Coronavirus: ossigeno-ozono terapia possibile arma


Coronavirus: un possibile approccio terapeutico innovativo e di facile applicazione per il trattamento prevede l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia

Coronavirus: un possibile approccio terapeutico innovativo e di facile applicazione per il trattamento prevede l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia

In queste settimane si sta accreditando all’interno delle comunità accademica italiana un possibile approccio terapeutico innovativo e di facile applicazione per il trattamento del Coronavirus COVID-19 mediante l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia (O2-O3).

Recentemente è stato pubblicato sul sito della Società Scientifica Ossigeno-Ozono Terapia (SIOOT) un interessante elaborato in cui si propone l’utilizzo dell’ossigeno-ozono (O2-O3) come possibile terapia contro il Coronavirus.

Promotori di questo approccio, dai costi molto bassi e privo di controindicazioni, sono il Dott. Antonio Carlo Galoforo, docente del Master Ossigeno Ozonoterapia presso l’Università degli studi di Pavia e membro del Consiglio Direttivo della SIOOT, la Dott.ssa Catia Scassellati e il Dott. Cristian Bonvicini dell’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia.

Il Dott. Antonio Carlo Galoforo negli ultimi anni ha sviluppato varie collaborazioni e rapporti con l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità e con le istituzioni accademiche e governative italiane e cinesi proprio in merito all’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia.

il 24/01/2020 si è tenuto a Milano un confronto tra esponenti governativi cinesi ed il Dott. Galoforo per verificare la possibilità di contrastare il Coronavirus con l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia, attivando un dialogo con l’Ambasciata cinese a Roma e con i canali ufficiali preposti alla gestione e risoluzione della problematica. Tale incontro è stato organizzato dalla task force italo-cinese creata per l’emergenza Coronavirus dall’Associazione “Italy-China Link” (ICLA), accreditata presso le principali Istituzioni nazionali e cinesi, nonché socia cofondatrice della BRLC (“Belt & Road Local Cooperation”), sita presso la sede del Governo Municipale della città di Hangzhou.

Tra questi si segnala un importante evento di confronto e cooperazione medica e clinica Italo cinese tenutosi a Brescia tra il 14 e il 17 febbraio u.s. con l’accoglienza di una Delegazione cinese, guidata dal Prof. Chen Qun, Segretario Generale di “China Life Science Security” di Bejing/Pechino, da parte della dott.ssa Maria Moreni (Presidente di ICLA e Copresidente di BRLC del Governo Municipale della città di Hangzhou), il Dott. Galoforo, il Dott. Stefano Cervati (Ceo di Monfarma) e dall’Avv. Giuliana D’Antuono (Membro del Consiglio Direttivo di ICLA con delega agli affari internazionali).

Evento chiave, il 16 febbraio, quando il Dott. Galoforo con il suo team, in una video conferenza a cui hanno partecipato 272 cinesi, tra cui dirigenti del Ministero della Salute, primari di alcuni ospedali di Pechino e dirigenti di centri di ricerca cinesi, coinvolti dal Prof. Chen Qun, ha illustrato le evidenze scientifiche ed il protocollo sull’utilizzo dell’ozono, sollevando così l’interesse dei partecipanti verso questo approccio, come poi ripreso il 26 febbraio dalle affermazioni del professore Zhou Muzhi, sul sito China.org.cn, nell’articolo dal titolo “Ozone: A powerful weapon to combat COVID-19 outbreak” (http://www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm).

Le opportunità che vengono elencate nello studio pubblicato sul sito della SIOOT dal dott. Galoforo il 24 febbraio e presentato nelle settimane precedenti, potrebbero rappresentare un trattamento efficace contro il COVID-19 sia in Italia che in Cina che nel resto del mondo. Tale elaborato scientifico è stato tra i primi a livello non solo italiano ma internazionale sull’utilizzo dell’ozono.

Qui riportiamo l’elaborato:

http://www.ossigenoozono.it/IT/News/3495/Potenziali_meccanismi_mediante_i_quali_la_terapia_dell%E2%80%99ossigeno-ozono_(O2-O3)_potrebbe_contribuire_al_trattamento_contro_il_coronavirus_COVID-19

Un metodo sicuramente interessante per una situazione mondiale critica che cerca risposte e nuove soluzioni.

Perché non applicarlo? Questa è una delle domande che il dott. Galoforo ed il suo team si sono posti nelle ultime settimane.