Ipocondria: cure reali per sintomi immaginari


L’ipocondria è lo stato di preoccupazione eccessiva per la propria salute pur in assenza di malattie organiche: per curarla serve la psicoterapia

L'ipocondria è lo stato di preoccupazione eccessiva per la propria salute pur in assenza di malattie organiche: per curarla serve la psicoterapia

L’ipocondria è lo stato di preoccupazione eccessiva per la propria salute pur in assenza di malattie organiche. E’ una distorsione delle normali sensazioni che provengono dall’interno del corpo e che vengono interpretate come sintomi di una patologia specifica. Può essere innescata da malattie organiche ma gioca un ruolo fondamentale la componente psicosomatica. Era già conosciuta dai greci più di 2000 anni fa e perciò chiamata hypochondrios, “sotto le coste”, in riferimento alla regione della milza che nell’antichità era associata agli stati d’animo di sconforto e malinconia.

I sintomi immaginari

Pensano di avere un tumore al cervello quando hanno mal di testa. Pensano di avere la meningite quando hanno un banale torcicollo. Pensano di avere un infarto quando sono troppo agitati. Paura di tumori, malattie gravi e mortali: gli ipocondriaci, spiegano gli esperti dell’Ospedale Niguarda, sono costantemente concentrati sul proprio corpo, in attesa di sentire ‘un qualcosa che non va’.

“Non è che mi senta malato di continuo, ma quando mi ammalo penso subito che sia la volta buona”. E’ una battuta di Woody Allen, famoso ipocondriaco al cinema e nella vita.

Da Darwin a Proust sono molte le persone, famose e non, che convivono con l’ossessione di ammalarsi: l’ipocondria ricorre nel 2-3% della popolazione e sembra colpire maggiormente gli anziani e le donne soggette alla depressione. Secondo il Manuale Internazionale dei Disordini Mentali l’ipocondria è spesso associata a un disturbo d’ansia generalizzato, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo di panico.

E le cure reali

E’ andata che in questo mese ho preso uno, due,…otto medicine; e uno, due,…undici e dodici lavativi; mentre il mese scorso sono arrivato a dodici medicine e venti lavativi. Non c’è da meravigliarsi se in questo mese sto meno bene del mese scorso”. Il celebre malato immaginario di Molière, vive di medici e medicine, cercando in se stesso tutte le possibili malattie.

Visite mediche, esami specialistici e farmaci sono l’unico modo che ha l’ipocondriaco per placare la sua ansia. Ma non basta: di fronte alla conferma di buona salute, il malato cambia medico e si sottopone a nuovi esami per trovare la sua immaginaria malattia. Con spese inutili: si stima che ogni anno poco meno del 20% dei soldi spesi per la salute sia dovuto a falsi malati. L’ipocondriaco vuole farmaci, ma la cura adeguata può essere la psicoterapia: l’ipocondria nasconde problematiche psicologiche complesse e un senso di disagio verso se stessi e gli altri.  Il medico deve accogliere il paziente nelle sue paure, rassicurarlo e aiutarlo ad accettare a comprendere la sua malattia da un punto di vista psicologico.