Viaggi in Madagascar: Antitrust multa Costa Crociere


Costa Crociere multata dall’Antitrust: 2 milioni di euro per aver fornito scarse informazioni ai clienti sull’emergenza sanitaria in Madagascar

Costa Crociere multata dall'Antitrust: 2 milioni di euro per aver fornito scarse informazioni ai clienti sull'emergenza sanitaria in Madagascar

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione pari a due milioni di euro a COSTA CROCIERE S.p.A.  in seguito all’accertamento di una  pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 21, 22, 24 e 25 del D. Lgs. n. 206/2005 (Codice del Consumo).

In particolare, si legge nel testo del provvedimento, “l professionista, in occasione della vendita e organizzazione di due crociere denominate rispettivamente “neoRiviera” “Paradisi sul mare”, non ha fornito ai consumatori una  informazione corretta e tempestiva circa lo stato di emergenza sanitaria in Madagascar, frapponendo inoltre ostacoli all’esercizio dei diritti dei consumatori connessi alle variazioni del programma di viaggio”.

Costa Crociere, infatti, a seguito dell’epidemia di peste verificatasi in Madagascar a partire dall’agosto 2017, ha modificato gli scali previsti nel programma delle crociere interessate, con partenza rispettivamente ad ottobre e dicembre 2017, senza darne tempestiva comunicazione ai consumatori, i quali sono stati informati della necessità di variare l’iter di viaggio originariamente previsto, nel primo caso, a partenza avvenuta, nel secondo, a ridosso della data di partenza. La tempistica e le modalità con cui sono state comunicate le variazioni di programma hanno di fatto ostacolato la facoltà di scelta dei consumatori, i quali avrebbero avuto il diritto di decidere se recedere dal contratto o fruire della crociera senza le previste tappe in Madagascar, in questo caso con una congrua riduzione del prezzo.

Costa Crociere, al contrario, avrebbe dovuto porre in essere tutti gli accorgimenti necessari al fine di rendere edotti i consumatori, fin dal primo contatto e in ogni caso prima della partenza, della situazione di rischio sanitario esistente nei paesi oggetto delle mète turistiche pubblicizzate. Costa Crociere, invece, ha continuato a pubblicizzare e vendere le crociere in questione, comprensive delle tappe in Madagascar, anche a seguito della diffusione dei comunicati sull’emergenza sanitaria da parte delle autorità locali e del Ministero della Salute, senza avvertire i consumatori di una possibile variazione del programma di viaggio.

Soddisfatte le associazioni dei consumatori

Una multa giusta che punisce lo strapotere delle compagnie crocieristiche e tutela i diritti dei viaggiatori. Lo afferma il Codacons, commentando la sanzione da 2 milioni di euro inflitta dall’Antitrust a Costa Crociere.

“Troppo spesso le società che organizzano crociere modificano le condizioni del viaggio senza tenere conto dei diritti degli utenti, approfittando della voglia di vacanza dei passeggeri, in modo da rendere loro difficile o impossibile l’esercizio del diritto di recesso – spiega il presidente Carlo Rienzi –. La sola multa però non basta: ora tutti i viaggiatori delle due crociere denominate “NeoRiviera” e “Paradisi sul mare” vanno risarciti per il danno subìto in relazione alla pratica scorretta messa in atto dalla società”.

In tal senso il Codacons si mette a disposizione dei viaggiatori coinvolti nella vicenda ai fini di avviare le dovute richieste di indennizzo nei confronti di Costa Crociere.

Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di “multa sacrosanta! Il Codice del Turismo va rispettato. L’organizzatore che ha necessità di modificare in modo significativo un elemento del contratto, in questo caso il viaggio, ne deve dare immediato avviso in forma scritta al turista, informandolo anche del diritto di poter recedere senza il pagamento di penali” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Insomma, il consumatore ha sempre il sacrosanto diritto di essere correttamente informato del diritto di recesso e della sua gratuità, a fronte di modifiche contrattuali” conclude Dona.