Dopo il maltempo rischio rincari per frutta e verdura


Campagne flagellate dal maltempo, Codacons lancia l’allarme per possibili aumenti dei prezzi di frutta e verdura

Dati Istat sulla spesa media mensile delle famiglie: +3,8% rispetto al minimo toccato nel 2013 ma resta ancora inferiore ai livelli del 2011

Il maltempo degli ultimi giorni rischia di avere pesanti ripercussioni per le tasche degli italiani. Lo denuncia il Codacons, dopo l’allarme lanciato dai coltivatori circa i danni subiti dal settore dell’agricoltura a causa della distruzione di campi e coltivazioni di frutta e verdura.

“Nelle prossime settimane assisteremo ad una forte riduzione delle produzioni nel settore ortofrutticolo, con effetti diretti sui listini al dettaglio – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Il rischio concreto, quindi, è un sensibile incremento dei prezzi di frutta e verdura a discapito delle tasche dei consumatori, cui potrebbero associarsi fenomeni speculativi che vanno prevenuti”.

“Come già accaduto in passato, nei vari passaggi di filiera possono annidarsi speculazioni che portano a rialzi dei prezzi anche per quei prodotti che non sono stati coinvolti dal maltempo, perché di origine straniera o raccolti prima che pioggia e allagamenti distruggessero le coltivazioni” prosegue Rienzi.

“Per tale motivo vigileremo con la massima attenzione sull’andamento dei listini di frutta e verdura al dettaglio, ed invitiamo il Governo ad attivarsi per evitare che con la scusa del maltempo siano attuate speculazioni sui prezzi in Italia. In tal senso ci chiediamo che fine abbia fatto il Garante per la sorveglianza dei prezzi, meglio noto come “Mister Prezzi”, che avrebbe proprio il compito di intervenire per arginare i fenomeni speculativi” conclude.

Il Po è salito di un metro in 24 ore

Intanto con le piogge incessanti il livello idrometrico del fiume Po è già salito di oltre un metro nelle ultime 24 ore.

E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella mattina del 6 novembre al Ponte della Becca (Pavia) dove il livello del grande fiume è di 2,2 metri sopra lo sopra lo zero idrometrico ossia oltre quattro metri di più rispetto allo stesso giorno dello scorso anno.

“A gonfiarsi sono anche i grandi laghi – sottolinea la Coldiretti – con il Maggiore che è già al 120,5% di riempimento e con il livello arrivato a 192,5 centimetri quasi un metro sopra la media storica, mentre il Garda è al 108,4% di riempimento”.

Se il passaggio della nuova piena del Po potrebbe determinare l’allagamento delle aree golenali non difese da argini, lo stato del principale fiume italiano è significativo delle difficoltà in cui si trovano anche altri fiumi e torrenti lungo la Penisola, ma anche i corsi d’acqua minori dove è alto il livello di attenzione nelle campagne lungo gli argini per esondazioni e allagamenti.

Nubifragi, raffiche di vento, esondazioni, trombe d’aria e grandinate hanno colpito pesantemente l’agricoltura con ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti secondo un primo bilancio della Coldiretti.

La Confederazione domani, mercoledì 7 Novembre, nella propria sede a Roma ha convocato la task force sull’emergenza per presentare la prima mappa territoriale dei danni nelle campagne e nei boschi con le conseguenze sull’ambiente, sull’economia, sull’occupazione e sui consumi.

Nell’occasione sarà affrontato anche il tema delle richieste di intervento per affrontare le difficoltà immediate e pianificare il futuro, in occasione dell’Assemblea elettiva con gli agricoltori provenienti dalle campagne di tutte le regioni.