La traversata di Greta Thunberg: troppe incongruenze


Il Codacons critica la giovane attivista Greta Thunberg: voli nascosti e yacht milionari dietro alla eco-traversata dell’Atlantico

Il Codacons critica la giovane attivista Greta Thunberg: voli nascosti e yacht milionari dietro alla eco-traversata dell'Atlantico

Il viaggio dell’attivista svedese Greta Thunberg per il summit sul Clima di New York è stato presentato come “100% ecosostenibile, a zero emissioni di carbonio”. Eppure, l’imbarcazione Malizia II, precedentemente utilizzata per regate, tra costruzione precedente e modifiche successive ha raggiunto un costo di produzione di 3.7 milioni di sterline, ovvero 4 milioni di euro.

Un costo che non certo un cittadino comune, ma solo una danarosa élite come quella di Pierre Casiraghi, sponsor e membro dell’impresa, potrebbe permettersi. Eppure, il rampollo del Principato potrebbe rappresentare uno degli esponenti che Greta Thunberg accusava il 14 dicembre 2018 – parlando ai leader mondiali: “La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi”.

Non solo: i Casiraghi, che sostengono Greta Thunberg nella scelta di evitare l’aereo, figurano tra i proprietari della compagnia Moncair – Monaco Helicopter Charter Company. Da una parte difendono l’ambiente dal volo, dall’altra – insomma – fanno l’esatto opposto. Senza contare il pieno sostegno all’impresa arrivato dallo Yacht Club di Montecarlo, situato in uno dei principali paradisi fiscali – notoriamente cassaforte di ecomafie e multinazionali dell’inquinamento.

Un altro tema riguarda le dichiarazioni di principio, apparentemente categoriche ma molto meno solide alla prova dei fatti. Come la dicitura “carbon-free”, rivendicata ai quattro venti ma valida solo in navigazione: “Malizia afferma che la costruzione di questo tipo di barca da regata necessita di tre tonnellate di fibra di carbonio, stampi per scafo e coperta, una serie di materiali da costruzione e varie resine”. Per valutare l’impatto ecologico di un prodotto, ovviamente, occorre valutare anche costi e materiali di costruzione – e non limitarsi solo a considerarne l’esercizio.

Infine, i dubbi maggiori riguardano la stessa ragione della traversata: evitare il volo per ridurre l’impronta ecologica. Un obiettivo solo parzialmente raggiunto: l’aereo è stato sostituito sì con il vascello monegasco, ma per la sola andata (dell’equipaggio). Due dei marinai che accompagnano Greta potranno infatti tornare a casa in aereo. Allo stesso modo, è stato annunciato che due membri del Team Malizia II potranno raggiungere New York – sempre per via aerea – con lo scopo di riportare indietro la barca a vela utilizzata per raggiungere il summit newyorchese.

Insomma, altro che “aerei zero”: di voli intercontinentali ce ne sono, eccome. Ma fanno da contorno e non li nota quasi nessuno.

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, paragona l’iniziativa “green” a quella dell’ex premier Romano Prodi “quando nel 2006 utilizzava la Croma di famiglia per le vacanze estive per dimostrare quanto non intendesse pesare sull’economia dello Stato”.

“La lotta all’inquinamento e alle mutazioni climatiche – continua il presidente dell’Associazione – si attua giorno per giorno con piccole azioni quotidiane come la raccolta differenziata e rinnovando le proprie abitudini giornaliere in un modo diverso da quello al quale i consumatori sono abituati. In questo modo possiamo evitare di affidarci agli improbabili messaggi ecologici partoriti da uno dei tanti magnati dell’industria, in questo caso patron pure di una compagnia di elicotteri. Soffermandosi sul messaggio e il personaggio dal quale proviene, non emerge un tenue sapore di presa in giro?”.