Tiroide: troppe donne sottovalutano i sintomi


I risultati di un sondaggio realizzato da VediamociChiara evidenziano ancora una scarsa informazione sulla tiroide

Indagine del portale VediamociChiara sulla tiroide: troppe donne sottovalutano ancora oggi i sintomi della patologia. Prevenzione fondamentale

Risultati sorprendenti relativi alla tiroide. Il portale VEDIAMOCICHIARA.IT, dedicato alla salute e al benessere della donna, ha lanciato un’indagine con l’obiettivo di sondare la percezione del disturbo tiroideo, partendo dalla conoscenza dei sintomi.

In seguito a questa indagine, che ha coinvolto più di 1400 donne, si è appreso che i sintomi vengono generalmente sottovalutati e spesso e volentieri la maggior parte delle donne, pur segnalando alcuni disturbi riconducibili a problemi di tiroide, non sente il bisogno di fissare un appuntamento con il proprio medico per fare degli accertamenti sul proprio stato di salute: “Non me ne preoccuperei” è la risposta del 50%, contro una seconda metà divisa tra chi in-vece un appuntamento lo fisserebbe (26%) e chi invece proprio non saprebbe cosa fare (“Non so”, 24%).

Questo approccio, soprattutto nell’età antecedente alla menopausa, a cui appartiene la fascia che più di altre ha partecipato al sondaggio – tra i 40 e i 50 anni, il 44%, tra i 30 e i 40 anni il 34%, tra i 50 e i 65, il 22% – forse è giustificabile solo dal fatto che spesso si tratta di disturbi comuni, aspecifici, oppure facilmente riconducibili proprio alla menopausa (difficoltà di memoria e concentrazione, tachicardia, stanchezza, irritabilità, etc.).

Tra le partecipanti al test, la maggioranza ha evidenziato almeno 5 disturbi che possono essere ricondotti ad una problematica legata alla tiroide: alzarsi già stanche e lamentare apatia durante il giorno (56%), sentirsi spesso nervosa e facilmente irritabile (66%), soffrire di disturbi come diarrea o stipsi? (59%), diventare insofferenti al caldo o al freddo (57%), avere problemi di sudorazione, eccessiva o diminuita (68%).

Intervistato da VediamociChiara su questo tema, il prof. Vincenzo Toscano, presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), ha indicato a quali altri sintomi bisognerebbe prestare “ascolto”: “I sintomi ovviamente sono correlati all’ipo (ipotiroidismo) e all’iper funzione tiroidea (ipertiroidismo). L’ipofunzione è più frequente, si caratterizza per tutta una serie di sintomi aspecifici: stanchezza, ritenzione idrica, il cattivo funzionamento intestinale, il gonfiore degli occhi, la caduta dei capelli, etc. Mentre l’ipertiroidismo si caratterizza soprattutto per eccesso di produzione di calore e per una stimolazione cardiaca, perché gli ormoni tiroidei aumentano la frequenza cardiaca, quindi possibilità di avere extrasistoli etc”.

Significativa, per evitare  l’iperplasia e la formazione di noduli, è la prevenzione: secondo il prof. Toscano il segreto per un buon funzionamento della tiroide è l’utilizzo di una giusta dose di iodio nella nostra dieta, sicuramente il miglior supporto terapeutico: Questo serve anche e soprattutto alla donna che programma o che sta in gravidanza. Assolutamente fondamentale per assicurare per le prime 16, 20 settimane, un apporto adeguato di ormoni tiroidei al feto.

Infine, da non sottovalutare, una corretta diagnosi: basta un TSH per poter dare una risposta ed escludere una patologia tiroidea, ma solo in presenza di sintomi.

Maggiori info su:  http://www.vediamocichiara.it/la-tiroide-metabolismo/