Lotta all’obesità più facile con pesi e aerobica


Allenamenti con esercizi aerobici e pesi riducono la probabilità di diventare obesi secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Obesity

Allenamenti con esercizi aerobici e pesi riducono la probabilità di diventare obesi secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Obesity

L’allenamento come quello con i pesi per aumentare la forza muscolare e gli esercizi aerobici sono associati a una minore prevalenza dell’obesità, ma utilizzarli entrambi è il modo più efficace per ridurre la probabilità di diventare obesi. Sono i risultati di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Obesity.

In un ampio sondaggio che ha coinvolto circa 1,7 milioni di adulti negli Stati Uniti, quanti hanno seguito le raccomandazioni delle linee guida sull’allenamento aerobico e sul rafforzamento muscolare, che richiedono almeno 150 minuti di esercizio aerobico moderato e almeno due esercizi di rafforzamento muscolare a settimana, hanno mostrato una minore prevalenza più bassa dell’obesità rispetto a coloro che non hanno fatto lo stesso.

Il sondaggio ha anche mostrato che quanto più è alto il livello di obesità, tanto maggiore è il beneficio derivante dalla combinazione delle due modalità di allenamento, secondo quanto riportato dall’autore principale Jason Bennie, della University of Southern Queensland Physically Active Lifestyles (USQ PALs) in Australia.

«Sono un epidemiologo dell’attività fisica comportamentale e la mia area di interesse è l’attività fisica e le malattie croniche» ha detto Bennie. «Per prevenire l’obesità si raccomandano sia gli esercizi aerobici che il potenziamento muscolare, anche se non sappiamo quale sia la modalità più efficace a livello di popolazione. La maggior parte delle evidenze sulla salute si basa sull’esercizio aerobico come camminare, andare in bicicletta e fare jogging. Ma in questo particolare studio, mi premeva valutare l’effetto sul peso dell’esercizio combinato».

In un editoriale di accompagnamento, Timothy Church del Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, in Louisiana, ha fatto notare che «questo è di gran lunga il più grande studio mai realizzato per valutare la combinazione di allenamento aerobico e di forza, e fornisce ulteriori evidenze sull’importanza di combinare le due modalità di esercizio».

Dati da un grande sondaggio biennale statunitense
Il team di ricerca guidato da Bennie ha raccolto i dati di oltre 1,5 milioni adulti di età pari o superiore a 18 anni, provenienti da quattro sondaggi effettuati dall’US Behavioral Risk Factor Surveillance System (BRFSS) nel 2011, 2013, 2015 e 2017.

«Si tratta di un grande sondaggio che si svolge ogni anno negli Stati Uniti, ma ogni due anni include una componente di attività fisica. Ho raccolto tutti i dati sull’attività fisica delle persone e sull’associazione con il loro indice di massa corporea (BMI). Il motivo per cui abbiamo scelto i dati statunitensi è perché gli Stati Uniti hanno un buon sistema di sorveglianza per monitorare la popolazione», ha spiegato Bennie.

Per determinare le abitudini di esercizio, le attività fisiche sono state codificate come “aerobiche” o “non aerobiche” utilizzando un elenco di 56 attività, con esempi di attività aerobiche come camminare, fare jogging, tennis e calcio. Per valutare l’allenamento della forza muscolare, sono state considerate attività come yoga, flessioni e l’utilizzo di macchine da palestra, pesi o elastici.

Nel complesso il 35,6% dei soggetti aveva un BMI di 18,5-24,9 kg/m2 (peso sano) e il 28,9% aveva un BMI superiore a 30 kg/m2 (obeso). Gli intervistati obesi sono stati ulteriormente classificati nelle seguenti tre classi:

  • Obesità di classe I e superiore (BMI ≥ 30,0 kg/m2 e <35,0 kg/m2)
  • Obesità di classe II e superiore (BMI ≥ 35,0 kg/m2 e <40,0 kg/m2)
  • Obesità di classe III e superiore (BMI ≥ 40,0 kg/m2)

Associazioni erano più pronunciate per le classi di obesità superiori
L’analisi dei dati ha mostrato che i soggetti che soddisfacevano le linee guida per entrambi gli esercizi avevano i rapporti di prevalenza aggiustati (APR) più bassi per l’obesità in tutte le classi di obesità rispetto agli APR relativi alle altre categorie di esercizi. I loro APR variavano da 0,27 a 0,50.

È interessante notare, ha fatto presente Bennie, che i rapporti di prevalenza (PR) erano più bassi per tutte le categorie di attività fisica nei soggetti con obesità di classe III.

Le associazioni si sono mantenute anche dopo essere state adattate per genere, stato socioeconomico, istruzione, caratteristiche dello stile di vita e condizioni di salute croniche. «La combinazione allenamento con i pesi/aerobica è risultata essere la più efficace per ridurre la probabilità di diventare obesi», ha sottolineato Bennie.

«Il vero problema è che una volta che si arriva ai livelli più alti di obesità, è molto difficile tornare al peso normale. Dobbiamo aiutare le persone a non raggiungere i livelli più alti di obesità, quando le cose si mettono male per il loro metabolismo, la glicemia e la depressione» ha aggiunto.