Tubercolosi multiresistente: Ema approva pretomanid


Il Chmp dell’Ema ha dato parere favorevole all’approvazione di pretomanid, un trattamento rivoluzionario per la tubercolosi resistente ai farmaci

Il Chmp dell'Ema ha dato parere favorevole all'approvazione di pretomanid, un trattamento rivoluzionario per la tubercolosi resistente ai farmaci

Il comitato di esperti dell’Agenzia europea dei medicinali, il Chmp, ha dato parere favorevole all’approvazione di pretomanid, un trattamento potenzialmente rivoluzionario per la tubercolosi (TB) resistente ai farmaci. Il farmaco in Europa è stato registrato dalla società FGK Representative Service GmbH e sarà disponibile in compresse da 200 mg.

L’indicazione completa del farmaco è la seguente: pretomanide FGK è indicato in combinazione con bedaquilina e linezolid, negli adulti, per il trattamento della tubercolosi polmonare ampiamente resistente ai farmaci (XDR), o della tubercolosi multifarmacoresistente o non reattiva (MDR). Per l’approvazione definitiva occorrerà attendere un paio di mesi per il via libera definitivo della Commissione Europea.

Pretomanid appartiene a una nuova classe di farmaci antimicrobici noti come nitroimidazoxazine. Si ritiene che la sua attività comporti l’inibizione della sintesi dei lipidi della parete cellulare in condizioni aerobiche e la generazione di derivati di azoto reattivo in condizioni anaerobiche.

“E’ stato studiato in 19 studi clinici da solo o in combinazione con altri farmaci anti-TB. Da quando la TB Alliance ha iniziato lo sviluppo del pretomanid, nel 2002, è stato somministrato a oltre 1.200 persone in 14 Paesi”, si legge in un comunicato di TB Alliance, l’organizzazione no-profit che ha coordinato lo sviluppo del farmaco.

Il suffisso “preto” è dedicato a Pretoria, la città del Sud Africa dove ha sede la TB Alliance e dove si è svolta una parte importante del suo sviluppo.

I vantaggi di Pretomanid FGK, somministrato per 6 mesi con bedaquilina e linezolid, sono la sua capacità di produrre risultati favorevoli in pazienti con infezioni difficili da trattare. Lo studio più importante condotto per testare la combinazione a base di pretomanid prende il nome di Nix-TB, un trial condotto in tre centri del Sud Africa su 109 pazienti con MDR-TB ampiamente resistenti ai farmaci, intolleranti al trattamento o non reattivi. Dei 107 pazienti valutati 6 mesi dopo la fine della terapia, in 95 (89%) di essi il trattamento ha avuto successo, superando di gran lunga i tassi di cura dei trattamenti finora disponibili, inferiori al 30 per cento.

Eliminando i farmaci tossici iniettabili, il nuovo regime a tre farmaci, noto anche come BPaL, offre ai pazienti un’opzione completamente orale. Tuttavia, il linezolid, ha importanti effetti avversi che devono essere anticipati e gestiti con attenzione. Sono in corso ulteriori studi per verificare se l’efficacia del regime BPaL può essere mantenuta, riducendone al tempo stesso la tossicità, attraverso una dose più bassa e una durata più breve della terapia con linezolid.

Le reazioni avverse più comuni osservate dalla combinazione comprendevano neuropatia periferica, nausea, anemia, vomito, mal di testa, dispepsia, dermatite acneiforme, diminuzione dell’appetito, aumento delle transaminasi e della gamma glutamil transpeptidasi, eruzione cutanea, prurito, dolore addominale, dolore muscoloscheletrico e iperamilasi.

La tubercolosi resistente ai farmaci: una minaccia emergente
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, nel 2017, circa 558.000 persone avevano la TB resistente al trattamento di prima linea più efficace. In quel gruppo, l’82% ha continuato a sviluppare infezioni multifarmaco-resistenti, o MDR, di cui l’8,5% è stato classificato come ampiamente resistente.

La tubercolosi resistente ai farmaci è preoccupante nel contesto della pervasività dell’infezione. L’OMS riferisce che circa 1,3 milioni di persone sono morte di tubercolosi nel 2017 e circa 1,7 miliardi hanno una forma latente dell’infezione che potrebbe diventare attiva ad un certo punto della loro vita.

Ci sono pochissimi trattamenti per persone con XDR-TB, i tassi di cura sono molto bassi (un trial in Sud Africa ha mostrato tassi di cura del 2%-22%), la durata del trattamento è tipicamente di 2 anni, i tassi di mortalità sono alti (80%) e i trattamenti sono gravati da elevata tossicità.

La lunga durata del trattamento della TB e la tossicità dei farmaci sono le ragioni principali per cui le persone affette da TB lottano per completare la terapia. Questo vale per tutte le forme di TB, ma soprattutto per le malattie resistenti ai farmaci. La TB resistente ai farmaci è un vero incubo per i pazienti, le famiglie e i medici. I pazienti devono sopportare un trattamento prolungato (fino a 2 anni) e un trattamento con più di 14mila pillole, comprese dolorose iniezioni giornaliere per 6 mesi. Ogni anno, quasi mezzo milione di persone lottano per combattere la tubercolosi resistente ai farmaci.

L’individuazione della XDR-TB è difficile anche perché in molti Paesi mancano le risorse per testare la resistenza ai farmaci di seconda linea.

Nonostante uccida più persone dell’HIV, la ricerca sulla tubercolosi è tristemente sotto finanziata. Nel corso degli ultimi 50 anni, sono stati compiuti pochi progressi e il numero di ceppi resistenti ai farmaci oggi in uso sta aumentando a ritmi allarmanti.