Comunali: da Terni a Pisa i ballottaggi sorridono al centrodestra


Ballottaggi delle elezioni comunali a sorpresa: cadono anche roccaforti rosse come Siena, Massa, Ivrea e Imola conquistate dal centrodestra o dal Movimento 5 Stelle

Ballottaggi elezioni comunali a sorpresa: cadono roccaforti rosse come Siena, Massa, Ivrea e Imola conquistate dal centrodestra o dal Movimento 5 Stelle

Il ribaltone politico, a livello locale, è servito. Nei ballottaggi delle elezioni comunali l’onda lunga del centrodestra, come già accaduto al primo turno, sommerge il centrosinistra che dopo la batosta elettorale del 4 marzo vede cadere una dopo l’altra le sue roccaforti.

Da Terni, che si risveglia leghista, a Pisa il centrodestra prosegue la marcia avviata due settimane fa e si prende città amministrate ininterrottamente dal centrosinistra fin dal Dopoguerra.

È il replay di quanto accaduto in tempi non sospetti in feudi “rossi” come Sesto San Giovanni o Perugia – ma gli esempi potrebbero essere tanti altri – nei quali al Pd non resta che ricostruire dalle macerie.

La mappa del voto dei ballottaggi

Il dato più sorprendente dei ballottaggi delle elezioni comunali è quello che arriva da Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. Tre regioni in cui storicamente il centrosinistra non ha mai avuto troppi problemi a conquistare le amministrazioni delle città, spesso con percentuali bulgare.

Questa volta però lo scenario si è completamente ribaltato.

A Terni, città dell’acciaio, dopo aver sfiorato il colpo grosso già al primo turno, il leghista Leonardo Latini, sostenuto da Forza Italia e Fratelli d’Italia, con il 63,42% ha vinto il derby di governo con l’altro candidato Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle) fermo al 36,58%.

In Toscana sono cadute in un colpo solo Siena, Pisa e Massa tutte e tre finite al centrodestra. La città del Palio per un soffio ha visto la vittoria di Luigi De Mossi (50,80%), mentre quella della Torre Pendente sarà amministrata da Michele Conti (52,29%) che ha sconfitto Andrea Serfogli del centrosinistra (47,71%). All’ombra delle Apuane si impone invece Francesco Persiani (centrodestra, 56,62%) contro il candidato di centrosinistra Alessandro Volpi 43,38%.

Stessa situazione, ma questa volta con il Movimento 5 stelle a fare la parte del guastafeste, anche a Imola (Manuela Sangiorgi è sindaco con il 55,44% rispetto alla sfidante Carmen Cappello del centrosinistra) e Avellino (eletto il pentastellato Vincenzo Ciampi).

Il centrosinistra ai ballottaggi si consola con Ancona, unico capoluogo di regione al voto (vince Valeria Mancinelli con il 62,78%) e Brindisi (il sindaco è Riccardo Rossi con il 56,61%).

ANCONA

Valeria Mancinelli (centrosinistra) 62,78% – Stefano Tombolini (centrodestra) 37,22%

AVELLINO

Vincenzo Ciampi (Movimento 5 Stelle) 59,54% – Nello Pizza (centrosinistra) 40,46%

BRINDISI

Riccardo Rossi (centrosinistra) 56,61% – Roberto Cavalera (PRI-UDC-Forza Italia-Liste civiche) 43,39%

IMPERIA

Claudio Scajola (Lista civica) 52,05% – Luca Lanteri (centrodestra) 47,95%

MASSA

Francesco Persiani (centrodestra) 56,62% – Alessandro Volpi (centrosinistra) 43,38%

MESSINA

Cateno De Luca (Liste civiche) 65,30% – Placido Bramanti (centrodestra) 34,70%

PISA

Michele Conti (centrodestra) 52,29% – Andrea Serfogli (centrosinistra) 47,71%

RAGUSA

Peppe Cassì (centrodestra) 53,10% – Antonio Tringali (Movimento 5 Stelle) 46,90%

SIENA

Luigi De Mossi (centrodestra) 50,80% – Bruno Valentini (centrosinistra) 49,20% –

SIRACUSA

Francesco Italia (Liste civiche/centrosinistra) 52,99% – Ezechia Reale (centrodestra) 47,01%

SONDRIO

Marco Scaramellini (centrodestra) 60,37% – Nicola Giugni (centrosinistra) 39,63%

TERNI

Leonardo Latini (centrodestra) 63,42% – De Luca (Movimento 5 Stelle) 36,58%.

VITERBO

Giovanni Maria Arena (centrodestra) 51,09% – Chiara Frontini (Lista civica) 48,91%

L’affluenza ai ballottaggi

Sono 75 i comuni tornati al voto domenica 24 giugno per il turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale. Si è trattato di comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, di regioni a statuto ordinario e a Statuto speciale (Sicilia e Sardegna), tra cui 14 capoluoghi di provincia. Al ballottaggio anche il III municipio di Roma capitale, per un totale di oltre 2 milioni e 793mila elettori chiamati alle urne. Alla chiusura delle urne alle ore 23 la percentuale degli elettori al voto per le comunali, esclusi i comuni della Sicilia e il III municipio di Roma è stata del 47,61%. Alle 19:00 l’affluenza alle urne era stata del 33,38% mentre alle 12:00 era stata del 15,54%.