Fda USA autorizza dispositivo Iqos: protesta l’UNC


Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration autorizza la vendita di Iqos, il dispositivo che scalda il tabacco senza bruciarlo. Unione Nazionale Consumatori: “Decisione vergognosa”

Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration autorizza la vendita di Iqos, il dispositivo che scalda il tabacco senza bruciarlo. Unione Nazionale Consumatori: “Decisione vergognosa”

La Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha dato il via libera alla vendita di Iqos, il dispositivo che scalda il tabacco senza bruciarlo prodotto dalla Philip Morris.

Il sistema, segnala l’agenzia sul proprio sito, “è uno strumento adeguato ai fini della protezione della salute pubblica” e pertanto ne viene autorizzata la vendita negli Usa.

“Una decisione vergognosa. Un autogol dell’Fda, che non tiene conto del principio di precauzione e che è in netta controtendenza con quanto stanno facendo altri Paesi, come l’Australia ed il Regno Unito” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Purtroppo il nostro ministero della Salute sta dormendo su questa questione. Da mesi abbiamo presentato un esposto, chiedendo di pronunciarsi sul dispositivo Iqos, a tutela della salute dei consumatori. Ma ad oggi non abbiamo ancora avuto alcun riscontro” prosegue Dona.

“Il fatto che, per l’Fda, con il dispositivo Iqos si producano meno tossine o in quantità minore rispetto alle sigarette combustibili, non vuol dire che siano aria fresca di montagna” conclude Dona.

L’Italia rappresenta il terzo Paese al mondo per utilizzo del dispositivo e già nei mesi scorsi l’UNC aveva sollecitato il dicastero di Giulia Grillo ad intervenire.

Nello specifico l’associazione aveva chiesto di verificare la legittimità della diffusione di claims pubblicitari riferiti al prodotto “IQOS”, per accertarne la legittimità rispetto al Decreto Legislativo 12 gennaio 2016, n. 6 che vieta di promuovere e/o incoraggiare il consumo di tabacco e di prospettare rischi minori rispetto alle sigarette tradizionali.

In seguito la Philip Morris Italia srl  è stata sanzionata dall’Antitrust con una multa da 500 mila euro per pubblicità occulta presente su diverse riviste periodiche di Conti editore srl, all’interno di articoli nella veste di ordinari redazionali.