Voto anticipato e manovra: verso autunno caldo


Possibile ingorgo di date tra voto anticipato e manovra: l’autunno caldo si arroventa dopo i venti di crisi che soffiano sul Governo Conte

Possibile ingorgo di date tra voto anticipato e manovra: l’autunno caldo si arroventa dopo i venti di crisi che soffiano sul Governo Conte

L’autunno caldo delle rivendicazioni sociali rischia quest’anno di arroventarsi ancora di più per la crisi della politica. Se cadesse il Governo e il presidente della Repubblica sciogliesse le Camere, quando cadrebbe il voto anticipato? La Costituzione e la legge sono chiare, spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it).

Dopo lo scioglimento il Consiglio dei ministri si riunisce per approvare lo schema del decreto del Presidente della Repubblica con il quale sarà fissata la data delle elezioni. Le elezioni cadranno non oltre i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere precedenti e non prima di 45 giorni dalla data di pubblicazione del decreto che fissa le elezioni.

Di conseguenza la crisi del Governo Conte che si è aperta dopo il voto sulla Tav, se terminasse nello scioglimento delle Camere, consentirebbe il voto non prima del mese di ottobre. La finestra di settembre si è chiusa definitivamente con luglio.

Tre le date plausibili a seconda dei tempi della crisi: se lo scioglimento intervenisse la settimana prossima, entro Ferragosto, il voto potrebbe avvenire domenica 13 ottobre. Altrimenti il 20 o il 27 ottobre se lo scioglimento intervenisse dopo.

Le elezioni e la formazione del nuovo governo incrocerebbero la sessione di bilancio. Entro il 15 ottobre l’Italia- e gli altri membri Ue- devono inviare a Bruxelles i documenti programmatici di bilancio. Il 20 ottobre il governo dovrà presentare e approvare in cdm il disegno di legge della Legge di Bilancio.

La sessione di bilancio non può impedire il voto politico. Ma certo non rappresenta la migliore condizione mettere mano alla manovra in pieno clima elettorale. L’esercizio provvisorio sarebbe a quel punto un’ipotesi realistica.