Migranti della Aquarius in Spagna: interviene l’UNICEF


I 629 migranti a bordo della Aquarius sono sbarcati in Spagna dopo il caso diplomatico che ha coinvolto Italia e Malta. Il commento di Afshan Khan, Direttore Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale

I 629 migranti a bordo della Aquarius sono sbarcati in Spagna dopo il caso diplomatico che ha coinvolto Italia e Malta. Il commento di Afshan Khan, Direttore Regionale UNICEF

Dopo essere rimasta in mare quasi nove giorni senza un porto in cui attraccare e aver scatenato un caso diplomatico, la nave Aquarius con a bordo 629 migranti tratti in salvo sabato scorso dopo un naufragio nelle acque del Mediterraneo è arrivata nel porto di Valencia, in Spagna.

Sulla vicenda è intervenuto Afshan Khan, Direttore Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale: “Siamo sollevati dal fatto che tutti i 123 bambini, tra cui 60 non accompagnati, siano sbarcati in sicurezza sulle coste spagnole e siano stati accolti con cura dopo 8 giorni di mare in condizioni di disagio. La Spagna non solo ha fatto la cosa giusta accogliendo questi bambini e queste donne in gravidanza estremamente vulnerabili, ma ha anche dato l’esempio ad altri paesi, su entrambe le sponde del Mediterraneo, di condividere la responsabilità delle migrazioni e di agire in conformità con i principi umanitari e il diritto internazionale”.

“Dal nostro partner Intersos a bordo della nave della Guardia Costiera Italiana, ‘Dattilo’, sappiamo che molti dei 123 bambini, tra cui 60 non accompagnati e separati, hanno vissuto una terribile prova, esposti a violenze, torture; soffrono di scabbia, mal di mare, disidratazione ed esaurimento dopo più di una settimana in mare. Durante la loro permanenza a bordo, i nostri partner hanno aiutato a identificare i bambini più vulnerabili fornendo loro informazioni, sostegno psicosociale e assistenza sanitaria e igienica” aggiunge.

“Siamo grati e fiduciosi che la Spagna ora offrirà a questi bambini non solo sicurezza, cura e assistenza sanitaria sulla terraferma, ma una possibilità di avere il loro superiore interesse determinato in modo tempestivo e assicurandone la protezione” spiega.

L’UNICEF collabora con la Guardia Costiera italiana dalla fine del 2016 e ha identificato e aiutato oltre 3000 bambini non accompagnati e separati, distribuendo 1675 kit di emergenza in 42 missioni. Nel 2018 l’Italia ha registrato circa 14.000 arrivi via mare, un calo significativo rispetto agli ultimi anni.

A bordo della “Dattilo” c’erano 60 bambini non accompagnati e separati – 52 ragazzi e 8 ragazze – 28 dall’Eritrea, 14 dal Sudan, 6 dalla Guinea Conakry, 3 dal Mali, 2 dalla Nigeria, 2 dal Ghana, 2 dalla Guinea Bissau e 3 dal Senegal, Gambia e Ciad.

Il Comitato UNICEF Spagna sta collaborando con le autorità competenti, esprimendo raccomandazioni specifiche per garantire che i sistemi di accoglienza e protezione rispettino i bisogni e i diritti dei bambini.