Aspirina contro l’emicrania: una nuova opzione


Prevenzione e trattamento dell’emicrania nelle cure primarie, aspirina da tenere in considerazione secondo 13 studi randomizzati effettuati negli USA

Aspirina a basso dosaggio non apporta alcun beneficio a persone sane con oltre 70 anni, neppure a chi ha più alto rischio di malattie cardiovascolari

Ricercatori del Schmidt College of Medicine della Florida Atlantic University hanno proposto l’aspirina come possibile opzione da prendere in considerazione da parte dei fornitori di cure primarie che trattano la maggior parte dei pazienti con emicrania. La loro revisione, pubblicata online sull’”American Journal of Medicine” include prove di 13 studi randomizzati sul trattamento dell’emicrania in 4.222 pazienti e decine di migliaia di pazienti nella prevenzione di attacchi ricorrenti.

L’emicrania è la terza malattia più comune al mondo che colpisce circa 1 persona su 7, ricordano gli autori, guidati dalla prima autrice Bianca Biglione. «Con una prevalenza maggiore del diabete, dell’epilessia e dell’asma combinati, l’emicrania è tra i disturbi più comuni e potenzialmente debilitanti riscontrati dagli operatori sanitari primari. L’emicrania è inoltre associata a un aumentato rischio di ictus» aggiungono.

Come è noto, sono disponibili efficaci farmaci da prescrizione sia per il trattamento dell’emicrania acuta sia per la prevenzione degli attacchi ricorrenti.

Tuttavia, molti pazienti residenti in Paesi che non hanno un sistema sanitario universalistico – come gli Stati Uniti, per esempio – non sono adeguatamente curati per ragioni che includono un accesso limitato ai fornitori di assistenza sanitaria e la mancanza di un’assicurazione sanitaria o di un copayment elevato, il che rende inaccessibili farmaci di comprovata utilità ma più costosi.

Questo rappresenta un problema negli USA dove il tasso  di individui non assicurati o sotto-assicurato è stimato all’8,5%. Inoltre, in tutti i pazienti, i farmaci soggetti a prescrizione medica possono essere scarsamente tollerati o controindicati.

Proposte alte dosi all’inizio dei sintomi per gli attacchi acuti
I risultati dell’attuale revisione suggeriscono che l’aspirina ad alte dosi, da 900 a 1.300 milligrammi somministrati all’inizio dei sintomi, costituisca un’opzione di trattamento efficace e sicura per l’emicrania acuta.

Inoltre, alcuni ma non tutti gli studi randomizzati indicano la possibilità che l’aspirina assunta quotidianamente in dosi da 81 a 325 milligrammi possa essere un’opzione di trattamento efficace e sicura per la prevenzione dell’emicrania ricorrente.

Posologia ridotta quotidiana per la profilassi delle recidive
«La nostra revisione supporta l’uso di aspirina ad alte dosi per trattare l’emicrania acuta e l’aspirina giornaliera a basse dosi per prevenire attacchi ricorrenti» ribadisce Charles H. Hennekens, autore corrispondente della Florida Atlantic University, a Boca Raton.

«Inoltre, il profilo relativamente favorevole degli effetti collaterali dell’aspirina e i costi estremamente bassi rispetto ad altre terapie farmacologiche su prescrizione possono fornire ulteriori opzioni cliniche per gli operatori sanitari di base che trattano il mal di testa acuto e ricorrente».

L’impatto dei sintomi sulla qualità di vita e a livello socio-economico
I sintomi più comuni dell’emicrania, ricordano gli autori, includono un mal di testa che spesso inizia come un dolore sordo e poi si trasforma in un dolore lancinante, che può essere invalidante e spesso si verifica con nausea e vomito e sensibilità al suono, alla luce e all’olfatto.

I disturbi possono durare da quattro a 72 ore e verificarsi più volte più volte alla settimana per una sola volta all’anno, con un elevato impatto sulla qualità di vita del paziente e con importanti ricadute sociali, anche di tipo economico per giornate di lavoro perse. Infatti, circa il 90% delle persone che soffrono di emicrania riferisce un dolore da moderato a grave, con oltre il 50% che presenta una grave compromissione o la necessità di riposo a letto, nonché una riduzione della produttività lavorativa o scolastica.

La causa di questo disturbo invalidante non è ben compresa. Vi è una maggiore prevalenza nelle donne (18%) rispetto agli uomini (9%). Nelle donne, la prevalenza è più alta in età fertile.

Il messaggio chiave
«L’emicrania è tra i disturbi più comuni e potenzialmente debilitanti riscontrati dai principali fornitori di assistenza sanitaria» dichiarano Biglione e colleghi. «In effetti, circa 1 paziente su 10 pazienti nell’ambito delle cure primarie presentano mal di testa e 3 casi su 4 sono costituiti da emicrania».

«L’aspirina è prontamente disponibile senza prescrizione medica, è poco costosa e, in base alla nostra revisione, ha dimostrato di essere efficace in molti pazienti con emicrania» concludono.