Tassa sulle merendine, i pediatri: una sconfitta


Tassa sulle merendine, per il presidente della Società italiana di Pediatria, Alberto Villani, è una sconfitta: “Meglio puntare su un’educazione all’alimentazione sana”

Tassa sulle merendine, il presidente della Società italiana di Pediatria, Villani: "Una sconfitta, meglio puntare su un'educazione all'alimentazione sana"

“È una sconfitta arrivare a dover tassare le merendine per evitare che vengano consumate”. Lo dice Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), che aggiunge: “Non si può fare di tutta un’erba un fascio, perché ci sono anche in questo ambito delle differenziazioni da fare. È importante promuovere degli stili di vita adeguati, che prevedano un’alimentazione corretta“.

La Sip, come riferisce la Dire (www.dire.it) ha una posizione “chiara da tempo” sul tema: “Fare educazione sanitaria nelle scuole. Dobbiamo fare in modo che i bambini imparino autonomamente, oltre che con la gestione dei genitori, ad alimentarsi in maniera corretta- rimarca il pediatra- consumando frutta fresca, verdura, una dieta mediterranea. Crediamo moltissimo nella promozione delle pratiche virtuose”, conclude Villani.

La proposta di tassare le merendine era arrivata dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti: ““Già come viceministro avevo proposto delle tasse di scopo su bevande zuccherine, merendine e voli aerei per trovare i fondi per la ricerca. La strategia che voglio proporre è quella di inserire tassazioni che inducano i consumi a diventare più responsabili e al tempo stesso racimolare risorse che possano essere investite su formazione e ricerca, con un doppio effetto positivo. E’ una proposta che non ho fatto oggi ma da viceministro, e ora la rinnovo. Potrebbe non essere sufficiente, ma è un primo passo”.

UNC dice sì

L’Unione Nazionale Consumatori entra nel dibattito sulla tassa alla merendine, esprimendo il proprio assenso.

“Non siamo pregiudizialmente contro la sugar tax, se accompagnata da messaggi educativi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Se la finalità venisse comunicata adeguatamente, ad es sulle confezioni stesse dei prodotti, con un bollino che spiega le ragioni della tassa stessa, allora potrebbe essere utile e servire di stimolo alle aziende per mettere in commercio prodotti più equilibrati e salutari. Altrimenti sarebbe solo una scusa per fare cassa” prosegue Dona.

Codacons: tassa ipocrita

La sugar tax, ossia la tassa su merendine e bibite gassate allo studio del Governo, è una tassa ipocrita che vede la netta contrarietà dei consumatori e che non sarà in nessun caso accettata dai cittadini. Lo afferma il Codacons, pronto alle barricate contro il nuovo balzello.

“La tassa in questione non lancia alcun messaggio educativo, e serve solo a fare cassa sulla pelle dei consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Non a caso all’estero tassazioni di questo tipo si sono rivelate un flop, non hanno migliorato lo stile alimentare dei cittadini e hanno creato danno all’economia, al punto da essere abbandonate da molti paesi”.

“I consumatori italiani dicono “no” a priori alla tassa sulle merendine, anche in presenza di campagne e messaggi educativi, poiché è solo balzello ipocrita che varrà su pochi beni e non su tutti gli alimenti pericolosi per la salute umana, porterà ad una riduzione dei consumi e a un danno economico per il paese, senza avere alcun effetto sul fronte sanitario” conclude Rienzi.