La crisi di Governo “brucerà” miliardi di euro


La crisi di Governo costerà miliardi di euro all’economia italiana, a partire dall’aumento Iva: per il Codacons si profila una stangata per le famiglie

Salvini apre la crisi di Governo: “La maggioranza non c’è più, andiamo al voto”. Il premier Conte: "Venga in Parlamento a spiegare perché vuole la crisi"

La crisi di Governo aperta dalla Lega e dal suo leader Matteo Salvini costerà miliardi di euro all’economia italiana, e porterà dritto come un treno all’aumento delle aliquote Iva a partire dal 2020. Lo afferma il Codacons, sottolineando come le scelte di Matteo Salvini, anche qualora dovessero rivelarsi un bluff, avranno ripercussioni pesanti per i conti pubblici e per la collettività.

“Se davvero saranno sciolte le Camere e si andrà a nuove elezioni sarà materialmente impossibile rispettare le scadenze economiche e trovare le risorse per evitare l’aumento dell’Iva che scatterà nel 2020, aumento che pare oramai inevitabile e che determinerà, a regime, una stangata da circa 1.200 euro a famiglia” spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Già oggi la crisi di Governo sta bruciando miliardi di euro, con lo spread tra Btp e Bund schizzato a 237 punti base e la Borsa che affonda. Su tale situazione pesa poi l’incognita delle agenzie di rating che, alla luce degli ultimi avvenimenti politici, potrebbero penalizzare il giudizio sull’economa italiana, con tutte le conseguenze del caso”.

“Un quadro delicatissimo soprattutto per i conti pubblici e per le tasche delle famiglie, considerato che in caso di nuove elezioni non sarà possibile rispettare le scadenza relative all’approvazione del DEF, alla bozza della Manovra di ottobre, e alla Legge di Bilancio entro il 31 dicembre, e scatteranno in automatico le clausole di salvaguardia con il passaggio dell’Iva ordinaria dal 22 al 25,2% e quella ridotta dal 10 al 13% nel 2020, per arrivare al 26,5% nel 2021” prosegue.

“L’unica alternativa possibile è che si tratti di un “bluff” di Salvini che non porterà a nulla, con il Presidente Mattarella che non scioglierà le Camere e la nomina di un presidente tecnico che porti a compimento la legislatura” conclude Rienzi.