L’ex ministro Trenta cede: “Lasciamo la casa a Roma”


L’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e il marito lasceranno la casa a Roma finita al centro delle polemiche. Il Codacons intanto chiede di accertare danni erariali

L’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta e il marito lasceranno la casa a Roma finita al centro delle polemiche. Il Codacons intanto chiede di accertare danni erariali

Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per fare un trasloco“. Lo dice l’ex ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, a Radio 24.

“Mio marito, titolare dell’alloggio – spiega Trenta -, sta presentando istanza di rinuncia della casa. Un atto d’amore nei miei confronti”.

A scatenare il putiferio era stata la notizia pubblicata dal Corriere della Sera, per cui la ex ministra Elisabetta Trenta risulta ancora beneficiaria di un alloggio messo a disposizione dall’amministrazione della Difesa quando lei era ministra.

La spiegazione delle Trenta

“Quando ho lasciato l’incarico, avrei avuto, secondo regolamento, tre mesi di tempo per poter lasciare l’appartamento; termine ancora non scaduto (scadenza tre mesi dal giuramento del nuovo governo, vale a dire 5 dicembre 2019). Come e’ noto, mio marito e’ ufficiale dell’Esercito Italiano con il grado di maggiore e svolge attualmente un incarico di prima fascia, incarico per il quale e’ prevista l’assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato a me assegnato (infatti a me non era stato concesso un alloggio ASIR – cosiddetto di rappresentanza – ma un alloggio ASI di prima fascia). Pertanto, avendo mio marito richiesto un alloggio di servizio, per evitare ulteriori aggravi economici all’amministrazione (a cui competono le spese di trasloco, etc.), e’ stato riassegnato lo stesso precedentemente concesso a me, previa richiesta e secondo la medesima procedura di cui sopra”, ha spiegato la Trenta come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it).

La presa di posizione di Di Maio

Il leader pentastellato e attuale Ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva invitato la compagna di partito a lasciare subito la casa in questione: “E’ inaccettabile: Trenta ha smesso di fare la ministra, aveva tre mesi per lasciare la casa, ed è bene che la lasci. Se il marito, come ufficiale, ha diritto all’alloggio può fare domanda e potrà accedere come gli altri ufficiali dell’esercito a un appartamento. Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi del M5S, gli unici deputati che si tagliano gli stipendi”.

Codacons: accertare danni erariali

La rinuncia all’appartamento di servizio annunciata oggi dall’ex Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, non basta, perché ora oltre ad eventuali illeciti dovranno essere accertati anche i danni erariali. Lo afferma il Codacons, che sul caso deposita oggi un esposto alla Corte dei Conti del Lazio affinché verifichi possibili sprechi di soldi pubblici nella vicenda della casa di servizio assegnata alla Trenta.

“La decisione dell’ex Ministra di rinunciare all’immobile e traslocare non appare sufficiente, e dovranno necessariamente essere accertati eventuali sprechi di soldi pubblici e danni sul fronte erariale – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una vicenda questa che appare inoltre come una beffa per i migliaia di romani che sono in lista da anni per un alloggio pubblico nella capitale”.

Proprio per questo il Codacons pubblicherà oggi sul proprio sito un modulo attraverso il quale tutti gli utenti in attesa di assegnazione di una casa popolare a Roma possono costituirsi parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura Militare, e chiedere i danni nel caso in cui saranno accertati illeciti.