Coronavirus, Burioni stoppa Renzi: “State tappati in casa”


Renzi propone di riaprire le fabbriche il 3 aprile e le scuole il 4 maggio. Burioni lo blocca: “Irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve”

Renzi propone di riaprire le fabbriche il 3 aprile e le scuole il 4 maggio. Burioni lo blocca: "Irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve"

“Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo continuare a stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però dobbiamo anche sapere che in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve“. Così Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in un post su Facebook riportato dall’agenzia di stampa Dire (www.dire.it).

“Siccome qualcuno ha difficoltà a comprendere il testo scritto, sono più chiaro – prosegue Burioni -. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta”.

Le parole di Renzi

Ad innescare la reazione di Burioni sono state le parole del leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista ad Avvenire.

“Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l’adorazione insieme”.

“Bisogna ripartire”, ribadisce Renzi. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina “giovedì in Senato è stata poco chiara sui tempi, ma bisogna riaprire”, insiste.

“Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora“, insiste Matteo Renzi, leader di Italia viva, nella sua intervista a Avvenire. “Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare- prosegue- I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi, specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione. Serve attenzione, serve gradualità, serve il rispetto della distanza. Ma bisogna riaprire”.

E il leader di Iv continua: “insisto: l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate. È per questo che le istituzioni devono agire senza perdere nemmeno un giorno”.

Riaprire quindi, ma la gente ha paura. “Ho due nonne. Una compie ora cent’anni, un’altra novanta. Io penserò a loro, come tutti noi penseremo ai nostri anziani che non potremo più abbracciare per qualche mese: è terribilmente triste ma saremmo costretti a fare così. La stagione del coronavirus ha un prima, un dopo, ma anche un durante. E nel durante bisognerà fare i conti con la realtà” ma “bisogna ripartire” perché “l’alternativa è chiudersi in casa e morire. Penso spesso a Firenze: dopo la peste del 1348 creò il Rinascimento. Penso che per arrivare al dopo bisogna attraversare il durante. Faremo fatica ma ce la faremo”.

“TUTTI A SCUOLA IL 4 MAGGIO”

“Bisogna garantire gli esami, il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo. E allora faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle medie e i 2 milioni 700mila delle superiori”, commenta Renzi.

“Tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico- dice Renzi- una puntura su un dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus. È probabile che tanti ragazzi abbiano già contratto il Covid senza mostrare sintomi: sarebbe uno screening di massa importante”.