Trovate microplastiche in scampi e gamberi del Tirreno


Inquinamento da plastica nei nostri mari: trovate microplastiche in scampi e gamberi pescati in Sardegna. I risultati di una ricerca italiana

Inquinamento da plastica nei nostri mari: trovate microplastiche in scampi e gamberi pescati in Sardegna. I risultati di una ricerca italiana

Negli scampi e nei gamberi pescati in Sardegna (e che finiscono sulle tavole di chi mangia il pesce) sono presenti microplastiche.

Lo rivela una ricerca effettuata dai Dipartimenti di scienze della vita e dell’ambiente dell’Università di Cagliari e dell’Università Politecnica delle Marche e pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Pollution.

I ricervatori hanno analizzato oltre duemila particelle confermando la presenza di 483 microplastiche negli stomaci di crostacei pescati in quattordici siti al largo delle coste della Sardegna.

L’83% degli scampi analizzati conteneva una media di 5.5 microplastiche, con picchi di addirittura 42 particelle in un singolo individuo, per un totale di 413. Frammenti di plastica sono stati trovati anche nel 66,7% dei gamberi viola pescati, che presentavano in media 1,6 particelle ciascuno, con un massimo di tre per gambero e un totale di 70 microplastiche isolate.
Oltre alle quantità di microplastiche trovate, i ricercatori hanno studiato anche i diversi tipi di particelle e i frammenti.

Negli scampi, il 72% delle microplastiche rinvenute sono frammenti di pellicole plastiche, mentre la maggior parte delle particelle (il 60%), è costituito da polietilene, e cioè la plastica utilizzata per i vecchi sacchetti di plastica. Vuol dire quindi che questa sostanza è andata a depositarsi (e entra nella catena alimentare) fino a 11mila metri di profondità. Nei gamberi viola, invece, il grosso delle microplastiche isolate sono frammenti irregolari (53%) e filamenti (44%), costituiti principalmente di poliestere (39%) e polietilene (24%). Le dimensioni delle particelle rinvenute variano da meno di uno a oltre cinque millimetri.

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