Coronavirus: città isolate in Cina, i serpenti non c’entrano


Allarme Coronavirus in Cina: almeno dieci città isolate e aumenta il numero di vittime. Esclusa l’ipotesi di trasmissione del virus dai serpenti

Allarme Coronavirus in Cina: almeno dieci città isolate e aumenta il numero di vittime. Esclusa l'ipotesi di trasmissione del virus dai serpenti

Dieci città isolate in Cina, almeno 26 morti e 830 malati e oltre mille casi sospetti. Sono i numeri – in continuo aggiornamento – dell’emergenza coronavirus, che continua a tenere con il fiato sospeso tutto il mondo. Il cordone sanitario si è stretto non solo attorno alle grandi aree urbane, ma anche alle grandi strutture di attrazione turistica come Shanghai Disneyland e, a Pechino, attorno al Museo nazionale, la Biblioteca nazionale e ad un tratto della Grande Muraglia. E pensare che proprio domani in tutto il Paese è in programma il Capodanno lunare cinese, quest’anno praticamente sospeso.

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Intanto, per rispondere alla moltitudine di persone che si sono riversate nelle strutture sanitarie di Wuhan, dove ha avuto origine il virus, gli operai sono al lavoro per costruire un ospedale di 25.000 metri quadrati, con 1.000 posti letto, in meno di 10 giorni, entro il 3 febbraio.

Rientra il caso sospetto di Bari

In Italia è rientrato il caso di sospetto coronavirus a Bari: “Le indagini molecolari eseguite sui campioni clinici della paziente consentono di escludere si possa trattare del n-2019 CoV”, ha detto all’agenzia Dire (www.dire.it) Maria Chironna, responsabile della Epidemiologia molecolare delle emergenze infettive dell’osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia. Si tratta di una patologia simile, ma non del temuto virus. Che invece avrebbe raggiunto il Texas negli Stati Uniti, la Scozia e il Giappone.

Esclusa trasmissione da serpenti

“Non è stato confermato come sia avvenuto il salto di specie dall’animale all’uomo, inclusa l’ipotesi della trasmissione dai serpenti, sconfessata ieri sera dalla rivista ‘Nature’. Vorrei dire che i serpenti sono rettili e questo virus ha bisogno di mammiferi“. Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, nel corso della conferenza stampa indetta per presentare le procedure che sono state messe in atto dalla Regione Lazio per prevenire eventuali casi di infezione da coronavirus.

“Non c’è nessun allarme tale da dover creare un sistema parallelo di gestione del coronavirus cinese”, prosegue il direttore scientifico dell’Istituto. “Un eventuale caso- ha aggiunto Ippolito- verrebbe trattato seguendo le stesse procedure messe in atto dalle Regioni per le infezioni respiratorie gravi e l’influenza grave, come la Suina o la Sars”.

Italia in linea con le raccomandazioni OMS su coronavirus 2019-nCoV

La task-force del Ministero della Salute sul coronavirus 2019-nCoV si è riunita questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Presenti, tra gli altri, anche i vertici degli aeroporti di Roma Fiumicino, di Milano Malpensa e la Protezione Civile. È stato discusso il documento ufficiale dell’WHO/OMS, divulgato ieri, che ha deciso di non dichiarare al momento l’emergenza sanitaria globale e ha disposto alcune raccomandazioni. La task-force ha verificato che le misure adottate dall’Italia nei giorni scorsi erano già in linea con quanto indicato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità.

Codacons critica la Farnesina

Tutti coloro che hanno programmato viaggi in Cina per le prossime settimane, possono ottenere il rimborso integrale di biglietti aerei, hotel e pacchetti vacanza senza alcuna penale a loro carico. Lo afferma il Codacons, dopo la grave situazione determinatasi a seguito dei casi di contagi da coronavirus.

“L’emergenza sanitaria in Cina rappresenta una situazione di forza maggiore che giustifica l’annullamento di un viaggio acquistato prima che scattasse l’allarme per possibili contagi – spiega il presidente Carlo Rienzi – La Corte di Cassazione, per situazioni analoghe, ha stabilito che eventi che incidono negativamente sulla sicurezza di un soggiorno o sullo scopo di piacere di una vacanza comportano l’estinzione del contratto, senza alcuna penale a carico del consumatore acquirente. Per tale motivo offriremo da oggi assistenza legale a tutti coloro che intendano disdire voli, pernottamenti e vacanze che abbiano come destinazione la Cina”.

Non solo. Il Codacons critica anche la Farnesina per le scarse informazioni riportate sul sito “Viaggiare Sicuri” e destinato proprio a guidare le scelte dei viaggiatori.

“Le informazioni riportate sul sito dell’unità di crisi della Farnesina sono insufficienti e addirittura contraddittorie – denuncia il presidente Carlo Rienzi –. L’ultimo aggiornamento pubblicato ieri informa che “si continuano a registrare casi di persone affette da coronavirus in tutta la Cina continentale, nonché casi di decessi connessi al coronavirus. La grande maggioranza dei casi di infezione è stata registrata a Wuhan, ma sono state coinvolte anche altre città e province nel Paese, tra le quali Pechino, Shanghai e il Guangdong”. Nonostante tale situazione, tuttavia, la Farnesina raccomanda unicamente “di posticipare tutti i viaggi nell’area di Wuhan”, senza nulla dire circa le altre aree a rischio della Cina, e per le quali andrebbero sconsigliati i viaggi” – conclude il presidente Codacons.