I Matinée raccontano il disco “Event Horizon”


I Matinée raccontano il nuovo disco “Event Horizon”, uscito per Neon Tetra Records: il loro british pop come diversivo in quarantena

I Matinée raccontano il disco "Event Horizon"

Mescolate le sonorità Anni 80 con l’indie rock, aggiungete quel sapore british di band come The Who, Pink Floyd e Beatles e rifinite con musica suonata dal vivo. Avrete come risultato i Matinée, ovvero Luigi Tiberio (voce, chitarra, synth), Alfredo Ioannone (voce, basso), Giuseppe Cantoli (chitarra) e Alessio Palizzi (batteria): gruppo nato in Abruzzo ma che oggi si divide tra Regno Unito e Italia.

Il 27 marzo scorso è uscito per Neon Tetra Records (distribuito in Italia da Audioglobe)il loro nuovo disco “Event Horizon”. Luigi, il frontman, ne ha parlato in un’intervista a distanza alla Dire Giovani (www.diregiovani.it).

Ecco il video ↓

“Event Horizon – spiega Luigi – è il suono degli Anni 80, di quell’insieme di sintetizzatori e sequenze applicato al gusto musicale indie rock degli ultimi dieci/quindici anni”. Un lavoro, insomma, sospeso tra passato e futuro che, in questo periodo di quarantena in tutto il mondo, si vuole porre come “messaggio di positività e come un diversivo”. La musica serve e più che mai al tempo del Coronavirus.

Pubblicato a sei anni di distanza dal precedente “These Days” e dopo due anni di intensa lavorazione, “Event Horizon”  arriva così nonostante il lockdown. “Sicuramente -spiega Luigi – è molto strano uscire con un disco in questa situazione. Siamo abituati, di solito, a fare tanta promozione, a portare in giro il disco. È stata un’esperienza abbastanza particolare e, in realtà, abbiamo pensato a lungo se fosse il caso di uscire con il disco o se fosse il caso di posticiparlo. Abbiamo deciso di essere solidi nei nostri valori perché vogliamo lanciare un messaggio di positività, di speranza e pensiamo che in questi giorni abbiamo bisogno di un diversivo”. 

Un disco oltre le barriere 

Dieci le tracce nel disco e due le collaborazioni, quella con Pier Ferrantini (ex dei Velvet, band preferita dai Matinée, e conduttore per Rai Radio 2) e Chris Geddes dei Belle and Sebastian: tutte canzoni coinvolgenti, che nascono arrampicandosi sulle tastiere per poi fondersi alle mai abbandonate chitarre e a trascinanti cori dall’attitudine pop. Strofe che esplodono in ritornelli incalzanti e ritmati dall’attitudine a tratti danzereccia a tratti più intimista, tracce elettriche ed energiche dove la musica si coagula attorno ai testi, immediati e incisivi.

“Abbiamo riscoperto delle sonorità che avevamo dentro di noi”, spiega Luigi parlando del sound prettamente ispirato dagli Anni 80, che si lega a tematiche diverse da quelle sempre trattate dalla band. “Con questo disco – racconta ancora – ci siamo voluti distaccare dalla tematica che trattiamo di solito nei testi, ossia le relazioni personale, d’amore. Abbiamo cercato di guardare in alto, letteralmente: all’astrologia, ai pianeti, ai corpi celesti in generale e abbiamo pensato quanto sia importante spingere i propri orizzonti, le proprie barriere e cercare di vedere le cose in prospettiva”. 

I Matinée prendono il nome da “The Dark Side of the Matinée”, celebre canzone del primo disco dei Franz Ferdinand, band di cui hanno a lungo proposto le cover in tutta la Gran Bretagna. È proprio così che il manager di Kapranos e soci stesso li ha scoperti e fatti conoscere al gruppo scozzese, con la quale si è instaurato un profondo legame di stima e amicizia, tanto che i Matinée sono stati eletti come loro ufficiale “tribute band” italiana e poi chiamati ad aprire alcuni loro live in Italia.