La traversata di Greta Thunberg: una riflessione


La traversata dell’Atlantico dell’ambientalista Greta Thunberg prosegue: il Codacons torna a ribadire che la realtà della difesa dell’ambiente è diversa dalla propaganda

Il Codacons critica la giovane attivista Greta Thunberg: voli nascosti e yacht milionari dietro alla eco-traversata dell'Atlantico

Mentre la navigazione di Greta Thunbgerg prosegue, il Codacons interviene ancora una volta per sottolineare la funzione utile dell’iniziativa per sensibilizzare sui problemi ambientali ma al contempo ribadisce che la realtà è diversa dalla propaganda, e che servono ben altri interventi per rispondere alle sfide sull’ambiente dei prossimi anni.
La lotta contro i cambiamenti climatici avviata dall’attivista Greta Thunberg rappresenta senza dubbio un’azione positiva per sensibilizzare i cittadini di fronte al crescente rischio di surriscaldamento globale. Il fenomeno potrebbe essere limitato con una riduzione delle emissioni e concettualmente l’ultima azione di Greta, nella misura in cui concentra l’attenzione mediatica sul tema, rappresenta un contributo positivo dal quale prendere spunto.

Se questo è vero, però, rimane il fatto che la scelta di muoversi su un vascello dal valore di circa 4 milioni di euro rende impraticabile per i cittadini medi una simile strategia per ridurre le emissioni.

È per questo motivo che l’Associazione ribadisce che l’impatto climatico potrà essere ridotto solo attraverso il combinato disposto di politiche ecologiche adeguate e piccoli gesti quotidiani. Non certo ricorrendo a esose operazioni mediatiche, ininfluenti dal punto di vista ambientale, come quella di Greta. Non certo contando sul contributo di danarosi principi monegaschi, come accaduto stavolta.

I cittadini comuni dovranno scendere in campo in prima persona, utilizzando armi molto più efficaci e capillari: contribuendo al corretto smaltimento dei rifiuti, limitando l’utilizzo dell’automobile, ricorrendo ai mezzi pubblici per gli spostamenti quotidiani, evitando un eccessivo consumo d’acqua, scegliendo prodotti ricavati da materiali riciclati e riducendo il consumo di contenitori in plastica.

Pur riconoscendo la funzione di input positivo delle azioni di Greta Thunberg, quindi, l’Associazione continua a denunciare l’inaccettabile incongruenza tra realtà e propaganda, tra le doverose misure da adottare a livello collettivo e le estemporanee iniziative “ecologiste” che poco o nulla giovano alla causa ambientale – escluso il valore simbolico e pubblicitario che queste, come in questo caso, possono avere.