Ipertensione: i primi segnali già dall’adolescenza


Ipertensione: una ricerca condotta sugli studenti delle scuole superiori mette in luce i primi segnali già nell’adolescenza e apre interessanti strade alla prevenzione

Ipertensione: una ricerca condotta sugli studenti delle scuole superiori mette in luce i primi segnali già nell’adolescenza e apre interessanti strade alla prevenzione

I primi segnali dell’ipertensione potrebbero manifestarsi già dall’adolescenza. A rivelarlo è uno studio, che sarà pubblicato su Hypertension a gennaio 2020 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31760884), condotto dal prof. Paolo Manunta, nefrologo e capo del Laboratorio di Genomica delle malattie renali e dell’ipertensione, nonché docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele.

Lo studio, finanziato dal Ministero della Salute, e intitolato “Hypertension in high school students: genetic and environmental factors (HYGEF)”, apre interessanti scenari alla prevenzione dell’ipertensione.

La pressione arteriosa viene regolata dal rene. Il 30% della popolazione adulta soffre di ipertensione, una malattia complessa in cui fattori ambientali e genetici si sommano fino a causare danni renali e cardiovascolari.

Il coinvolgimento delle scuole

Il progetto ha coinvolto, tra il 2013 e il 2017, oltre 3.000 studenti delle scuole superiori di tre aree geografiche italiane: Milano e Monza (città e provincia), Livorno e Grottaglie (TA).

Gli studenti sono stati invitati a partecipare al progetto con lezioni e seminari sull’ipertensione, quindi visitati a scuola e sottoposti a:

  • misurazione della pressione e dei parametri antropometrici;
  • raccolta di un campione di saliva dal quale è stato estratto il DNA per lo studio genetico;
  • raccolta di un campione di urine per valutare la funzione renale e il consumo giornaliero di sodio.

I risultati dello studio: ereditarietà e fattori ambientali

I dati raccolti hanno evidenziato che:

  • l’indice di massa corporea (BMI) è significativamente associato alla pressione arteriosa, a BMI elevato corrisponde una pressione più alta.
  • I figli di uno o più genitori ipertesi hanno BMI e pressione arteriosa più elevati rispetto ai figli di normotesi.
  • Alcuni polimorfismi genetici che negli adulti sono stati associati a valori pressori e di escrezione urinaria di sodio più elevati, giocano tra gli adolescenti un ruolo inatteso. Infatti, negli adolescenti portatori del gene nella      forma alterata si evidenziano lievi ma significative differenze nei medesimi parametri, in un’età in cui il rene, funzionando ancora correttamente, dovrebbe compensare i difetti genetici.
  • In futuro, l’aumentare dell’età, l’assunzione eccessiva di sodio e il BMI elevato (i cosiddetti fattori ambientali), se abbinati alla predisposizione genetica, potrebbero portare allo sviluppo di malattia e delle sue complicanze cardiovascolari e renali.

Lo studio apre importanti vie alla personalizzazione della prevenzione già nell’adolescenza.