Dalle slot alle scommesse: stangata sui giochi nella manovra


Stangata sui giochi nella legge di bilancio: il Governo punta ad incassare 700 milioni aumentando la tassazione su slot, Vlt, scommesse e Gratta&Vinci

Stangata sui giochi nella legge di bilancio: il Governo punta ad incassare 700 milioni aumentando la tassazione su slot, Vlt, scommesse e Gratta&Vinci

Il Governo scommette anche sui giochi per trovare le risorse da presentare a Bruxelles ed evitare così la procedura di infrazione. Il conto per l’industria del gaming è salatissimo e raggiunge, come riporta Agipronews, i 700 milioni complessivi (696 per l’esattezza) di imposte, tra gli interventi già approvati alla Camera (239 milioni di euro) e quelli in discussione da ieri al Senato (457 milioni).

La maggior parte delle nuove entrate nel 2019 verrà dagli apparecchi slot e Vlt, che devono subire l’ennesimo aumento dell’aliquota (+1,25%). Interventi pesanti anche su poker e bingo online (50 milioni di nuove entrate), oltre che sulle scommesse sportive (30 milioni).

Non si salvano neanche le rivendite di Gratta e Vinci – bar, tabaccai, edicole, autogrill – la cui commissione di vendita scende dall’8 al 7,75% dell’incasso, con un introito erariale stimato in 22 milioni per il prossimo anno. E’ quanto prevede l’emendamento del Governo, depositato ieri sera in Commissione Bilancio al Senato e bollinato dalla Ragioneria dello Stato, che recepisce i contenuti dell’accordo con Bruxelles.

I lavori della Commissione riprenderanno oggi alle 15, mentre il termine per la presentazione dei subemendamenti alle proposte di modifica presentate dal Governo, che recepiscono l’accordo raggiunto con l’Europa, è stato fissato alle 13. Dopo il via libera del Senato, la manovra dovrà tornare alla Camera per la terza lettura.

Slot&Vlt – Aumento del prelievo su slot e VLT dell’1,25% (in aggiunta allo 0,5% già previsto dalla prima versione della manovra), con il payout – la percentuale restituita in vincite ai giocatori – che scende rispettivamente al 69 e all’84,5%. L’incremento del preu «darà un maggior gettito stimato pari a 300 milioni di euro, a raccolta invariata», si legge nella relazione tecnica. «Tenuto conto della riduzione di payout, si stima che la raccolta, per effetto dell’aumento del costo del gioco, possa ridursi del 1%. Conseguentemente, la base imponibile del preu sarebbe pari a 23,8 miliardi, per una differenza positiva di gettito pari a 297 milioni. Rispetto alla norma approvata dalla Camera dei Deputati, che prevedeva un incremento di 0,5%, il maggior gettito derivante dall’ulteriore incremento di aliquota è pari a 177 milioni». Per quanto riguarda le VLT, «l’incremento del preu darà una differenza in aumento di gettito pari a 297 milioni per il 2019 e 295 per il 2020. Rispetto alla norma approvata dalla Camera dei Deputati che prevedeva un incremento di 0,5%, il maggior gettito derivante dall’ulteriore incremento di aliquota è pari a 178 milioni annui». Tra slot e VLT, quindi, è previsto un incremento di gettito di 594 milioni nel 2019. La tassa schizzerà così rispettivamente al 21 e all’8 per cento della raccolta. Considerando che il ricavo lordo della filiera (concessionari, gestori, esercenti) ammonta rispettivamente al 30 e al 15 per cento dell’incasso totale, l’aliquota reale per gli operatori tocca rispettivamente il 70 e il 53 per cento.

Gioco online – Nell’emendamento del Governo è previsto anche un pesante ritocco alla tassazione su poker e bingo online, «nella misura del 25% delle somme che, in base al regolamento di gioco non risultano restituite al giocatore». Attualmente, si legge nella relazione tecnica che accompagna l’emendamento, «l’imposta unica si applica con l’aliquota del 20%. Considerato che l’introito erariale registrato nel 2017 è pari a 160 milioni e che nel 2018 il trend è in aumento (proiezione annua 175) e  tenuto conto che nel 2019 almeno altri 35 concessionari si aggiungeranno alla rete legale, si stima che l’aumento degli introiti del 25% sarà pari a 50 milioni su base annua».

Scommesse – Stangata anche sul betting: il testo prevede un aumento di due punti percentuali della tassazione per le scommesse a quota fissa (escluse le scommesse ippiche), che raggiungerà il 20% per le giocate su rete fisica e il 24% sull’online, da calcolare sul margine (la differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte). Aumenta anche la tassazione per le scommesse virtuali, dal 20 al 22%. Per le scommesse a quota fissa e quelle virtuali, si legge nella relazione tecnica che accompagna l’emendamento, «la norma prevede l’aumento di due punti, pari mediamente al 10%. Tenuto conto che l’introito per il 2018 sarà di circa 300 milioni, l’incremento di aliquota darà un maggior gettito di 30 milioni».

Rivendite Gratta&Vinci – Per i punti vendita dei Gratta e Vinci «il compenso per la raccolta di gioco è fissato al 7,75%», rispetto al precedente 8%. «Per quanto concerne la riduzione del compenso spettante ai punti vendita per le lotterie ad estrazione istantanea, oggi pari all’8%, tenuto conto che la raccolta è pari a 9 miliardi, la predetta riduzione comporta un maggior introito erariale di 22 milioni», si legge nella relazione tecnica che accompagna l’emendamento.