Ondata di caldo: allarme per anziani e bambini


Italia nella morsa del caldo: allarme malori per quasi 9 milioni fra anziani con oltre 75 anni e bambini fino a 36 mesi di età

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Allarme malori per quasi 9 milioni fra anziani con oltre 75 anni e bambini fino a 36 mesi di età per il caldo torrido che stringe d’assedio l’Italia. E’ quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Istat in relazione all’allarme caldo lanciato dal ministero della Salute per Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia, Rieti e Roma con domani giovedì 27 giugno che sarà una giornata da bollino rosso a livello 3 il più alto che indica condizioni di emergenza con ondata di calore e possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sulle fasce di popolazione maggiormente a rischio come anziani, bambini molto piccoli e persone affette da malattie croniche.

Gli anziani sopra i 75 anni e i bambini da 0 a 3 anni sono fra i più esposti a malanni e malori causati da uno sbalzo termico fra case e uffici climatizzati e l’esterno dove, nelle regioni del nord verranno superati i 40 gradi.

I cambiamenti climatici – evidenzia Uecoop – stanno modificando anche l’assistenza con una maggiore attenzione a comportamenti e stili di vita riguardo all’alimentazione, alla vivibilità degli ambienti, all’uso dei condizionatori, alle precauzioni da adottare in caso di uscita all’esterno sia per gli anziani che per i bambini, due categorie fra le più esposte ai colpi di calore visto che entrambi hanno un sistema di termoregolazione meno efficiente e manifestano con maggiore facilità i sintomi dell’ipertermia, sottolinea Uecoop su dati del Dipartimento della Protezione Civile per la prevenzione ondate di calore.

Anziani e bambini hanno poi in genere una ridotta mobilità e una minore capacità di spiegare un problema o di provvedere ai propri bisogni, compreso quello di bere che è fondamentale con le alte temperature. Inoltre la condizione di maggior rischio per gli effetti del caldo viene aumentata dalla solitudine e dal basso reddito. E in grandi centri urbani, come Milano, Roma, Torino e Bologna, l’incremento del rischio malori raggiunge il 50% per i soggetti con più di 85 anni e per vedovi, separati e divorziati secondo uno studio del Dipartimento della Protezione Civile per la prevenzione ondate di calore.

Una situazione che, insieme all’invecchiamento progressivo della popolazione, pone la sfida di un’assistenza di qualità a lungo termine anche all’esterno del perimetro della famiglia con la necessità di potenziare un sistema di welfare che – conclude Uecoop – metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato e del mondo cooperativo.

Nessun allarme siccità

In Italia non c’è al momento allarme siccità nonostante il caldo record che sta interessando tutta la Penisola con temperature bollenti nelle città e nelle campagne.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle disponibilità idriche necessarie per affrontare la straordinaria emergenza provocata dall’arrivo dell’ondata di calore.

Le riserve di acqua sono per ora garantite – sottolinea la Coldiretti – grazie alle precipitazioni del mese di maggio come dimostrano i grandi laghi che hanno un grado di riempimento pari al 78% in quello di Como al 92%, il Maggiore e fino al 96% per il Garda mentre il fiume Po al Ponte della Becca si trova ad un livello di poco più di mezzo metro al di sotto dello scorso anno.

Bene anche i bacini artificiali in Piemonte – continua la Coldiretti – vicini alla capacità massima, così come quelli in Emilia Romagna e del Centro-Sud, dal Lazio all’Abruzzo fino alla Calabria e alla Sicilia secondo l’Anbi che segnala invece difficoltà solo in Basilicata e in Sardegna.

In questo momento l’acqua è indispensabile in agricoltura per l’irrigazione di soccorso necessaria a salvare le coltivazioni in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro ma anche per abbeverare gli animali nelle stalle e nei pascoli.

Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono a rischio stress idrico e colpi di calore che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali.

L’intervento con irrigazione di soccorso è importante – conclude la Coldiretti – soprattutto per far sopravvivere le piantine piccole che non avendo radici sviluppate non riescono a raggiungere lo strato umido del terreno poiché lo sbalzo improvviso della temperatura tende a formare una crosta in superficie.