Diabete: dati positivi da nuovo pancreas artificiale


Diabete di tipo 1, buon controllo glicemico con il nuovo pancreas artificiale a doppio ormone secondo uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care

Diabete di tipo 1, buon controllo glicemico con il nuovo pancreas artificiale a doppio ormone secondo uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care

Gli adulti con diabete di tipo 1 possono essere in grado di mantenere i livelli di glucosio nell’intervallo target più a lungo, in particolare durante il giorno, se utilizzano un pancreas artificiale a doppio ormone con la combinazione insulina ad azione rapida e pramlintide. Sono i risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Diabetes Care.

«Il nuovo sistema a doppio ormone che abbiamo sviluppato ha un potenziale significativo, ma dobbiamo ancora confermare le scoperte ambulatoriali» ha affermato il primo autore della ricerca Ahmad Haidar, del dipartimento di ingegneria biomedica alla McGill University di Montreal. «Abbiamo solo bisogno di una co-formulazione insulina/pramlintide per poter tradurre il progetto nella pratica clinica».

Pramlintide è un principio attivo utile come adiuvante all’insulina nel trattamento del diabete sia di tipo 1 che di tipo 2). Chimicamente è un analogo sintetico dell’amilina, un piccolo ormone peptidico che viene messo in circolo dalle cellule β pancreatiche insieme all’insulina per contrastare i picchi iperglicemici postprandiali, e come l’insulina, anche l’amilina è carente nei pazienti diabetici. Il farmaco rallenta lo svuotamento gastrico e promuove il senso di sazietà tramite recettori ipotalamici, inoltre inibisce la secrezione di glucagone, consentendo un assorbimento più graduale del glucosio ed evitando i picchi dannosi di iperglicemia.

Pancreas artificiale con tre combinazioni di farmaci

In uno studio crossover randomizzato, i ricercatori hanno valutato con quale frequenza una coorte di 28 adulti con diabete di tipo 1 (età media 25 anni, 43% donne) è stata in grado di mantenere i livelli ematici di glucosio in un intervallo compreso tra 3,9 e 10 mmol/l durante le 24 ore (endpoint primario), usando sistemi di pancreas artificiale che fornivano insulina rapida e pramlintide, oppure insulina standard e pramlintide o soltanto insulina rapida. La glicemia è stata misurata ad intervalli di 10-30 minuti.

Gli autori hanno fatto notare che prima di ogni visita è stato necessario effettuare un periodo di ottimizzazione di 10-14 giorni a seconda del sistema da utilizzare. «Per inizializzare correttamente i sistemi a doppio ormone, abbiamo bisogno di parametri che derivano da un uso prolungato della combinazione insulina più pramlintide, e questo richiede un periodo di rodaggio», hanno specificato. «Senza questo passaggio gli esiti gastrointestinali durante gli interventi sul pancreas artificiale a doppio ormone rifletterebbero l’effetto acuto di pramlintide».

Hanno anche fatto presente che il pancreas artificiale con insulina rapida/pramlintide aveva rilasciato pramlintide in 20 minuti, in modo simile a un bolo a onda doppia (che consente all’utente di stabilire la quantità di insulina da infondere, e successivamente di suddividere in percentuali tale quantità. Una quota andrà infusa rapidamente come bolo normale, l’altra quota sarà infusa in un periodo in ore stabilito dall’utente).

Glucosio in target con insulina rapida più pramlintide
I partecipanti hanno mantenuto livelli ematici di glucosio nell’intervallo previsto per l’84% del tempo durante l’utilizzo del sistema con insulina rapida/pramlintide e per il 74% del tempo con la sola insulina rapida (p=0,0014), mentre con insulina normale/ pramlintide non sono stati ottenuti risultati significativi (p=0,22).

Inoltre i soggetti che utilizzavano la combinazione insulina rapida/pramlintide hanno raggiunto un livello medio di glucosio pari a 7,4 mmol/l, mentre quanti assumevano solo insulina rapida i 7,9 mmol/l (p=0,0053).

I partecipanti hanno mantenuto livelli di glucosio nel range tra le ore 8:00 e le 23:00 per il 78% del tempo durante l’utilizzo di insulina rapida/pramlintide e per il 63% del tempo con la sola insulina rapida (p=0,0004), e nello stesso periodo hanno raggiunto 7,9 mmol/l con insulina rapida/pramlintide e 8,7 mmol/l solo con insulina rapida (p=0,0011).

Come riportato dagli autori, si sono verificati 12 casi di ipoglicemia con l’impiego della combinazione insulina rapida/pramlintide, 18 con insulina normale/pramlintide e 11 casi con la sola insulina rapida. Gli effetti collaterali gastrointestinali, come nausea o bruciore di stomaco, si sono verificati rispettivamente 6 volte, 11 volte e in nessun caso insulina rapida da sola.

«Abbiamo ottenuto risultati migliori della terapia convenzionale con la pompa insulinica, ma abbiamo ancora molta strada da fare prima che tutti possano raggiungere un controllo normale della glicemia. È uno degli interventi più promettenti, per questo è così importante», ha commentato Haidar.