Commissioni leghiste: trappolone per il Conte bis


La Lega non lascerà la presidenza di Commissioni chiave. Intanto proseguono gli incontri del premier incaricato Giuseppe Conte per formare il governo Pd-M5s

Crisi di Governo: la Lega di Salvini presenta in Senato la mozione di sfiducia a Conte: “Troppi no, chi perde tempo danneggia il Paese"

E’ in corso alla Camera l’incontro fra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e la delegazione di Fdi, nel secondo giorno di consultazioni. Come già annunciato ieri non è presente all’incontro la leader di Fdi Giorgia Meloni, ci sono il capogruppo al Senato, Luca Ciriani, e il vice capogruppo alla Camera, Tommaso Foti.

Dopo Fratelli d’Italia, il presidente del Consiglio ha incontrato i rappresentanti della Lega, la senatrice Lucia Borgonzoni e l’onorevole Claudio Durigon. Come si sa già da ieri, riferisce la Dire (www.dire.it) non sarà presente il leader Matteo Salvini.

E proprio dopo l’incontro con la Lega è montato il caso della presidenza di 11 Commissioni parlamentari che tra Camera e Senato vedono esponenti leghisti al comando. Una trappola per un eventuale Conte bis visto che i Regolamenti parlamentari prevedono il cambio dopo oltre due anni dall’inizio della legislatura.

Secondo il calendario previsto, Conte, dopo Fdi e Lega, vedrà alle 11.30 la delegazione Fi con il leader Silvio Berlusconi e le capigruppo Anna Maria Bernini al Senato e Mariastella Gelmini alla Camera.

Alle 12.30 tocca al Pd, con il segretario Nicola Zingaretti, il capogruppo alla Camera Graziano Delrio e il vicecapogruppo in Senato Dario Stefàno. Si chiude alle 13.30 con il M5S. Sarà il leader Luigi Di Maio, con i capigruppo di Camera Francesco D’Uva, e Senato Stefano Patuanelli, a incontrare il presidente incaricato Conte.

CIRIANI (FDI): “SARÀ OPPOSIZIONE SENZA SCONTI”

Al termine dell’incontro, Ciriani si è fermato a parlare con i giornalisti sottolineando che il suo partito ritiene “inaccettabile” questo governoche vuole solo “impedire il voto dei cittadini”. Ciriani ha poi ricordato la manifestazione di piazza, sulla quale “abbiamo letto dichiarazioni sconcertanti”, ma “è soltanto una forma di legittima protesta”, in linea con “un’opposizione senza sconti al governo“, ha concluso Ciriani.

BORGONZONI (LEGA): DA CONTE NO RASSICURAZIONI SU PROVVEDIMENTI LEGA

“Speravamo di poter avere una discussione per parlare del futuro e capire se troveranno i voti in Parlamento, noi come Lega speriamo di no per poter tornare alle elezioni. Non siamo riusciti a capire quali saranno l’indirizzo e le intenzioni del presidente Conte, perché questa nuova compagine ha idee completamente differenti dalla Lega su immigrazione, Quota 100 e altri provvedimenti come l’autonomia. Il presidente ha detto che difenderà i provvedimenti fatti ma che è pronto a sedersi a un tavolo per sentire quali possono essere le modifiche, ma non ci ha voluto dire se verranno accettate o no”. Lo ha detto la senatrice della Lega, Lucia Borgonzoni, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.

Per noi era fondamentale capire oggi cosa voleva fare il nuovo governo ma non ci siamo riusciti e ci dispiace- ha sottolineato Borgonzoni- perché la discussione è stata basata sul passato, che importa poco ai cittadini, e poco sul futuro. Questa nuova compagine di governo ha idee diametralmente opposte a quelle della Lega: volevamo una rassicurazione da Conte sulla certezza che i provvedimenti fatti non verranno toccati, ma un no netto non l’ha detto e quindi questa certezza non ce l’abbiamo”, ha concluso la senatrice.

DURIGON (LEGA): “PRESIDENTI COMMISSIONI NON CAMBIERANNO”

“Non si rivotano i presidenti di Senato e Camera, e per le commissioni vale lo stesso discorso di Fico e Casellati: i presidenti sono stati votati e rimarranno a fare i presidenti di commissione. Io all’epoca ho votato Fico, quindi…”. Lo ha detto il deputato della Lega, Claudio Durigon, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.

Poi Duringon lancia un appello al Parlamento: “Facciamo un appello alla coscienza dei senatori e deputati di non votare questo mercificio”.