Arvelle è esaustiva e dà il via al processo di valutazione di cenobamato.

In Europa, si stima ci siano circa sei milioni di persone affette da epilessia e approssimativamente il 40% dei pazienti adulti con epilessia focale ha un controllo inadeguato delle crisi dopo il trattamento con due ASM.